Il Capogruppo in Regione di Rete Civica, Marco Mastacchi, ha presentato il progetto di legge “Modifiche alla Legge Regionale volto a definire con maggiori specifiche i “punti sosta senza servizi” tra le possibili strutture ricettive, rivolte nello specifico ai camminatori e cicloturisti.
di Letizia Rostagno
Quello dei
“cammini” o delle “vie” è un turismo che sempre più sta “prendendo piede”. Incentivato
da una sensibilità sempre crescente nei confronti della sostenibilità e di un
approccio cosiddetto “lento” al viaggiare, sta diventando un capitolo
importante del settore turistico anche in seguito a questi due anni di
costrizioni al “muoversi” che ci hanno sicuramente portato a riconsiderare e
apprezzare di più la vita all’aria aperta e le bellezze che abbiamo la fortuna
di avere attorno a noi. Per giustificare questo successo non sono da trascurare
il potere rigenerante offerto da un’immersione nella Natura e la possibilità di
scoprire bellezze minori e nascoste dei nostri territori montani, appenninici e
più marginali.
Le
potenzialità di questo settore turistico sono enormi, sia per incrementare
l’occupazione, che per creare benefici alle comunità locali. Le bellezze
naturali e storiche di un luogo possono essere conservate e migliorate,
rispettando l’ambiente e i paesaggi e contribuendo alla loro tutela e
valorizzazione.
L’Emilia -
Romagna è da sempre terra di passaggio. Posizionata in modo orizzontale
rispetto allo stivale è stata tappa obbligata per viandanti, merci e pellegrini
diretti nelle più disparate regioni d’Europa e del Mediterraneo. Ma
l’Emilia-Romagna è anche una terra ricca di antiche testimonianze di fede
racchiuse nella sua cultura, nei luoghi di preghiera e nelle vie che un tempo
correvano tra abbazie e conventi, tra cattedrali e antichi luoghi di
culto. Per i pellegrini tutti questi itinerari erano fonte di sicurezza in
quanto attraversavano luoghi puri, di spirito e rappresentavano il segno stesso
della cultura dell’accoglienza attraverso le tante stazioni di sosta presenti
lungo le valli dell’Appennino.
L’Emilia-Romagna
offre oggi la possibilità di percorrere 14
di queste antiche vie su tracciati pedonali
e ciclabili, caratterizzati da una forte valenza spirituale, storica e
naturalistica e che rientrano all’interno delle mete del turismo
religioso-culturale. Questi Cammini tutti mappati e in gran parte segnalati con
indicazioni specifiche e sono: la Via Francigena, la Via
Romea Germanica, la Via Romea
Nonantolana e Romea Longobarda, la Via
degli Abati, il Cammino di Sant’Antonio, il Cammino
di Assisi, il Cammino di San Vicinio, il Cammino
di San Francesco, la Via degli Dei, il Sentiero
di Matilde di Canossa, la Piccola Cassia, la Via di
Linari e il Cammino
di Dante.
La dimensione
del cammino è una dimensione del viaggio reale ed autentica, è il viaggio per
eccellenza, che necessita comunque di momenti di sosta.
Fermo
restando che rimane lecito il bivacco notturno dal tramonto all’alba e con o
senza tenda, il grande e sempre crescente successo che hanno vissuto ultimamente
le vie per camminatori ha portato alla necessità per alcuni servizi di trovare
un inquadramento più strutturato.
Si sono
visti nascere nel corso di questi ultimi anni più servizi di bed &
breakfast presso abitazioni private che si trovano lungo questi percorsi,
alcune delle quali si sono anche consorziate fra loro per offrire servizi
sempre più “su misura” di questa tipologia di sportivi - un esempio per tutti,
il servizio di trasporto zaino da alloggio ad alloggio. Ma la principale
necessità dei camminatori è trovare lungo il cammino dei “punti sosta”, luoghi
dove potersi fermare in sicurezza per la notte, prima di riprendere il cammino
il giorno seguente.
Sul
territorio, sia in montagna che in pianura, molte Associazioni si sono attivate
– sia ADS Sportive Dilettantistiche che APS di Promozione Sociale - per offrire
ai camminatori gli spazi esterni delle loro sedi e i loro servizi
(essenzialmente servizi igienici). Ma questa offerta è regolata dai Comuni che
hanno potestà di autorizzarla solo per 15 gg. all’anno, mentre il flusso dei
camminatori è costante quasi per tutto l’anno e, secondo i report, in costante
aumento.
Il progetto di legge presentato dal Consigliere
Mastacchi e da Rete Civica – Progetto Emilia-Romagna alla Giunta interviene nel
percorso già tracciato dalla legge regionale 28 luglio
2004 n.16 relativa alla “Disciplina delle strutture ricettive dirette all’ospitalità”
con l’obiettivo di inserire “punti sosta” per i turisti camminatori, dove
sia consentita la sosta e il pernottamento senza servizi aggiuntivi.
Le modifiche che il presente progetto di legge
apporta alla legge regionale 28 luglio 2004 n.16 relativa alla “Disciplina
delle strutture ricettive dirette all’ospitalità” sono principalmente dirette a
modificare l’art. 15 con l’inserimento del “punto di sosta” quale area
destinata ai turisti camminatori, per consentire loro la sosta e il
pernottamento (Artt. 1 e 2), in zone di interesse naturalistico e
turistico-culturale, senza servizi aggiuntivi, in luoghi ove non ci siano altre strutture, o in aggiunta a
esse, che consentano una ricezione del crescente flusso dei turisti
camminatori.
Il contatto con la Natura e il rispetto per
l’ambiente, la sostenibilità sia dal punto di vista ambientale che personale
grazie alla filosofia slow che presiede a questo tipo di attività, la
possibilità della riscoperta e della fruizione delle bellezze artistiche dei
borghi e degli insediamenti minori, le tante e diverse possibilità di
occupazione che questa realtà è in grado di generare, sono tutti punti a favore
di una simile iniziativa.
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