mercoledì 16 dicembre 2020

Nasce il Fondo sociale di comunità"Dare per Fare"

Risorse, beni, progetti, idee per sostenere le persone più colpite dalla crisi economica e sociale legata all’emergenza Covid. E' la prima esperienza in Italia



Dubbio segnala:  

È stato presentato il Fondo sociale di comunità, un nuovo strumento di welfare metropolitano che raccoglie risorse, beni, progetti, idee per rispondere ai bisogni economici e sociali delle persone, dovuti principalmente all’emergenza Covid.

Promosso da Città metropolitana e Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria Metropolitana-CTSSM in collaborazione con il Comune di Bologna e le Unioni e i Comuni dell’area metropolitana, insieme a sindacati, imprese e loro associazioni, società partecipate, Terzo settore, Fondazioni.

Il Fondo di comunità metropolitano vuole sviluppare un senso di appartenenza ad una comunità ampia come quella metropolitana, che attraversa un momento di fragilità ma trova e valorizza le risorse e le energie per rispondere in modo coeso, rapido e concreto.


La campagna di comunicazione: l’immagine di un ombrello colorato che offre riparo affinché nessuno resti scoperto in questo difficile periodo, rappresenta l’azione della comunità che insieme sostiene chi ha più bisogno.

Due le parole per congiungersi in un’azione comune: dare per fare.

 Per fare cosa?

- per raccogliere risorse in termini di beni e denaro

- per acquistare alimenti, beni di prima necessità, dispositivi digitali e connessioni

- per dare sostegno a un dignitoso abitare

- per co-progettare o progettare percorsi lavorativi e formativi innovativi e sostenibili

 

Perché dare al Fondo sociale di comunità?

- per sostenere le persone della nostra comunità più colpite dalla crisi economica e sociale.

- per creare uno strumento duraturo che tenda a non far sentire escluso nessuno.

- per rispondere al bisogno emergenziale delle tante famiglie che sempre più spesso si rivolgono al sistema dei servizi sociali.

- per dare forza al nostro essere comunità metropolitana bolognese, affidando a ciascuno la possibilità di compiere un gesto attivo per elevare la qualità della vita di tutti. Ciascuno secondo le sue disponibilità (da tanti euro a una sola ora di lavoro).

- per unire pubblico e privato in una missione comune che si concentri sulla nostra comunità.

 

dareperfare.it da oggi online il sito creato per promuovere il progetto e coinvolgere la comunità metropolitana e i possibili donatori.

Un pulsante in evidenza invita all’azione chi vuole donare e contribuire al Fondo, quattro sezioni identificano gli ambiti di azione prioritari che ogni donatore potrà scegliere: Tutti connessi, Un piatto per tutti, Un aiuto per la casa, Una mano per il lavoro.

 

Il Conto corrente la Città metropolitana ha aperto il conto corrente dedicato al Fondo sociale di comunità esente da spese e commissioni

IBAN IT35 U030 6902 4771 0000 0300 274

È possibile specificare la destinazione della donazione inserendo alla fine della causale il codice:

  • 01 > per sostenere le attività di mense, empori e servizi per la distribuzione di beni alimentari di prima necessità

  • 02 > per sostenere l’acquisto di dispositivi digitali e connessioni per il sistema dei servizi sociali, educativi e per l’istruzione

  • 03 > per sostenere coprogettazioni innovative e sperimentali per il lavoro

  • 04 > per sostenere le famiglie a un dignitoso abitare

 

Le risorse

Le prime risorse messe a disposizione dagli Enti Locali per avviare e promuovere le azioni del Fondo sono:

  • 560.000 da Città metropolitana di Bologna per acquistare dispositivi digitali e connessioni;

  • 2.000.000 dal Comune di Bologna per lo sviluppo e il rafforzamento dell’azione metropolitana di inserimento lavorativo e sostegno al reddito;

  • circa € 1.000.000 che le Unioni e i Comuni dell’area metropolitana programmano congiuntamente nell’ambito del Fondo per rafforzare azioni di sostegno al reddito.

Inoltre già da ora, rispetto alla risposta emergenziale, alcuni dei soggetti che hanno partecipato al percorso di costruzione del Fondo, hanno accolto l’iniziativa e hanno mettendo in campo azioni molto concrete.

Ad esempio:

  • le Organizzazioni sindacali attiveranno la raccolta di fondi attraverso la donazione di ore di lavoro da parte dei lavoratori, accompagnata da una compartecipazione finanziaria delle aziende che si renderanno disponibili.

  • Le Associazioni imprenditoriali sensibilizzeranno e supporteranno le imprese associate nella partecipazione al Fondo con donazioni, progetti, servizi.

  • Hera: avvierà un’iniziativa con i lavoratori per la donazione di ore lavoro attraverso la modalità del raddoppio (un’ora donata dal lavoratore, un’ora donata dall’azienda)

  • Autostazione: metterà a disposizione suoi locali per fornire spazi utili all’attività degli empori solidali (immagazzinamento e stoccaggio)

  • CAAB: renderà disponibili spazi per lo stoccaggio di beni alimentari e di prima necessità

Le risorse raccolte saranno distribuite attraverso il sistema dei Servizi sociali, educativi e per il lavoro, sviluppando un forte coordinamento e una messa a sistema delle attività promosse dai diversi soggetti pubblici e privati.

Oltre all’erogazione di risorse economiche e alla distribuzione di beni di prima necessità e dispositivi digitali verranno promossi progetti innovativi nell’area del lavoro e dell’abitare, che rappresentano i principali nodi critici ai quali è più complesso dare risposte.

 

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Il Fondo Sociale di Comunità c’è già: è lo STATO ITALIANO.
Se vuole lo Stato Italiano può:
1) emettere "biglietti di stato" direttamente
2) emettere crediti fiscali trasferibili
3) nazionalizzare banche e far loro effettuare prestiti diretti scavalcando il mercato per finanziare il deficit.
Lo Stato può nazionalizzare banche e poi finanziare il deficit pubblico con prestiti diretti COME FANNO IN CINA scavalcando il mercato. Le banche non segnano perdite sui prestiti allo Stato come con i Btp.

Questo è il "Welfare" per il Popolo Italiano.

Anonimo ha detto...

"Questo è il "Welfare" per il Popolo Italiano."

Bisognerebbe però avere un governo degno di questo nome...purtroppo siamo in mano alla banda bassotti.