Il Presidente Cna Bologna Antonio Gramuglia introduce il confronto |
Promosso dal CNA, si è tenuto a Vergato un convegno sulla viabilità della valle del Reno. In particolare gli organizzatori si proponevano di coinvolgere in un confronto diretto le istituzioni locali e il Governo nazionale rappresentato dal viceministro alla viabilità Galeazzo Bignami, al fine di individuare una soluzione condivisa e che possa finalmente sbloccare il tanto atteso ammodernamento della rete viaria e il conseguente superamento del gap di cui la valle del Reno soffre.
A confronto le due ipotesi ormai ampiamente conosciute:
la riqualificazione incisiva dell’attuale Porrettana e la bretella Reno-Setta
che, partendo da Vergato, porti rapidamente alla congiunzione con la A1 in Val
di Setta.
Dal CNA è stato illustrato l’esito dell’indagine che
mostra come fra gli operatori della valle del Reno il 50 % preferisca la
bretella, il 30 % la Porrettana aggiornata mentre il restante non si è pronunciato.
Fra i cittadini le preferenze si sono divise in ugual misura ( 50%) sulle due proposte.
Interessante lo studio tecnico molto approfondito sulle ipotesi in campo che, fra l’altro,
metteva in risalto gli apprezzabili risparmi di tempo che la bretella darebbe
per raggiungere l’autostrada.
E’ stata poi la volta degli operatori da cui è
venuto un pressante allarme, non tanto per il peso economico che comporta il
disagio viario per i trasporti di rifornimenti e merci, ma per la difficoltà a
reperire personale specializzato che possa lavorare e risiedere nei comuni
appenninici: percorrere la vallata scoraggia aspiranti collaboratori. “ La
nostra forza,” è stato detto, “ è la capacità di innovazione. Facciamo quello
che gli altri non sono capaci di fare e per fare questo abbiamo bisogno di
‘cervelli’. Se i trasferimenti sono logisticamente impossibili, questi non
arrivano”, ha chiarito una imprenditrice di Gaggio Montano, che ha specificato
ancora. “In molti rispondono alla offerta di lavoro, ma dopo aver constatato la
difficoltà del tragitto, rinunciano anche se offriamo incrementi salariali. E’
necessario ovviare a questa difficoltà e in tempi brevi, altrimenti ci aspetta
un disastro”.
Quindi gli interventi dei politici. L’assessore
regionale alla viabilità Igor Taruffi ha dichiarato che l’orientamento della
Regione è verso la forte riqualificazione
della vecchia Porrettana da Vergato a Sasso Marconi, chiarendo che è da
ritenersi la via migliore poiché, anche se si prevede di intervenire per
stralci, Anas ha già presentato il progetto e i finanziamenti sono certi. Per
il progetto della bretella resta da
chiarire se possa essere una strada o un tratto autostradale: nel primo caso
sarebbe in capo ad Anas e nel secondo a Società autostrade, la quale ha dichiarato
che per recuperare l’investimento occorrerebbero cinquant’anni. “Se poi il viceministro,” ha detto riferendosi
all’onorevole Bignami, presente all’incontro, “ci dice che sono disponibili le
risorse necessarie, non ho difficoltà a
cambiare opinione.” Al che il viceministro ha replicato che se la Regione non
chiede la bretella non è che il ministero la possa imporre. E’ necessario un
accordo territoriale. “Il ministero,
quando quest’anno ha chiesto a tutte le Regioni le proposte di interventi viari,
non ha trovato tra le proposte dell’Emilia Romagna la bretella Vergato-Rioveggio,
quindi l’intervento non è stato valutato e finanziato,” ha detto ancora Bignami.
Il viceministro ha poi terminato con una affermazione
piccata con cui sottolineava che non è sua intenzione abbandonare
la valle alla morte economica in quanto ben conosce l’importanza del
mantenimento della presenza dell’uomo in Appennino.
Questo è il poco rassicurante spettacolo che ancora una volta è stato celebrato: nonostante le ripetute
affermazioni che sulla materia non ci sono pregiudiziali ideologiche e che
l’Appennino non è ne’ di destra ne’ di sinistra, è parso di capire che la
riqualificazione della vecchia Porrettana è di sinistra, la bretella è di
destra. Ciò lo dimostrerebbe anche l’atteggiamento dei sindaci della vallata
quando, alla richiesta di Bignami di recarsi
a Roma per trattare dei problemi della mobilità, i sindaci di sinistra
hanno declinato l’invito perché a loro dire giunto tardivo, mentre gli altri lo hanno
accolto con interesse.
Nonostante l’argomento sia all’ordine del giorno da
molto tempo siamo ancora a un confronto inefficace.
In ogni caso pare
trovare conferma un antico saggio romano portato a prova della indifferenza della politica: ' Mentre a Roma si discute, Sagunto è espugnata’, Riordinato per casa nostra: ‘Mentre si dibatte, l’Appennino viene abbandonato’
2 commenti:
Scusi Fabbriani ma l'articolo è leggermente impreciso.. a parte la figuraccia di Taruffi che a parte qualche slogan di bandiera non va, e si dimentica che dopo 50 anni del suo governo in regione non può dare la colpa all'attuale governo se l'Appennino è abbandonato a sè stesso.
E l'intervento di Bignami è stato estremamente chiaro, anche nell'attribuzione di compiti e relative responsabilità (manco a dirlo, le ultime a carico di chi governa localmente), ricordando che il MIT è il ministero DI TUTTI, ma che parimenti chi governa in loco non può pretendere che le decisioni - anche scomode - le prendano altri...
Il ministero va ad ATTUARE quelli che sono i desiderata e le richieste dei Comuni e delle Regioni... se questi vivono nell'inedia e nell'incapacità più totale, non è certo colpa del governo...
E dal punto di vista tecnico, la spiegazione è stata chiarissima ed ha finalmente messo in campo informazioni utili per la decisione, che prescindono dalle bandiere... cosa mai accaduta fino a ieri.
A me, invece, il convegno è sembrato un banale carosello pubblicitario a favore della bretella, a costo di sacrificare la manutenzione della strada esistente, col rischio di creare una cattedrale nel deserto e la certezza che l'opera non servirà certo ai pendolari più assidui (quanti studenti useranno la bretella?).
Il tutto, senza nemmeno la possibilità di interventi del pubblico...
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