mercoledì 9 gennaio 2013

Concede ospitalità a un marocchino, ma poi lo pesta a sangue. Infine riserva la stessa dose di botte anche al proprio cane.




Foto d'archivio
Il detto ‘l’ospite, come il pesce, dopo tre giorni puzza’ non ha riscontri a Castel del Rio. In questo paese pare che l’ospite non sia gradito da subito.

Il primo giorno dell’anno, alla centrale del 112 è stata segnalata una  violenta lite tra un noto pregiudicato del luogo e un marocchino che, come il denunciante, era ospite nell’appartamento del pregiudicato. Il testimone riferiva poi che  la lite si era conclusa con un pestaggio dopo il quale il picchiatore si era rifiutato di chiamare il 118. Considerata la pericolosità del soggetto, due pattuglie dell’Arma hanno raggiunto subito l’appartamento indicato ma, nonostante i continui inviti di aprire il portone di casa, nessuno si faceva avanti. Solo quando un Carabiniere ad alta voce ha informato che a breve avrebbe abbattuto l’uscio, la porta è stata aperta. Il marocchino pestato si trovava ancora steso sul letto con evidenti segni di ecchimosi al volto ed è stato quindi trasportato urgentemente al pronto soccorso dove è stato ricoverato con una prognosi di 25 giorni per “Ematoma subdurale post traumatico da riferite percosse. Frattura composta della sesta costa sinistra”. Le indagini  hanno confermato  che il marocchino era stato brutalmente picchiato con oggetti di legno e metallo in seguito a una lite scaturita per futili motivi. Anche il cane del pregiudicato è stato vittima del suo comportamento violento. La povera bestia, un meticcio incrociato col pastore maremmano, magro e malnutrito, ha subito diversi maltrattamenti. Per quest’ultimo episodio l’uomo è stato denunciato anche per maltrattamento di animali, un reato in più che probabilmente mancava alla sua collezione di precedenti di polizia. E’ stato inoltre denunciato per l’ennesima volta per lesioni personali dolose, violenza privata, omissione di soccorso aggravato e ubriachezza abituale.

Al momento, L’uomo si trova presso la Casa Circondariale della Dozza, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. L’ordine di custodia cautelare in carcere è arrivato lo scorso 3 gennaio, per  altro episodio di resistenza nei confronti di Pubblico Ufficiale di cui si era reso protagonista nel 2011.

Notizia dal Comando Carabinieri di Bologna.

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