domenica 1 giugno 2014

La bomba aerea di Vado non esiste più, è esplosa.



La bomba di 5 quintali
I 1000 abitanti di Vado che questa mattina  hanno dovuto lasciare casa e lavori per il tempo necessario allo ‘spolettamento’ del residuato bellico portato alla luce dalle acque del fiume che attraversa la borgata,  hanno obbedito all’ordine dell’autorità militari con disciplina. Qualcuno ha assistito dal ponte sul Setta ai preparativi per l’intervento degli esperti,  fotografando, ma all’ora ‘zero’  aveva già abbandonato la postazione fotografica per raggiungere l’area di sicurezza.

Infine alle 10 gli artificieri hanno iniziato il loro delicato lavoro di disinnesco delle due spolette, una di testa e una di coda, che armavano il potente ordigno, una bomba d’aereo tipo AN-M65 di fabbricazione americana  del peso di 500 chilogrammi, metà dei quali di esplosivo,  risalente al secondo conflitto mondiale, in pessime condizioni di conservazione .  
Il responsabile militare dell’operazione era il tenente Cosimo Rizzo  del Reggimento Genio Ferrovieri. Le operazioni di disinnesco e brillamento sono state effettuate da un nucleo di specialisti guidati dal Caporal Maggiore Capo Marco Battaglia (nella foto).  Un cordone di sicurezza affidato ai Carabinieri  e alle Polizie di Stato,  Provinciale e Municipale, ha garantito il rispetto dei divieti  di accesso alle aree a rischio: nessuna presenza in un cerchio  di 300 metri dalla bomba. Un elicottero della Polizia di Stato ha vigilato affinchè fosse rispettato il divieto di volo in un cono di cielo sopra la bomba.

In attesa dell'ora '0'
L’operazione di spolettamento ha richiesto un tempo parso interminabile:  un’ora. Tutto è filato alla perfezione grazie alle  notevoli capacità della squadra impegnata nel delicato intervento. Alle 11 circa  i vadesi hanno potuto rientrare nelle loro abitazioni con tranquillità.

L’esplosivo è stato poi trasferito in una cava di Lama di Setta, interrato in una buca molto profonda preparata allo scopo, quindi ricoperto di sabbiella e fatto esplodere . La grande massa di esplosivo ha prodotto un enorme boato e una grande nuvola di polvere. Il tutto salutato con piacere poiché ha significato il ritorno alla normalità con la garanzia della sicurezza.

Giuliano Franchini. Ha scopero la bomba.
 

Tutte le operazioni sono state seguite dal sindaco Marco Mastacchi appena riconfermato  alla guida dell’amministrazione comunale di Monzuno. 










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