In
crescendo la 'fibrillazione per la fusione dei comuni' .
Evidentemente l'appuntamento con la scelta, che pare obbligata anche
per le non trascurabili risorse che porta alle casse dei comuni
nascituri, non è lontano. Il problema per qualcuno è 'con chi
fondersi', per altri 'perchè fondersi'.
Le
ipotesi in campo sono diverse. La prima, di cui si è avuto notizia
da tempo e recentemente ufficializzata da Grizzana Morandi, è il
Comune della Memoria nel cui crogiolo si fonderebbero, per divenire
una unica realtà amministrativa, i comuni di Grizzana, Monzuno e
Marzabotto, legati ai fatti di Monte Sole. Marzabotto e Grizzana
sarebbero favorevoli, anzi Marzabotto propone di allargare a Sasso
Marconi e a Vergato ma Monzuno non nasconde perplessità: il sindaco
Marco Mastacchi ha addirittura intrapreso una singolare protesta per
il ricatto economico cui sono sottoposti i piccoli comuni che lo ha
portato a piedi fino a Roma.
Datata
anche la proposta di una fusione che comprenda tutti i comuni del
distretto sanitario di Casalecchio di Reno, naufragata però sugli
scogli della convenienza organizzativa: Casalecchio non ha interesse
a fondersi poiché il suo numero di abitanti è già ottimale e Monte
San Pietro punta a una fusione con la sola Zola Predosa.
Esiste
già la fusione 'Comune di Valsamoggia' che ha inglobato tutti gli
altri comuni del distretto, ad eccezione di Sasso Marconi.
Quest'ultimo pare rimanga 'a piedi'. Il tema è stato trattato
ultimamente considerando la proposta riportata dall'ex consigliere
comunale Marco Veronesi di fondere 'Sasso Marconi, Marzabotto e
Monzuno', cui è seguito l'impegno di uno studio per valutare
l'ipotesi di fusione 'Sasso Marconi-Marzabotto'. Sull'argomento a
Sasso Marconi dibattuta solo la proposta di Veronesi, incerto ancora
l'orientamento della maggioranza.
A
creare ulteriore scompiglio l'ipotesi di Castel d'Aiano. Una proposta
era quella di fondersi con Gaggio Montano e i confronti si sono
interrotti in attesa delle elezioni amministrative di domenica
scorsa. Ma il comune vedrebbe molto meglio una fusione con il comune
modenese di Montese, con cui ha una continuità territoriale
ottimale. Ma qui sarebbe necessaria addirittura una accettazione
regionale.
A
questo percorso si aggiunge ora la presa di posizione dei consiglieri
comunali di Vergato Carlo Monaco e Giuseppe Argentieri che, partendo
dalla considerazione che la fusione comporterà una perdita
identitaria dei Comuni ora generalmente apprezzata, chiedono con una
interrogazione che il tema sia affrontato con il coinvolgimento
dell'intera comunità comunale e non solo degli amministratori.
“Le
fusioni hanno certamente aspetti positivi soprattutto per i comuni
grandi. I piccoli rischiano di diventare la periferia dell'impero”,
spiega Giuseppe Argentieri. “ La proposta di matrimonio è di
convenienza e quindi tutti sono disponibili. L'incognita è con chi
sposarsi e a che condizione ( quale sarà la sede del nuovo Comune,
ad esempio). Lasciare questa scelta alla sola maggioranza ( la
maggioranza di Vergato non rappresenta la maggioranza dei vergatesi),
se non al partito maggioritario, è inaccettabile. Il tema è di
generale interesse”.
Ecco
l'interrogazione:
In
considerazione delle dichiarazioni espresse dal Sindaco del Comune di
Vergato, Sig. Massimo Gnudi, in occasione del Consiglio Comunale
tenutosi in data 28 aprile c.a. sull'intenzione di iniziare a
valutare l'ipotesi di dar seguito a studi di fattibilità sul
percorso della fusione che potrebbe affrontare il Comune, indicando
nel Comune di Marzabotto il partner ideale con cui ragionare di tale
tematica;
- considerando le notizie spesso contradittorie che vengono riportate dagli organi di informazione, ultima della serie l'articolo apparso sul “il Resto del Carlino” del 5 giugno 2016 promosso dalla giunta del Comune di Grizzana Morandi di cui allego copia, sulle ipotesi e dinamiche di fusione che le varie municipalità interessate indicherebbero come preferite;
- considerando che la fusione dei Comuni, a differenza dell'Unione dei Comuni, è un atto definitivo che determina la nascita di realtà amministrative nuove da cui non si può più recedere, modificando se non cancellando le caratteristiche storiche, identitarie ed aggregative delle comunità coinvolte e stravolgendo in maniera sostanziale l'assetto dei territori interessati e le loro politiche di sviluppo;
la
lista “vergato cambia musica”
CHIEDE
- come il Sindaco e la Giunta del Comune di Vergato intendono procedere;
- se non ritengono opportuno, interessando tale passaggio tutti i cittadini del Comune di Vergato, creare un gruppo di studio e confronto che coinvolga anche i rappresentanti dei gruppi consigliari di minoranza, al fine di raccogliere e comprendere le idee ed il sentimento della popolazione senza arrivare a proporre una soluzione politicamente preconfezionata solo da votare.
Cordialmente
I
Consiglieri Comunali
Giuseppe
Argentieri e Carlo Monaco
5 commenti:
Quanti matrimoni, ma come le cronache indicano potrebbero verificarsi anche divorzi una volta sperperati tutti i soldi entrati.
Pensiamoci molto bene, magari un poco più in fretta di quanto inpiegano i nostri amministratori.
AUGURI
Beh, la preoccupazione di Monaco e Argentieri mi sembra inutile, tanto sembra che Vergato non lo voglia nessuno... Chissà come mai...
Certo che i Comuni si devono accorpare, di 8000 e passa che sono oggi, non ne devono rimanere più di 2500.
Perché?
Perchè nel 2019 quando Draghi lascierà la BCE e al suo posto arriverà un Bankiere Tetesko, sarà più facile venderli alle multinazionali tedesche-francesi-inglesi-americane-cinesi oppure ai fondi arabi, esattamente come in Grecia.
Molto giusto da parte di Monaco e Argentieri!
A sentire i pareri dei cittadini delle frazioni di Marzabotto nel versante del fiume Setta che più volte hanno ventilato ipotesi di staccarsi dal comune di Marzabotto per confluire in quello di Sasso Marconi la soluzione auspicata e naturale è sicuramente la fusione tra Marzabotto e Sasso Marconi.
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