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Mercoledì 13 novembre 2013: dagli uffici di Lega Nord:
“Ora basta
alleanze con i partiti centralisti. La nuova Lega sarà la casa dei movimenti
indipendentisti”.
Ecco il
nuovo Carroccio voluto dal candidato alla segreteria federale Manes
Bernardini, che ha già in mente un nuovo simbolo: l’Alberto da Giussano,
sullo sfondo il Nord, il nostro “territorio” e, in basso, incorniciato da
piccoli loghi, il contributo dei movimenti indipendentisti che aderiranno al
nuovo progetto.
Menes Bernardini |
Un progetto
“che vuole mettere nel mirino lo Stato centrale, iperburocratizzato e arroccato
su se stesso, lontano delle esigenze reali del paese”.
“Dobbiamo
smantellare questo Stato - le parole d’ordine di Bernardini - uno stato
irriformabile dal di dentro, che potrebbe funzionare anche senza la politica,
visto che, oggi, la politica non comanda più l’apparato
burocratico-amministrativo ed è delegittimata dalla sua incapacità di riformare
il paese”.
“Le Europee
saranno il banco di prova per mettere a frutto le esperienze autonomiste che vogliamo
raccogliere e valorizzare, per unire le forze del territorio contro il sistema
centralista.
Già alle
prossime elezioni misureremo la forza di questo progetto. Ci mettiamo la faccia
e diciamo, una volta per tutte, basta alle alleanze per il potere fine a se
stesso. Le alleanze si faranno solo su obiettivi e con chi condivide con noi
questo progetto. La vera riforma la farà la gente, il popolo e per questo ci
stiamo preparando.
Il primo
passo è unire le forze che si dichiarano contro il centralismo, che non tutela
più nessuno, né le imprese, né le famiglie né le autonomie locali. In vista
dell’attacco imminente al sistema statale centrale bisogna ripartire dal
territorio”.
Prossima
tappa: “Contatteremo i singoli gruppi indipendentisti territoriali. Esperienze
come quella di Eva Klotz in Sudtirolo devono essere avvicinate, prese ad
esempio e messe a frutto”.
“Tutti i
gruppi indipendentisti, uniti per una causa comune sotto il nuovo simbolo della
Lega Nord, possono ottenere un grande risultato elettorale e puntare a una
rappresentanza vera e autentica, che nasca da progetti condivisi e non da
effimeri matrimoni per le poltrone”.
Come primo
segnale di piena adesione alla causa indipendentista, Bernardini rilancia i
referendum per l’indipendenza di Veneto e Lombardia. “L’obiettivo è scatenare
un effetto domino anche nelle altre regioni”.
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