mercoledì 13 agosto 2008

DUCCIO CAMPAGNOLI sulla centrale a biogas di Lama di Reno

Pubblichiamo per intero il comunicato dell’assessore alle attività produttive della Regione Emilia Romagna, Duccio Campagnoli, in merito alla discussa proposta di installazione di un impianto per la produzione di energia elettrica a metano nell’area della ex Cartiera Burgo di Lama di Reno:
Comunicato
Attività Produttive Energia - L’Assessore Campagnoli: a Marzabotto si discute di un polo energetico innovativo per le forniture anti black-out e con una grande piattaforma fotovoltaica. Una opportunità tecnologica per il sistema elettrico della Regione e proprio per un risanamento e riqualificazione dell’area della ex Cartiera evitandone l’abbandono e il degrado.
"Gli impianti di produzione elettrica di cui la Regione e gli Enti Locali stanno discutendo con il Gruppo svizzero Dufenergy, per un eventuale insediamento nell’area dell’ex Cartiera di Marzabotto ed in una delle aree industriali di Spilamberto, non sono affatto in contrasto con il Piano Energetico Regionale. Anzi al contrario rappresentano una opportunità importante per completare il Piano rafforzando la qualità e la sicurezza della fornitura del servizio elettrico regionale" Così l’Assessore Campagnoli interviene a proposito dell’intesa sottoscritta da Regione con i Comuni di Marzabotto e Spilamberto per avviare l’esame dell’insediamento di due impianti elettrici e risponde subito alla notizia di una interrogazione annunziata dalla Consigliera Regionale Daniela Guerra.
"Si tratta infatti – spiega l’Assessore Campagnoli – di quelli che vengono definiti veri e propri "impianti anti black-out": cioè di piccoli impianti, inferiori a 50 MW di potenza, alimentati a metano che entrano in funzione solo quando vi è una domanda extra, di "picco" di consumo elettrico; o che entrano in funzione proprio per il riavvio del sistema in caso di black-out".
"Siamo quindi proprio noi – prosegue l’Assessore Campagnoli – ad essere impegnati perché Dufenergy che propone di realizzare una rete di questi impianti in Italia, proprio a seguito dei problemi che si sono manifestati nel sistema elettrico del nostro paese, ne insedi 2 o 3 in Emilia-Romagna, assicurandoci così una significativa opportunità per la sicurezza energetica". "I territori di Bologna e Modena che consumano oltre il 40% dell’energia elettrica regionale sono i più esposti ai picchi di domanda, e per questo abbiamo proposto a Dufenergy di valutare l’insediamento a Marzabotto e Spilamberto. Così a Marzabotto si avrebbe una opportunità non solo di riconversione industriale e occupazionale, ma anche, per il Comune, di attivare in breve tempo il risanamento e la riqualificazione dell’area della ex Cartiera che rischierebbe altrimenti di rimanere per anni un cimitero industriale abbandonato, e così certo non sicuro. A Marzabotto inoltre abbiamo già previsto che il progetto Dufenergy realizzi un vero e proprio polo energetico innovativo affiancando all’impianto anti black-out una grande piattaforma di pannelli solari fotovoltaici per fare di Marzabotto uno dei primi Comuni fotovoltaici della Regione previsti dal Piano Energetico". "La Consigliera regionale Daniela Guerra conosce la serietà con la quale abbiamo costruito il Piano Energetico Regionale e non può certo immaginare che saremo noi a contraddirlo; dovrebbe invece ricordare che nel PER era proprio previsto il completamento del parco termoelettrico regionale solo con centrali di piccola taglia, e per obiettivi di qualità e sicurezza come questi". "In ogni caso deve essere chiaro che Regione ed Enti Locali non hanno fatto con Dufenergy nessun accordo in bianco, e che si è sottoscritta invece una intesa proprio per avviare l’esame secondo tutte le procedure di legge previste. Anzi mentre per questi impianti sarebbe sufficiente una semplice procedura di screening ambientale nell’intesa con Dufenergy abbiamo subito condiviso che sarà effettuata una procedura di impatto ambientale. Quindi le domande dei cittadini, che sono sempre legittime, avranno tutte le risposte necessarie, da parte dei tecnici e delle Autorità responsabili". "Mentre sarebbe grave – conclude l’assessore Campagnoli -, riferendosi in questo caso non alla Consigliera Guerra ma ad alcune dichiarazioni e notizie apparse nei giorni scorsi, creare prima ancora di avere esaminato il progetto allarmi del tutto ingiustificati. Potranno esaminare e discutere tutte le valutazioni che saranno compiute sui progetti, ma chiunque sa che questi impianti, tra l’altro di così piccola taglia ed in questo caso con un funzionamento di meno del 50% rispetto ad un impianto di produzione normale sono tecnologie perfettamente compatibili con le normative ambientali". " Si potrà quindi discutere serenamente non di una imposizione da subire ma invece di una opportunità da utilizzare".

