lunedì 13 marzo 2023

Il Gal sostiene il Geoparco per l’Appennino Bolognese da candidare all’inserimento nella rete dei Geoparchi Mondiali UNESCO.

 

Gli UNESCO Global Geoparks sono territori aventi confini continui e ben definiti, all’interno dei quali si perseguono  politiche di sviluppo sostenibile in chiave turistica, economica ed educativa. La geodiversità che caratterizza i Geoparchi viene infatti interpretata come chiave di sviluppo di territori spesso poco avvantaggiati sia a livello geografico che sociale.

È stata successivamente formulata una candidatura all’UNESCO che, per la parte tecnico-geologica, ha avuto esito estremamente positivo proprio in considerazione della significativa valenza “geologicoculturale” del territorio in ottica di Geoparco.

 


Alla luce di quanto detto sopra, il progetto sul Geoparco, per una vasta tra San lazzaro-Sasso Marconi-Marzabotto,  ha certamente evidenziato l’importanza del patrimonio geologico considerato, facendo emergere su scala metropolitana le potenzialità per una sua possibile valorizzazione in chiave geo-turistica.

Oggi, le nuove tendenze nei viaggi turistici si contraddistinguono in modo particolare per la richiesta di contenuti naturali, culturali e storico-sociali. La scoperta di paesaggi insoliti (naturali e antropogenici) e lo scambio di esperienze autentiche sono diventati criteri reali per la promozione dei prodotti turistici.

Il focus è posto su tre aree ritenute più significative per la geodiversità dell’ambito appenninico bolognese e per la stessa funzione delle Aree protette coinvolte:

• i Gessi Messiniani, facendo riferimento al patrimonio carsico speleologico degli affioramenti carsi siti tra Pianoro e San Lazzaro di Savena, nel Parco regionale dei Gessi Bolognesi e omonimo Sito Natura 2000;

• le Arenarie del Contrafforte Pliocenico, facendo riferimento al patrimonio naturalistico delle formazioni arenacee sito tra Pianoro, Monzuno e Sasso Marconi, nella Riserva naturale del Contrafforte Pliocenico e omonimo Sito Natura 2000, con specifica attenzione alla zona di Brento/Monte Adone, individuato come geosito regionale;

 • le Argille dei bacini calanchivi del Parco Storico di Monte Sole, con particolare riferimento ai Calanchi di Misa e ai Calanchi del rio Cavallaccio, geositi regionali entrambi in Comune di Marzabotto.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Occhio è una manovra per imporre regole impossibili da ottemperare, vi cambiano la terra sotto i piedi, sarà sempre più difficile stare su tali territori, diffidate, tenete gli orecchi bene alzati, come fossero antenne in allerta prima di un bombardamento.