Necessario istallare i dispositivi salva motociclisti. La banda gialla ancora troppo poco usata
Il
capogruppo di RETE CIVICA - Progetto Emilia-Romagna, Marco Mastacchi, ha presentato
una interrogazione per evidenziare i pericoli corsi da motociclisti e ciclisti
a causa dei guard-rail. In particolare per la mancata installazione della
barriera aggiuntiva da posizionare nella parte bassa della struttura di
sicurezza utile a impedire, in caso di incidente, l’urto del motociclista o del
ciclista sul montante del guard-rail.
Ogni
giorno sulle nostre strade motociclisti e ciclisti rimangono mutilai o muoiono
a causa dei “guard-rail assassini”. Queste barriere protettive sono progettate
per contenere automobili e camion in caso di urto, ma non tengono in giusta considerazione
la presenza dei motociclisti e dei ciclisti e in caso di impatto provocano più
danni che protezione. E’noto che la maggioranza delle lesioni subite dai
motociclisti si verifica non al momento dell’impatto, ma dopo la caduta dal
veicolo a causa di ostacoli di vario genere incontrati durante la scivolata.
Dall’autunno 2020 è in vigore il “Decreto Toninelli” - decreto del Ministero dei Trasporti sui dispositivi di sicurezza per i motociclisti da installare sui guard-rail. Diventa obbligatorio solo per le strade con velocità di progetto non inferiore a 70 km/h nelle curve con raggio di curvatura minore di 250 metri. E’ poi obbligatorio per strade con curve inferiori a 250 metri dove si siano verificati almeno 5 incidenti con morti o feriti negli ultimi 3 anni. Poco davvero.
Ma se nel decreto sono individuati specifici tratti stradali
sui quali installare i dispositivi questo non limita la possibilità per una
pubblica amministrazione di installarne anche in tratti “che non
ricadono nelle condizioni di obbligo”. Una qualunque
distrazione facilmente diventa causa di cadute per motociclisti e ciclisti, con
conseguenze spesso mortali o con evidenti mutilazioni. I DSM Dispositivi Salva Motociclisti in
policarbonato - la banda gialla che va a coprire i paletti di sostegno nell’estremità
inferiore del guardrail, possono risolvere il problema.
Nella risposta la Regione assicura di monitorare attivamente la
situazione anche se gli interventi sono in capo a Province e Comuni. La
Provincia, interpellata, assicura che già da anni ha predisposto un piano pluriennale di
installazione di nuove barriere con criteri di priorità oggettivi, nonostante
la scarsità di mezzi e considerando la peculiarità del territorio, attraversato
per molti chilometri da canali e corsi d’acqua, che aumentano la situazione di
pericolo. Da parte sua la Regione, pur non potendo ricorrere alle risorse del
PNRR, riferisce di aver stanziato per il corrente anno 4 milioni di euro per la
manutenzione delle strade provinciali, che saranno ripartiti sul territorio
sulla base di criteri di prossima definizione.
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