16 vittime e 267 feriti, ricordo a San Benedetto Val di Sambro
Il 37/o anniversario dell'attentato al treno Rapido 904, conosciuto anche come la 'strage di Natale', in cui morirono 16 persone e 267 rimasero ferite, è stato commemorato con una cerimonia semplice a San Benedetto Val di Sambro, sull'Appennino bolognese, dove è stata deposta una corona di fiori ed è stato letto il messaggio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
"Fu un attentato vile e spietato, un
attacco eversivo alla Repubblica e alla convivenza democratica", ha
scritto tra l'altro il Capo dello Stato.
Domenica 23 dicembre 1984, alle 19:08, un ordigno nella nona
carrozza del convoglio esplose con una carica radiocomandata mentre percorreva
i 18 km della galleria Direttissima tra Vernio e San Benedetto Val di Sambro,
luoghi non distanti da quelli della strage Italicus del '74 (12 morti e 48
feriti). Il treno era partito da Napoli per Milano, carico di persone in
viaggio per le feste di fine anno.
Il boss Totò Riina, morto nel 2017, era l'unico imputato a
Firenze al processo d'appello. Per la strage ci sono state condanne passate in
giudicato, fra cui quella all'ergastolo di Pippo Calò, fedelissimo di Riina. In
tempi più recenti una rilettura di atti e indagini aveva portato la procura di
Firenze a individuare Riina come presunto mandante della strage.
"Ciò che la società ci chiede per contrastare questi
continui fatti - ha detto il sindaco Alessandro Santoni - è di riscoprire e
sviluppare il sentimento di comunità, che unisce persone diverse e senza
dividerle, capace di rappresentare non solo la cura dei tanti mali che la
affliggono, ma anche e soprattutto l'antidoto contro ogni forma di
ostilità". (ANSA).
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