Che futuro può avere la vallata del Reno con una mobilità farsa. Da servizi viari all’avanguardia nell’ottocento a una vergogna nel duemila. E’ questo il progresso della valle del Reno in due secoli. Si spiega perché nessuno accetta il lavoro all’ospedale di Porretta.
Valerio Giusti, del Comitato per la Ferrovia Porrettana, denuncia:
Annunciati bus sostitutivi a Sasso, ma forse il treno prosegue o forse no….
Chi lo sa?
Morale, questo è il bollettino dei disservizi della ferrovia Porrettana di ieri causa brina:
Da Porretta da Bologna
17730 delle 05:00, 10 minuti di ritardo 17731 delle 05:52, 22 minuti di
ritardo
17736 delle 06:40, 17 minuti di ritardo 17733 delle 06:30, 17 minuti di
ritardo
17740 delle 07:18, CANCELLATO 17743 delle 09:04, 32 minuti di ritardo
17742 delle 07:50, 13 minuti di ritardo 17747 delle 10:04, 11 minuti di
ritardo
17754 delle 10:22, 19 minuti di ritardo
Cancellati i Marzabotto 17737 e 17740, e parzialmente cancellati a Sasso i treni 17745 e 17752
E poi c’è l’annoso problema della comunicazione che ha avuto il suo apice
sul treno 17742 delle 7:50 da Porretta che ha dovuto caricare tutti i pendolari
appiedati dalla cancellazione del treno precedente e ammassati con un
affollamento ai limiti della sopportazione.
Trenitaliatper è correttamente intervenuta per cercare di alleviare la
calca fornendo alcuni bus aggiuntivi che gli utenti potevano prendere a Sasso
per continuare il viaggio. Ma a bordo treno sono stati annunciati come bus
sostitutivi e diversi viaggiatori sono scesi dal treno ritornando verso casa
perché col bus sarebbero giunti a Bologna troppo tardi e alcuni datori di
lavoro non accettano i ritardi.
Non è interesse del comitato prendersela con quelle decine di operatori che
si sono fatti in quattro per riuscire a portare i pendolari a destinazione e
quelli intervenuti per ripristinare la linea ma i disservizi hanno avuto
effetti pesanti sui viaggiatori.
Sui social si è scatenata l’indignazione per la divulgazione di annunci
fuorvianti e, soprattutto, per i ritardi, le cancellazioni e per la mancanza di
informazioni.
Sarebbe ora che le istituzioni uscissero dal loro letargo. Ma forse questa
speranza è solo Utopia !
Giusti spiega poi:
Giornata pessima per la linea Porrettana; i titoli di oggi ci sono stati
forniti dagli utenti che ci hanno scritto decine di messaggi (qui riportati
virgolettati) carichi di sarcasmo, rabbia e frustrazione.
Questa mattina ci siamo svegliati in mezzo una tormenta di freddo, neve e
gelo?
Pare di sì, alcuni operatori hanno detto ai viaggiatori che “il ghiaccio
sui fili rendeva pericolosa la trazione ordinaria”. Una viaggiatrice ha
risposto “Ghiaccio?? tutto questo caos per due dita di brina? ma lo sanno che
sull’Appennino in inverno è normale che ci sia un po’ di ghiaccio? o pensano
che siamo ai tropici?”
La collega di sventura non ha tutti i torti, se una linea ferroviaria appenninica
si blocca al primo sentore di ghiaccio significa che qualcosa non funziona.
Mancata manutenzione? Cattiva gestione delle infrastrutture o dei treni?
Mezzi inadatti alle temperature diverse da quelle primaverili? Non lo sappiamo
e speriamo di no ma è ora che qualcuno chiarisca, spieghi ai pendolari cosa sta
succedendo e come vogliono intervenire perché, “se succede questo caos con due
dita di brina”, cosa succederà quando arriverà davvero il brutto tempo?
Mettiamo il cartello chiuso per inverno e riapriamo la linea a maggio?
10 commenti:
immagino che nei paesi del nord Europa, dove freddo e gelo sono severi, i treni non circoleranno d'inverno..
Per avere qualche problema colla catenaria sono necessarie condizioni meteo diverse (es. gelicidio o forti nevicate con sbalzi termici - prima aumento poi calo bruschi).
Se una linea ferroviaria collassa per un velo di brina, significa che ci sono problemi e irresponsabilità GRAVI.
Sembrerebbe una sparata da Vernacoliere e invece è PESSIMA realtà.
C.Z.
Davanti a questo confortante quadro i mi domando e domando a chi risiedono sul nostro appennino deve necessariamente servirsi di questa ferrovia e a maggior ragione in inverno: qualcuno di voi ha notizie di qualche sindaco del territorio che abbia mostrato interesse per questi disagi, a cominciare dal chiedere conto a chi di dovere?
Io non ne ho notizie purtroppo.
Da circa un anno la nostra regione ha anche un assessore alle zone montane, tal Taruffi Igor, che per altro risiede a Porretta. Qualcuno sa che si stia interessando ai frequenti disagi arrecati alle comunità del territorio?
A proposito della nostra linea ferroviaria, dove si possono reperire dati reali sul funzionamento dei bus notturni che dovrebbero sostituire i treni notte promessi e mai attivati? Se non erro il sindaco di Sasso aveva promesso di fornirli. Sarebbe ora.
Trenitaliatper... Ridicoli e patetici.
aspettiamo una giornata di birra. almeno i treni andranno a tutta.....
Dante Franchi, ha azzeccato in pieno la questione, quella delle amministrazioni locali è un disinteresse palpabile. Speriamo che la riduzione al lumicino degli interventi sulla linea da parte di RFI non sfoci in una tragedia, tutti i sindaci silenti (ma anche i vari consiglieri comunali, compresi quelli super presenti sui social ad esempio per difendere una lettera mancante in una luminaria, che sul tema non sprecano una parola) e sarebbero corresponsabili
Dante franchi= AUTOPROMOZIONE, PUBBLICITA'
Concordo pienamente.
Questi amministratori si occupano delle cose più strane ma non dei servizi fondamentali per queste comunità.
Si pensi solo all'esempio unico in Italia, e illegale, del casello autostradale Sasso nord che impedisce l'uso dell'autostrada a chi non paga il pizzo telepass, con l'approvazione di questi Sindaci.
Bravo anonimo delle 13.55.
Di quale promozione parla?
Faccia capire anche a noi semplici cittadini dove ravvisa cose non vere in ciò che scrive il sig. Franchi.
A uno semplice come me sembrano assolute semplici costatazioni.
Grazie.
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