lunedì 17 settembre 2012

E' stato presentato il nuovo libro di Ottorino Gentilini, 'Chiesa di Alvar Aalto: non solo architettura', curato dall' Associazione Riola di più – amici per lo sviluppo del paese.

La copertina.
di Claudio Cappelletti

Domenica 16 settembre presso la Sala della Fondazione  Ca.Ris.Bo di Riola si è tenuta la presentazione dell’ultima opera di Ottorino Gentilini, geometra della valle per antonomasia e a pieno titolo memoria storica della zona.
Sono intervenuti il Sindaco di Grizzana Morandi Graziella Leoni, il Sindaco di Vergato Sandra Focci, il Sindaco di Gaggio Montano Maria Elisabetta Tanari, Monsignor Gianluigi Nuvoli parroco di Riola da 1980 al 1992, Adelfo Cecchelli del Gruppo di studi Gente di Gaggio, Giuliano Gresleri, già docente di storia dell’Architettura dell’Università di Bologna, Raffaele Milani, ricercatore di estetica all’Università di Bologna, Alessandra Biagi del Gruppo culturale Capotauro di Vidiciatico, Stefano Bernardini,  narratore e cultore di storie e tradizioni locali, coordinati da Orlando Masini, e naturalmente don Fabio Betti, attuale parroco della Chiesa di S. Maria Assunta, progettata dal grande architetto, urbanista e designer finlandese (1898-1976).
Aalto a Riola
Un così folto gruppo di personalità al tavolo di presidenza si giustifica con il grande valore dell’opera, l’unica costruita in Italia del grande maestro finlandese e con il rispetto e il carisma dell’autore, che alla vigilia dei 92 anni (è nato il 24 marzo 1921), è giunto alla sua quarta opera negli ultimi cinque anni: Gente di due fiumi un paese: Riola e Marano nel 2007, Gente della Linea Gotica nel 2010 e Montovolo monte sacro nel 2011. Ed è stato proprio questo ultimo libro la molla per dedicarsi a raccontare con obiettività una storia umana e personale oltre che tecnica, dove gli aneddoti dialogano con le immagini riemerse da un passato neppure troppo lontano eppure a rischio di oblio. Rapidamente, come nel suo stile, l’autore ha inquadrato gli elementi che hanno permesso la realizzazione qui di questa eccellenza architettonica, rievocando il ruolo decisivo di persone scomparse da tempo come Don Luigi Borri (1914-1980), Monsignor Giacomo Lercaro (1891-1976), Giuseppe Bontà (1915-1965) e il Geometra Mario Tamburini (1929-2008), lasciando poi la parola ai relatori.
Ottorino Gentilini.
Dopo il saluto dei Sindaci che hanno confermato l’unità territoriale di fatto dei riolesi (divisi per pertinenza amministrativa tra Grizzana Morandi, Vergato e Gaggio Montano) attorno alla Chiesa e alla Rocchetta Mattei, è stata la volta di Gianluigi Nuvoli, che ha paragonato i lavori di Gentilini a pietre angolari. La sua testimonianza ha ricordato i progetti presentati fin dal 1950 per edificare in Riola una nuova chiesa, dell’Ingegner Gualandi, del perito artistico Marchetti prima e successivamente l’architetto Masetti, che di fronte al rapporto appena instaurato con Aalto, davanti a un nome così importante rinunciò all’incarico; durante l’insediamento di Don Nuvoli ci fu la realizzazione della canonica e si posero le basi economiche per la realizzazione del campanile.
Adelfo Cecchelli ha sottolineato il lavoro di Ottorino per tutto l’Appennino, senza confini, mentre Alessandra Biagi ha lodato la galleria fotografica, uscita anche dai cassetti di famiglia per diventare patrimonio di tutti e memoria collettiva.
L’intervento del Professor Gresleri, più articolato per la complessità del progetto, per il ruolo da protagonista che lui stesso ha avuto nell’intera vicenda e per la sua attività professionale, ha evidenziato i punti nodali dell’opera che sono il muro ricurvo, la parete inclinata, l’inserimento nell’ambiente circostante e la pianta a elle, con la chiesa che abbraccia la piazza. Ha ricordato le visite a Riola di Aalto dopo l’incontro a Palazzo Strozzi a Firenze con Mons. Lercaro, che in realtà gli propose il progetto per una chiesa di quartiere, ottenendo un cortese ma fermo diniego, ricevendo la disponibilità in cambio per un progetto inserito in un contesto naturale. Provvidenziale fu l’intervento di un giovane prete che accompagnava Lercaro, che era stato Parroco a Savignano e che suggerì la comunità di Riola. A Riola Aalto giunse in una fredda mattina d’inverno, il 12 gennaio 1966, accolto dai festanti bambini delle scuole che sventolavano bandiere italiane e finlandesi: celebre la foto dell’architetto che in segno di riconoscenza solleva il cappello e saluta le persone. Aalto ritornerà a luglio e incontrerà una guida d’eccezione, il geometra Gentilini, immortalato in una foto mentre indica il terreno dove sorgerà la chiesa, gesto che Gresleri, interpreta come illuminante per il futuro lavoro in studio dell’architetto.
Raffaele Milani intravede nel lavoro di Gentilini un genere letterario, una raccolta ordinata della memoria, in cui gli elementi affettivi e identitari accompagnano il lettore nella descrizione dei fatti, per la consuetudine dell’autore alla pratica del fare, mentre Stefano Bernardini chiude come tra amici a veglia, per i 91 anni di Ottorino che ancora ci regalerà memorie e racconti.
Conclude Orlando Masini, che da dirigente industriale quale è ricorda la soddisfazione di Aalto per l’impegno personale ed economico di Mario Tamburini, del quale aveva ricevuto ottime referenze per le competenze necessarie, perché la realizzazione della chiesa vide per l’epoca l’utilizzo di tecniche e tecnologia all’avanguardia.
Sono poi intervenuti dal pubblico Paolo Vannini, che ha raccontato della riunione in Curia che gli riuscì di organizzare con appena un giorno di  preavviso il 22 gennaio 1975, alla quale il geometra Mario Tamburini si presentò all’ultimo momento appena rientrato da un impegno di lavoro in Africa e la cui presenza si rivelò decisiva per l’avvio della nuova costruzione, il politico Renzo Contini, anche lui presente a quella riunione, e Antonio Rubbi della Fondazione.
Dopo due ore di presentazione il pubblico composto da oltre cento persone si è trasferito nell’ampio giardino circondando Ottorino con grande affetto per ottenere una dedica sul nuovo libro e partecipare in sua compagnia al rinfresco.


1 commento:

Anonimo ha detto...

chiesa di Alvaar AAlto:
freddo d'inverno
caldo d'estate
acustica spaventosa
ma qualcuno aveva detto al progettista che doveva costruire un edificio destinato al culto?