Sono ancora solo indiscrezioni le strategie con cui
le formazioni politiche si contenderanno l’amministrazione dei comuni nel
prossimo giugno, ma spesso le indiscrezioni anticipano informazioni fondate. Per
questa ragione ne riportiamo alcune:
Ciò che fa discutere e anima le conversazioni dei
soliti ben informati sono le probabili divisioni o divorzi fra gli schieramenti. Si insiste
con l’ipotesi che a Vergato, la corsa alla poltrona di sindaco sarà una corsa a
tre: una lista di centro sinistra, una
di centro destra e una lista civica. Si tornerebbe, nella sostanza, alla
situazione di cinque anni fa quando la corsa a tre vide prevalere il centro
sinistra. Si parla di una corsa a tre anche a Monzuno. A dividersi in questo
caso sarebbe la sinistra, ma l’ipotesi è stata smentita con forza dai
principali contendenti. Prenderebbe invece sempre maggior consistenza il
progetto marzabottese: una alleanza inedita e sorprendente fra una componente PD (contraria all’attuale
amministrazione) e il centro destra, con ancora l’incertezza di Forza Italia. La
proposta che non avrebbe precedenti nella valle del Reno non deve sorprendere.
Marzabotto si è da sempre rivelato laboratorio politico, capace di rompere gli
schemi, codificare e di anticipare orientamenti che poi trovavano numerose
copiature. Da ricordare per esempio il non lontano strappo di Romano Franchi
che, in contrasto con il proprio partito, il PD, di cui non condivideva la proposta di lista
guidata da Valter Cardi, formò una propria formazione con cui ottenne molti
voti della sinistra e molti altri dagli elettori di centro destra invogliati
dalla possibilità di mettere il PD all’angolo. Ne uscì supervincitore. A Marzabotto,
alle prossime amministrative, potrebbero quindi scendere in campo una lista di
centro sinistra, una sinistra-destra, una di riferimento a Cinque Stelle e
chissà, anche una di centro-destra. Al
di là degli equilibri partitici scossi, la nuova formazione avrebbe il merito
di rompere il torpore elettorale che caratterizza ancora diversi comuni dove la
sinistra si è rivelata talmente forte da scoraggiare convinte formazioni
alternative. Il risultato è che si sono consolidate
realtà amministrative piatte senza spinta, interessate al solo mantenimento
dell’esistente: i soliti avvantaggiati e i soliti snobbati. Inoltre ha
scoraggiato la formazione di opposizioni in grado di proporsi quale alternative:
chi aveva ambizioni amministrative si collocava a sinistra.
7 commenti:
La lista Romano Franchi del 2009 era autenticamente civica e nessuno dei suoi componenti aveva una tessera di partito, neppure lo stesso candidato sindaco a cui la medesima era stata ritirata dal PD. Tanto per ricordare quello fu l'anno elettorale della Turbogas .
Lui ha sempre avuto le mani in pasta con la partitocrazia, perciò lista civica un ciufolo, se dovesse avere un qualsiasi incarico elettorale, non si discosterebbe di una virgola dalla politica globalista, perciò esattamente come i piddini.
Facci un elenco di sindaci che non abbiano a che fare con partiti.
Che commento sciocco.
Non avrai nessun elenco, lui è da sempre attaccato alla mangiatoia, che commento interessato.
Si, non sai cosa dire perché non sai di cosa parli. Non preoccuparti che le persone semplici di quoziente vivono più felici.
Dove venne cavalcata la quastione Turbogas visto l'appeal che aveva sulla cittadinanza. Inizialmente Franchi era favorevole all'impianto ad asservimento di Dufenergy-Hera-Campagnoli-PD. In seguito, vista la mala partita del progetto, ci fu la sterzata e il conseguente sospirato applauso e consenso del popolo di sinistra.
Vi consiglio la lettura di " Dimenticare Marzabotto"
Ottimo libro di Wolf Bukowski dove viene descritto il tutto in modo molto puntualmente. La storia successiva con tessera riprese, candidature alle regionali e pupille alla presidenza del partito dimostrano come il cordone ombelicale fosse bello attaccato e "nutriente".
Disse l'uomo piu' felice del globo terracqueo.
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