Opposizione intransigente alla delocalizzazione con trasferimento delle lavorazioni.
All’annuncio di ieri della proprietà di voler cessare la produzione nello stabilimento della Saga di Gaggio Montano nella prossima primavera e di chiudere lo stabilimento entro la fine del 2022, le maestranze hanno reagito con un presidio ai cancelli della fabbrica che non consenta ingressi o uscite per l’intera giornata e fino a quando non sarà istituito il tavolo istituzionale in Regione per il confronto sindacale. Tavolo che si presume venga organizzato martedì o al più tardi mercoledì prossimo.
Intanto è stata chiesta la cassa integrazione per gli oltre 220 dipendenti,
cassa integrazione anticipata dall’azienda. I lavoratori si appellano a tutte
le istituzioni locali perché venga salvaguardata e salvata una delle perle
produttive dell’Appennino, ultimo strappo alla mappa occupazionale montana e
al suo patrimonio imprenditoriale. I sindacati si oppongono alla chiusura e chiederanno
la reindustrializzazione del polo di Gaggio con la conseguente rioccupazione
dell’intero organico e richiedono di portare la vicenda all’attenzione del
Ministero del Lavoro.
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