3 commenti:

dieffe ha detto...

credo che sia corretto pubblicare anche questo comunicato in commento a quello di Campagnoli.
dieffe
PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA
Comitato Regionale Emilia Romagna

COMUNICATO STAMPA

Rifondazione Comunista ritiene che l'eventuale costruzione di tre nuove centrali termoelettriche convenzionali nella nostra regione, oggetto della proposta di un protocollo d'intesa tra la Regione Emilia-Romagna, la Provincia di Bologna, la Provincia di Modena, il Comune di Marzabotto, il Comune di Spilanberto e la Dufenergy s.p.a., non sia coerente con le linee di fondo e gli obiettivi del Piano Energetico Regionale, approvato alcuni mesi fa dall'Assemblea Legislativa.
Le rassicurazioni dell'assessore regionale Campagnoli ad oggi perciò non ci convincono: del "polo energetico innovativo" di Dufenergy di cui l'assessore parla non c'è traccia. Solo nuove centrali, per ora.
Il Piano Energetico pone come obiettivo il mantenimento dell'attuale produzione energetica (un possibile aumento viene ricollegato a misure di efficientamento e allo sviluppo delle fonti rinnovabili): non si capisce come questi 150 MW aggiuntivi – alimentati da fonti non rinnovabili - siano compatibili con tale obiettivo.
E anche quando tali progetti siano connessi all'assorbimento di lavoratori in seguito a crisi aziendali, chiediamo che – oltre alla compatibilità con il piano energetico – venga verificato se sia effettivamente l'unica e la più efficace strada sul piano occupazionale.
E' per questo che nei prossimi giorni a nostra volta interpelleremo e chiederemo conto, insieme alle forze della sinistra di alternativa, alla Giunta Regionale; è per questo che sosteniamo ogni iniziativa regionale e locale volta a chiedere un confronto e una discussione; è per questo che chiediamo che gli enti locali coinvolti in tale percorso scelgano di confrontarsi con i cittadini e con i comitati sorti per capire le ragioni e i limiti dell'intervento proposto.
L'atteggiamento del PD nei territori su tale questione – che considera ogni perplessità o contrarietà da rigettare senza troppe spiegazioni – ci sembra il modo migliore per far perdere consenso alle amministrazioni locali di centrosinistra: anche per questo non ci convince per nulla.
Bologna, li 12 agosto 2008
Nando Mainardi – segretario Prc Emilia-Romagna
Leonardo Masella – capogruppo Prc Emilia-Romagna

Anonimo ha detto...

Dobbiamo essere grati all'assessore Duccio Campagnoli per la chiarezza e responsabilità.

Anonimo ha detto...

Continuiamo ad essere presi in giro da questi signori che firmano protocolli di intesa e poi ci vengono a dire che non sono definitivi: é un fortissimo messaggio politico questo, che sottende che nessuno osi mettersi di traverso...ancora ci viene detto che sarà una centrale di picco, anche se lavorerà poi tutti i giorni per almeno metà giornata...
Il piano energetico regionale dice che siamo anche troppo SCHIAVI del gas metano e che dobbiamo concentrare le nostre forze sulle rinnovabili e sul RISPARMIO.
Dal progetto depositato nemmeno l`1% di energia viene prodotta da fonti rinnovabili.

BASTA con questa DISINFORMAZIONE!!!!!