Di
Alessandro Ori
Per
domenica prossima, 6 dicembre, il Club Alpino Italiano di Bologna
(C.A.I.), propone una facile camminata alla scoperta della vite
pluricentenaria individuata dal noto naturalista bolognese Luigi
Fantini nel lontano 1965 e della vita di questo straordinario
esploratore dell'Appennino bolognese.
Itinerario
Sasso Marconi - Monte Mario – Commenda – Vite secolare – Villa Francia - Prati di Mugnano – Sasso Marconi
Dislivello + 700 - 700 metri circa
Tempo di percorrenza 6 ore circa
Lunghezza 13 km
Grado di difficoltà Facile
Pranzo Al sacco
DETTAGLI SUI TRASPORTI:
ANDATA:
Ritrovo: Stazione Centrale Piazzale Ovest h 8,50
Treno da Bologna Centrale h 9,04
Partenza a piedi da Sasso Marconi parcheggio Stazione FS h 9,30
RITORNO:
Treno da Sasso Marconi h 17,05
Arrivo a Bologna Centrale h 17,32
BIGLIETTI:
Biglietto Treno FS Andata da Bologna a Sasso Marconi € 2,15
Biglietto Treno FS Ritorno da Sasso Marconi a Bologna € 2,15
Info Facebook: www.facebook.com/Trekking-Col-Treno-15688545966634…
Info cell. : 331 918 4640 a partire da tre giorni prima
Info Web: trekkingcoltreno.it/it/
La vite di Fantini
Durante
una perlustrazione sulle colline intorno a Pianoro, Luigi Fantini,
famoso archeologo e speleologo, trova nel podere "Terzanello di
sotto" un raro esemplare di vite, scampata probabilmente alla
devastante Phyllossera vastatrix, l'epidemia di filossera che alla
fine dell'800 fece scomparire buona parte dei vigneti europei. La
pianta, con un tronco di circa 120 cm di circonferenza e tralci di
oltre 10 metri, si presenta accoppiata a un olmo centenario. I
contadini più anziani la chiamano “il vitone del Seicento” e
sostengono si tratti del famoso “nigartein” (negrettino), una
varietà d'uva nera coltivata fino all'inizio del secolo e poi
sparita. La vite sarà ritrovata nel 2002 in stato di abbandono da
Stefano Galli, un giovane volontario della Lipu, che si prodigherà
per la sua sopravvivenza, interessando i proprietari del vicino
podere Riosto. Nel 2004 saranno fatti 30 innesti in campo, dai quali
si otterranno 30 chili d'uva e circa 35 litri di vino, poi battezzato
"Sogno di Riosto". Dopo numerose ricerche si stabilirà che
la “centenaria del Fantini” non appartiene a nessuno dei vitigni
iscritti al Registro nazionale delle viti, ma che si tratta di una
varietà autonoma.
(da:
http://www.bibliotecasalaborsa.it/cronologia/bologna/1965/3707#top)LA FIGURA DI LUIGI FANTINI
Luigi Fantini nasce al Farneto, in Val di Zena, nel marzo 1895.
Fin da giovane nutre grande curiosità e forte interesse per i boschi e la grotta che si trovano nei pressi della sua abitazione (Grotta del Farneto).
Un giorno acquista un libro su alcuni manufatti preistorici rinvenuti alla Croara e così inizia la sua voglia di scoprire. Da quel momento comincia la sua attività di esploratore nella zona dei Gessi; nel 1932 fonda con alcuni amici il Gruppo
Speleologico Bolognese. Il gruppo scopre ed esplora la Grotta della Spipola che si
rivelerà essere tra le maggiori cavità europee nel gesso.
Fantini entra in collaborazione con il prof. Gortani dell Istituto di Geologia dell Università di Bologna, il quale
finanzierà le sue spedizioni nella Spipola; Fantini documenta con la sua macchina fotografica le meraviglie della grotta e raccoglie minerali che finiranno nei musei universitari. Nel 1936 i soci del gruppo speleologico aprono la Spipola al pubblico. Fino al 1942 Fantini continua ad impressionare fotografie, ma anche nel disegno si fa una reputazione.
Negli anni 30 aveva portato alla luce reperti preistorici, inoltre aveva scoperto sul Monte delle Formiche pezzi di ftanite con segni di percussione intenzionale, a testimoniare una presenza umana in quella zona molto più antica di quanto non si era creduto fino ad allora.
Luigi Fantini muore nel 1978: durante la sua vita non sono mancati numerosi riconoscimenti e apprezzamenti da parte di importanti studiosi.
(da: http://www.montedelleformiche.it/luigi-fantini/)
1 commento:
E' proprio una vite da sogno se con 30 kg di uva fà 35 litri di vino
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