Il
consigliere regionale per L'Altra Emilia Romagna, Piergiovanni Alleva ( nella foto), scrive:
"Più
titoli che contenuti. Questa è ad oggi, al netto di tante parole
fumose, la proposta di autonomia regionale fatta dalla giunta
Bonaccini.
Vorrei quindi poter discutere nel merito ed attentamente questi argomenti per capire cosa il Presidente Bonaccini andrà a contrattare con il governo locale. Ad esempio, per la questione che mi è più cara cioè la tutela del lavoro si citano tre sottocapitoli: le politiche attive, le politiche passive e i controlli, sono tutti temi importantissimi perché su questi la politica nazionale ha sortito effetti disastrosi. Riguardo le politiche attive si tratterebbe di voltare pagina, a livello regionale, rispetto alla precarizzazione del lavoro.
Non ritengo infatti che le politiche attive possano essere la prosecuzione della precarizzazione del lavoro che è stato il risultato vero del Jobs act e vorrei dunque sapere quali politiche e iniziative la Regione potrebbe realizzare con una maggiore autonomia: una riduzione dell' orario di lavoro? L' incoraggiamento di contratti con maggiori tutele rispetto a quelle previste dal Jobs act?
Nell'importante campo delle politiche passive abbiamo assistito, anche se se ne parla poco, alla distruzione del sistema degli ammortizzatori sociali: oggi come oggi una fabbrica ferma è una fabbrica morta perché la cassa integrazione non copre più situazioni in cui nla produzione si ferma, non esiste più cioè la cassa a zero ore. Le Regioni hanno già avuto un' esperienza importante con la cig in deroga e quindi è certo che ci sarebbe uno spazio grandissimo per l' autonomia gestionale ed amministrativa. Idem sul versante dei controlli contro il lavoro grigio gli appalti, i subappalti, le cooperative spurie ecc su tutto questo bisognerebbe fare uno studio approfondito, una proposta seria e poi discutere dei dettagli. Certamente quindi, a partire dalla condizione di relativo privilegio di questa regione, un' accentuata autonomia in quelle materie potrebbe darci vantaggi in termini di insediamento di imprese estere oppure per l'internazionalizzazione delle nostre imprese ma la domanda è si tratta effettivamente di temi nei quali l' autonomia regionale può svilupparsi o è solo un modo per non affrontare i medesimi problemi a livelli nazionale? Quando si dice creiamo autonomia finanziaria per affrontare questi temi non ho dubbio che sia possibile mi chiedo però quanto sia giusto e credo sia il dilemma in cui si muove la Lega in bilico oggi tra il vecchio secessionismo alla Bossi e il nuovo nazionalismo di Salvini.
Vorrei quindi poter discutere nel merito ed attentamente questi argomenti per capire cosa il Presidente Bonaccini andrà a contrattare con il governo locale. Ad esempio, per la questione che mi è più cara cioè la tutela del lavoro si citano tre sottocapitoli: le politiche attive, le politiche passive e i controlli, sono tutti temi importantissimi perché su questi la politica nazionale ha sortito effetti disastrosi. Riguardo le politiche attive si tratterebbe di voltare pagina, a livello regionale, rispetto alla precarizzazione del lavoro.
Non ritengo infatti che le politiche attive possano essere la prosecuzione della precarizzazione del lavoro che è stato il risultato vero del Jobs act e vorrei dunque sapere quali politiche e iniziative la Regione potrebbe realizzare con una maggiore autonomia: una riduzione dell' orario di lavoro? L' incoraggiamento di contratti con maggiori tutele rispetto a quelle previste dal Jobs act?
Nell'importante campo delle politiche passive abbiamo assistito, anche se se ne parla poco, alla distruzione del sistema degli ammortizzatori sociali: oggi come oggi una fabbrica ferma è una fabbrica morta perché la cassa integrazione non copre più situazioni in cui nla produzione si ferma, non esiste più cioè la cassa a zero ore. Le Regioni hanno già avuto un' esperienza importante con la cig in deroga e quindi è certo che ci sarebbe uno spazio grandissimo per l' autonomia gestionale ed amministrativa. Idem sul versante dei controlli contro il lavoro grigio gli appalti, i subappalti, le cooperative spurie ecc su tutto questo bisognerebbe fare uno studio approfondito, una proposta seria e poi discutere dei dettagli. Certamente quindi, a partire dalla condizione di relativo privilegio di questa regione, un' accentuata autonomia in quelle materie potrebbe darci vantaggi in termini di insediamento di imprese estere oppure per l'internazionalizzazione delle nostre imprese ma la domanda è si tratta effettivamente di temi nei quali l' autonomia regionale può svilupparsi o è solo un modo per non affrontare i medesimi problemi a livelli nazionale? Quando si dice creiamo autonomia finanziaria per affrontare questi temi non ho dubbio che sia possibile mi chiedo però quanto sia giusto e credo sia il dilemma in cui si muove la Lega in bilico oggi tra il vecchio secessionismo alla Bossi e il nuovo nazionalismo di Salvini.
Allo
stato attuale quindi mi asterrò sul progetto per significare che
sono senz'altro favorevole ad una maggiore autonomia ma che il
progetto stesso per ora è praticamente privo di contenuti, tutti
ancora da discutere a mettere a punto. Vedremo nei
prossimi giorni se si è trattato di un semplice spot elettorale del
Pd in concorrenza con la Lega o di un' iniziativa seria e
significativa".
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