Dall'ASL Bologna:
Ondate di
calore. Come è andata l’estate 2013
Nel corso dell’estate 2013 (15 maggio-15 settembre) si sono verificate tre ondate di calore, per un totale di 15 giorni, con temperature ad elevato impatto sulla salute. Complessivamente, in queste giornate, non si è osservato un incremento significativo della mortalità negli ultra 65enni. Durante i 15 giorni di ondata sono stati registrati, infatti, 213 decessi contro i 208 attesi. In aumento, invece, gli accessi in Pronto Soccorso, 2.386 contro i 2.162 attesi, e le chiamate al 118, 1.089 contro le 886 attese. Oltre 2.000 le telefonate ricevute ed effettuate dalla linea verde 800 562 110.
Il sistema di sorveglianza sulle ondate di calore dell’Azienda Usl di Bologna
Dall’estate 2004 l’Azienda USL di Bologna ha attivato un sistema di sorveglianza sanitaria e di comunicazione per le ondate di calore, a supporto dei servizi sanitari e socio-assistenziali che operano sul territorio. Il sistema è orientato, in particolare, alla protezione delle persone potenzialmente più sensibili alle temperature elevate. Si tratta, in genere, di ultra 65enni che vivono da soli e in condizione di fragilità sanitaria.
Il sistema prevede la modulazione di diverse azioni e strumenti, in accordo con i diversi livelli di allerta diramati dall’ARPA e dal Dipartimento di Protezione Civile, in presenza di ondate di calore che si protraggono e che possono rivelarsi particolarmente critiche per la salute, soprattutto a partire dalla quarta giornata di persistenza.
In sintesi, il piano prevede tre livelli di intervento.
Il primo livello fa scattare un piano di comunicazione specifico, che prevede il preallarme delle strutture socio-sanitarie presenti sul territorio, la diramazione di comunicati stampa, l’attivazione di messaggi informativi sulle misure da adottare sui display stradali e una linea verde dedicata, 800562110.
Il secondo livello si attiva quando l’ondata di calore persiste per più di tre giorni. In questo caso sono previste telefonate a soggetti ritenuti particolarmente fragili, la disponibilità di servizi a domicilio come la consegna di farmaci, pasti, il trasporto per visite mediche e il trasferimento in strutture climatizzate. E’ attivo, inoltre, un servizio per la presa in carico di situazioni emergenti, che possono comportare anche l’intervento del 118, curato da infermieri territoriali.
Il terzo livello di intervento è previsto nei casi di particolare emergenza, individuati di volta in volta attraverso l’analisi dei dati raccolti dal sistema di sorveglianza. In questo caso viene rimodulata l’organizzazione dei servizi di emergenza ed ospedalieri. In prima battuta viene rinforzata la flotta di ambulanze del servizio 118, quindi si procede ad interventi di rafforzamento dei reparti ospedalieri prevedendo, se necessario, anche l’eventuale disponibilità aggiuntiva di posti letto.
Nel corso dell’estate 2013 (15 maggio-15 settembre) si sono verificate tre ondate di calore, per un totale di 15 giorni, con temperature ad elevato impatto sulla salute. Complessivamente, in queste giornate, non si è osservato un incremento significativo della mortalità negli ultra 65enni. Durante i 15 giorni di ondata sono stati registrati, infatti, 213 decessi contro i 208 attesi. In aumento, invece, gli accessi in Pronto Soccorso, 2.386 contro i 2.162 attesi, e le chiamate al 118, 1.089 contro le 886 attese. Oltre 2.000 le telefonate ricevute ed effettuate dalla linea verde 800 562 110.
Il sistema di sorveglianza sulle ondate di calore dell’Azienda Usl di Bologna
Dall’estate 2004 l’Azienda USL di Bologna ha attivato un sistema di sorveglianza sanitaria e di comunicazione per le ondate di calore, a supporto dei servizi sanitari e socio-assistenziali che operano sul territorio. Il sistema è orientato, in particolare, alla protezione delle persone potenzialmente più sensibili alle temperature elevate. Si tratta, in genere, di ultra 65enni che vivono da soli e in condizione di fragilità sanitaria.
Il sistema prevede la modulazione di diverse azioni e strumenti, in accordo con i diversi livelli di allerta diramati dall’ARPA e dal Dipartimento di Protezione Civile, in presenza di ondate di calore che si protraggono e che possono rivelarsi particolarmente critiche per la salute, soprattutto a partire dalla quarta giornata di persistenza.
In sintesi, il piano prevede tre livelli di intervento.
Il primo livello fa scattare un piano di comunicazione specifico, che prevede il preallarme delle strutture socio-sanitarie presenti sul territorio, la diramazione di comunicati stampa, l’attivazione di messaggi informativi sulle misure da adottare sui display stradali e una linea verde dedicata, 800562110.
Il secondo livello si attiva quando l’ondata di calore persiste per più di tre giorni. In questo caso sono previste telefonate a soggetti ritenuti particolarmente fragili, la disponibilità di servizi a domicilio come la consegna di farmaci, pasti, il trasporto per visite mediche e il trasferimento in strutture climatizzate. E’ attivo, inoltre, un servizio per la presa in carico di situazioni emergenti, che possono comportare anche l’intervento del 118, curato da infermieri territoriali.
Il terzo livello di intervento è previsto nei casi di particolare emergenza, individuati di volta in volta attraverso l’analisi dei dati raccolti dal sistema di sorveglianza. In questo caso viene rimodulata l’organizzazione dei servizi di emergenza ed ospedalieri. In prima battuta viene rinforzata la flotta di ambulanze del servizio 118, quindi si procede ad interventi di rafforzamento dei reparti ospedalieri prevedendo, se necessario, anche l’eventuale disponibilità aggiuntiva di posti letto.
1 commento:
quello nella foto è uno dei piccioni sopravvissuti al provvedimento anti piccioni di Vergato?
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