La copertina. |
di Claudio Cappelletti
Domenica 16 settembre presso
la Sala della Fondazione Ca.Ris.Bo di
Riola si è tenuta la presentazione dell’ultima opera di Ottorino Gentilini,
geometra della valle per antonomasia e a pieno titolo memoria storica della
zona.
Sono intervenuti il Sindaco
di Grizzana Morandi Graziella Leoni, il Sindaco di Vergato Sandra Focci, il
Sindaco di Gaggio Montano Maria Elisabetta Tanari, Monsignor Gianluigi Nuvoli
parroco di Riola da 1980 al 1992, Adelfo Cecchelli del Gruppo di studi Gente di
Gaggio, Giuliano Gresleri, già docente di storia dell’Architettura
dell’Università di Bologna, Raffaele Milani, ricercatore di estetica
all’Università di Bologna, Alessandra Biagi del Gruppo culturale Capotauro di
Vidiciatico, Stefano Bernardini,
narratore e cultore di storie e tradizioni locali, coordinati da Orlando
Masini, e naturalmente don Fabio Betti, attuale parroco della Chiesa di S.
Maria Assunta, progettata dal grande architetto, urbanista e designer
finlandese (1898-1976).
Aalto a Riola |
Un così folto gruppo di
personalità al tavolo di presidenza si giustifica con il grande valore
dell’opera, l’unica costruita in Italia del grande maestro finlandese e con il
rispetto e il carisma dell’autore, che alla vigilia dei 92 anni (è nato il 24
marzo 1921), è giunto alla sua quarta opera negli ultimi cinque anni: Gente di due fiumi un paese: Riola e Marano
nel 2007, Gente della Linea Gotica
nel 2010 e Montovolo monte sacro nel
2011. Ed è stato proprio questo ultimo libro la molla per dedicarsi a
raccontare con obiettività una storia umana e personale oltre che tecnica, dove
gli aneddoti dialogano con le immagini riemerse da un passato neppure troppo
lontano eppure a rischio di oblio. Rapidamente, come nel suo stile, l’autore ha
inquadrato gli elementi che hanno permesso la realizzazione qui di questa
eccellenza architettonica, rievocando il ruolo decisivo di persone scomparse da
tempo come Don Luigi Borri (1914-1980), Monsignor Giacomo Lercaro (1891-1976),
Giuseppe Bontà (1915-1965) e il Geometra Mario Tamburini (1929-2008), lasciando
poi la parola ai relatori.
Ottorino Gentilini. |
Dopo il saluto dei Sindaci
che hanno confermato l’unità territoriale di fatto dei riolesi (divisi per
pertinenza amministrativa tra Grizzana Morandi, Vergato e Gaggio Montano)
attorno alla Chiesa e alla Rocchetta Mattei, è stata la volta di Gianluigi Nuvoli,
che ha paragonato i lavori di Gentilini a pietre angolari. La sua testimonianza
ha ricordato i progetti presentati fin dal 1950 per edificare in Riola una
nuova chiesa, dell’Ingegner Gualandi, del perito artistico Marchetti prima e
successivamente l’architetto Masetti, che di fronte al rapporto appena
instaurato con Aalto, davanti a un nome così importante rinunciò all’incarico;
durante l’insediamento di Don Nuvoli ci fu la realizzazione della canonica e si
posero le basi economiche per la realizzazione del campanile.
Adelfo Cecchelli ha
sottolineato il lavoro di Ottorino per tutto l’Appennino, senza confini, mentre
Alessandra Biagi ha lodato la galleria fotografica, uscita anche dai cassetti
di famiglia per diventare patrimonio di tutti e memoria collettiva.
L’intervento del Professor
Gresleri, più articolato per la complessità del progetto, per il ruolo da
protagonista che lui stesso ha avuto nell’intera vicenda e per la sua attività
professionale, ha evidenziato i punti nodali dell’opera che sono il muro
ricurvo, la parete inclinata, l’inserimento nell’ambiente circostante e la
pianta a elle, con la chiesa che abbraccia la piazza. Ha ricordato le visite a
Riola di Aalto dopo l’incontro a Palazzo Strozzi a Firenze con Mons. Lercaro,
che in realtà gli propose il progetto per una chiesa di quartiere, ottenendo un
cortese ma fermo diniego, ricevendo la disponibilità in cambio per un progetto
inserito in un contesto naturale. Provvidenziale fu l’intervento di un giovane
prete che accompagnava Lercaro, che era stato Parroco a Savignano e che suggerì
la comunità di Riola. A Riola Aalto giunse in una fredda mattina d’inverno, il
12 gennaio 1966, accolto dai festanti bambini delle scuole che sventolavano
bandiere italiane e finlandesi: celebre la foto dell’architetto che in segno di
riconoscenza solleva il cappello e saluta le persone. Aalto ritornerà a luglio
e incontrerà una guida d’eccezione, il geometra Gentilini, immortalato in una
foto mentre indica il terreno dove sorgerà la chiesa, gesto che Gresleri,
interpreta come illuminante per il futuro lavoro in studio dell’architetto.
Raffaele Milani intravede nel
lavoro di Gentilini un genere letterario, una raccolta ordinata della memoria,
in cui gli elementi affettivi e identitari accompagnano il lettore nella
descrizione dei fatti, per la consuetudine dell’autore alla pratica del fare, mentre
Stefano Bernardini chiude come tra amici a veglia, per i 91 anni di Ottorino
che ancora ci regalerà memorie e racconti.
Conclude Orlando Masini, che
da dirigente industriale quale è ricorda la soddisfazione di Aalto per l’impegno
personale ed economico di Mario Tamburini, del quale aveva ricevuto ottime
referenze per le competenze necessarie, perché la realizzazione della chiesa
vide per l’epoca l’utilizzo di tecniche e tecnologia all’avanguardia.
Sono poi intervenuti dal
pubblico Paolo Vannini, che ha raccontato della riunione in Curia che gli
riuscì di organizzare con appena un giorno di
preavviso il 22 gennaio 1975, alla quale il geometra Mario Tamburini si
presentò all’ultimo momento appena rientrato da un impegno di lavoro in Africa e
la cui presenza si rivelò decisiva per l’avvio della nuova costruzione, il
politico Renzo Contini, anche lui presente a quella riunione, e Antonio Rubbi
della Fondazione.
Dopo due ore di presentazione
il pubblico composto da oltre cento persone si è trasferito nell’ampio giardino
circondando Ottorino con grande affetto per ottenere una dedica sul nuovo libro
e partecipare in sua compagnia al rinfresco.
chiesa di Alvaar AAlto:
RispondiEliminafreddo d'inverno
caldo d'estate
acustica spaventosa
ma qualcuno aveva detto al progettista che doveva costruire un edificio destinato al culto?