Con
il titolo 'LEGAMBIENTE
con l’esposto alla Procura della Repubblica di Bologna segnala le
problematiche ambientali del Poligono di Tiro a Loiano' e il
sottotitolo ' L’Associazione chiede sia verificato il
rispetto delle norme, a partire dall’inquinamento acustico e del
terreno', Claudio
Corticelli ( nella foto) , presidente del Circolo Legambiente SettaSamoggiaReno,
ha inviato il comunicato:
E’
già da diversi anni che LEGAMBIENTE, a seguito di segnalazioni da
parte di soci e cittadini, si occupa delle problematiche connesse al
Poligono di Tiro a Segno di Loiano, in provincia di Bologna.
Questa
Sezione di Tiro a Segno Nazionale, situata in località Valsicura nel
Comune di Loiano, esercita attività di tiro con armi ad aria
compressa ed armi a fuoco, sia al chiuso che all’aperto. Una
struttura che confina inoltre con un borgo storico tutelato, che vede
la presenza di immobili vincolati ad area agricola con terreni
destinati a coltivazioni biologiche: un’area di pregio ambientale
oltre che meta di escursioni turistiche.
L’associazione
ha presentato nei giorni scorsi un Esposto in Procura, con la
richiesta di verifica del rispetto delle norme da parte del Poligono
di Tiro di Loiano, anche a seguito di rilevamenti di esperti e della
stessa Arpa, che certificano una perdurante situazione di
inquinamento acustico con valori oltre i limiti di legge.
Oltre
al grave problema dell’inquinamento acustico, LEGAMBIENTE ha
evidenziato nell’esposto anche altre possibili irregolarità di
carattere ambientale, infatti chiede vengano verificate dagli organi
competenti:
- La struttura ha come barriera di sicurezza solamente una rete di recinzione, oltretutto non presente su tutto il perimetro.
- Spesso vengono ritrovati da cittadini bossoli e resti di ogive all’esterno dell’area recintata
- Non c’è documentazione pubblica che accerti la rimozione e bonifica dei materiali contenenti piombo utilizzati per le attività, come ogive e bossoli. Una possibile mancata bonifica che rischia di inquinare l’area, oltre che il corso d’acqua limitrofo, con i metalli pesanti contenuti nei proiettili.
- Si sospetta inoltre l’utilizzo di sostanze diserbanti in quantità elevate, che potrebbero compromettere la qualità delle vicine colture agricole biologiche, con possibili danni economici per gli agricoltori.
- Il Sindaco del precedente mandato aveva ipotizzato, per la non conformità di questa struttura, la cessione delle attività e lo spostamento del Tiro, in altro luogo idoneo lontano da centri abitati.
LEGAMBIENTE
segnala inoltre che, sul delicato argomento dei Poligoni di Tiro, il
Tar del Lazio ha recentemente emanato una sentenza in merito
all'agibilità del Tsn di Roma, nella quale sottolinea che l'UITS,
Unione Italiana Tiro a Segno non ha alcuna legittimazione a
certificare l'agibilità dei poligoni.
Nella
sentenza, infatti, si ribadisce che la competenza relativa
all'accertamento dell'agibilità dei poligoni (anche di prima
categoria) e relative prescrizioni, competono in via esclusiva al
Ministero della Difesa e al Genio Militare.
La
sentenza è importante in quanto, per tutte le strutture attualmente
in funzione su tutto il territorio nazionale, per le quali è stata
l'UITS a certificare l'agibilità, si specifica che tutti gli atti
compiuti in questo senso dall'UITS sono da considerarsi nulli.
Lo
scorso 28 Settembre 2015, lo Stato Maggiore dell’Esercito Italiano
ha intimato all’UITS di interrompere l’attività negli stand di
tiro di prima categoria.
LEGAMBIENTE
non è contro la pratica del tiro sportivo, in quanto è una
disciplina importante di preparazione olimpica, ma tale attività non
può assolutamente nuocere all’ambiente e alla salute degli
abitanti delle zone limitrofe.
Augurandoci
che vengano prese da parte della Procura delle adeguate misure per
interrompere l’inquinamento acustico e ambientale, per tutelare gli
abitanti che abitano proprio accanto all’impianto di tiro a segno,
nel contempo continueremo a seguire il caso e ad informare l’opinione
pubblica.
4 commenti:
Chiudiamo tutti quelli a cielo aperto. È ora di smetterla!
Questi ce l'hanno con tutti i poligoni, nemmeno a vergato lasciano sparare in pace. Ormai chi pratica questo sport non sa più dove andare. Bisognerebbe che lasciassero la libertà di sparare nelle proprie proprietà private come in america.
Ecco bravo,nelle proprietà private,insonorizzate e chiuse.
Apriamone dei nuovi
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