Panorama a Monteveglio |
Tutta una
montatura il rapimento di Eros Ercolessi, il commerciante bolognese sparito il
27 dicembre scorso e riapparso improvvisamente a Monteveglio il 31.
L’uomo aveva
denunciato di aver dovuto sborsare 45.000 euro, ma la somma, avuta da un conoscente,
gli è servita per ripianare i debiti per un fallimento.
Nella tarda
serata del primo dell’anno , di fronte alle richieste di chiarimento degli
inquirenti, Eros Ercolessi ha confessato di aver inventato tutto perché
aveva bisogno di soldi. Si è chiuso così il cerchio su una vicenda che, sin dal
primo momento, aveva fatto sorgere grossi dubbi ai Carabinieri del Nucleo
Investigativo del Comando Provinciale di Bologna, del NOR della Compagnia di
Bologna Borgo Panigale e alla Procura di Bologna.
L’uomo aveva
fornito numerosissimi dettagli della sua ‘prigionia’, forse troppi, tanto da
non riuscirne più a dare una versione coerente. Ha insospettito l’auto ritrovata ordinatamente parcheggiata e
chiusa a chiave in una piazzola di Torre Verde di Castel Maggiore, la prigionia
in un casolare di Monteveglio di cui non riusciva a fornire alcuna indicazione
per la localizzazione, il digiuno (per sete avrebbe bevuto la sua stessa urina)
e i maltrattamenti subiti da parte dei rapitori. Di fatto, a parte alcuni tagli
superficiali (poi risultati autoinferti con una lametta), il suo buono stato di
salute è apparso assolutamente incompatibile con quanto aveva raccontato. Così
lentamente la sua iniziale sicurezza ha iniziato a vacillare, sino a crollare
definitivamente con una confessione di quanto era realmente accaduto.
Il piano era
stato ideato e realizzato con la complicità della sorella che, dal luogo in cui
è stata rinvenuta l’autovettura, lo avrebbe accompagnato ed ospitato in un
appartamento di sua proprietà ubicato in zona ‘Barca’. La sorella, infatti, nei tre
giorni del dichiarato rapimento (dopo la denuncia di scomparsa da lei stessa
effettuata in Questura insieme alla cognata, estranea ai fatti), gli avrebbe
portato regolarmente i pasti e lo avrebbe riaccompagnato la mattina del 31
dicembre scorso nelle campagne di Monteveglio, dove l’Ercolessi ha simulato la
sua liberazione. Tutto questo per poter disporre della somma di denaro (circa
47.000 euro, ricevuti da un commerciante conoscente per versarli in una banca
di Funo di Argelato) necessaria a ripianare alcuni dei debiti che l’Ercolessi
aveva accumulato negli anni scorsi a seguito di una sua attività commerciale
poi fallita. Il resto lo avrebbe poi diviso con la sorella, che invece svolge
una regolare attività impiegatizia.
Su questi
dettagli sono in corso indagini da parte dell’Arma per ricostruire il quadro
completo della situazione finanziaria che avrebbe indotto l’Ercolessi a
simulare un così grave reato. Per il momento l’accusa nei suoi confronti è di
simulazione di reato in concorso.
Dal Comando
Provinciale Carabinieri di Bologna
1 commento:
che coglione!!!!!
Posta un commento