sabato 31 luglio 2021

Covid: 700 nuovi positivi in Emilia Romagna, nessun decesso

 Un ricovero in più in terapia intensiva. Fatti 28.025 tamponi


Sono 700 - 394.328 da inizio epidemia - i nuovi casi di positività al Coronavirus emersi in Emilia-Romagna nelle ultime 24 ore su un totale di 28.025 tamponi eseguiti. Non si registra alcun decesso mentre sono 14 i pazienti ricoverati in terapia intensiva, uno in più rispetto a ieri, e 208 quelli negli altri reparti Covid, 12 in più rispetto a ieri.

Dei nuovi contagiati, 257 risultano essere asintomatici individuati nell'ambito delle attività di tracciamento e screening. A livello territoriale la provincia di Bologna è in testa con 160 nuovi casi seguita da Rimini con 95, Ferrara (78), Reggio Emilia (69), Modena (67), Piacenza (54), Ravenna (52), Parma (48), Cesena (36), Forlì (22) e il Circondario Imolese (19).
    I casi attivi, cioè i malati effettivi, sono 646 in più di ieri - 7.132 il computo totale -: di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 6.909 (633 in più di ieri), il 96,9% del totale dei casi attivi.
    Sul fronte della campagna vaccinale, alle 14 erano state somministrate complessivamente 5.036.071 dosi: sul totale sono 2.292.352 le persone che hanno completato il ciclo vaccinale.
    (ANSA).

A Crevalcore concentramento di approfittatori del reddito di cittadinanza

 25 stranieri denunciati per aver percepito il reddito di cittadinanza in maniera illecita

 

Foto dei  Carabinieri Crevalcore


Il Comando Provinciale Carabinieri Bologna informa:

I Carabinieri  hanno denunciato 25 stranieri, uomini e donne (magrebini, rumeni e pakistani), quasi tutti incensurati e residenti a Crevalcore , per false dichiarazioni e per indebita percezione del reddito di cittadinanza.

La scoperta è stata fatta dai militari durante un’indagine finalizzata a verificare l’attendibilità delle dichiarazioni rilasciate da 25 stranieri, età compresa tra i 22 e i 65 anni, che erano riusciti a ottenere il sostegno economico italiano, introdotto dal “DECRETO-LEGGE 28 gennaio 2019, n. 4”, come misura di contrasto alla povertà.

 I Carabinieri proseguiranno gli accertamenti nei confronti di altri cittadini e di alcuni servizi di patronato che potrebbero aver agevolato la commissione dei reati.

I 25 stranieri denunciati, sono stati anche segnalati alle autorità competenti per recuperare la somma complessiva che hanno percepito illegalmente dallo Stato Italiano: 65.000 euro.


Soccorso Alpino all’opera nella valle dello Spigolino

 

 

Un modenese di 54 anni, è caduto oggi, 31 luglio, poco prima delle 13, mentre era impegnato con un gruppo di amici in una escursione  in montain bike  sul sentiero che porta al passo del Lupo a Capanna Tassoni. 

Giunto in prossimità della valle dello Spigolino ha perso il controllo della sua bike ed è caduto malamente,  riportando un trauma cranico e uno facciale.

Resisi subito conto della gravità delle ferite i compagni di escursione hanno dato immediatamente l’allarme al 118.

Sul posto sono giunti l’ambulanza di Lizzano in Belvedere e due squadre del Soccorso Alpino e Speleologico delle stazioni Corno alle Scale e M.te. Cimone.

Raggiunto dalla squadra dei tecnici del CNSAS, il ferito è stato immobilizzato sulla barella portantina e trasportato fino al Punto di

Primo Intervento del Corno alle Scale. L’uomo è stato poi trasportato con l’ambulanza all’ ospedale di Porretta in codice di media gravita.

Tutta Vergato ha accolto il suo campione Marco Suppini di ritorno da Tokyo


 


di Roberto Giusti

Consigliere delegato allo Sport  del Comune di Vergato

 


In occasione della serata conclusiva della Vergato Cup 2021, l’Amministrazione comunale di Vergato ha voluto festeggiare il ritorno a casa del concittadino Marco Suppini dopo la speciale esperienza ai Giochi Olimpici di Tokyo2020.

Una festa nella festa quella di ieri, venerdì 30 luglio 2021, dove ad attendere Marco era presente una cornice di pubblico davvero importante, a sottolineare l’unicità dell’occasione e lo splendido sentimento sportivo e sociale della Comunità vergatese.



Ringrazio il Sindaco e l’Amministrazione comunale per l’invito di questa sera, ringrazio tutte le persone presenti questa sera, ringrazio chi mi ha scritto in questi giorni e chi si è alzato in orari improponibili per seguirmi in gara. L’Olimpiade è il sogno che ogni atleta professionista porta con sé da sempre. Sono cresciuto con questa etica e mi ha spinto a dare tutto me stesso per arrivarci. È stata una bellissima Olimpiade per me, una grande esperienza e un susseguirsi di emozioni uniche, dalla partenza di Fiumicino in cui ero circondato da grandi nomi e grandi campioni fino all’arrivo in Giappone. Ho preparato attentamente e assiduamente questo ultimo quinquennio
assieme al mio team, dove la voglia di vincere ci ha accompagnato in tutte le competizioni internazionali e mi ha sempre dato l’energia di allenarmi, anche nei giorni in cui forse ero più pigro degli altri giorni. Lo Sport è l’ambiente che più di tutti aiuta, ci aiuta, ci permette di crescere e ci mette davanti alle nostre debolezze, mancanze e difficoltà per permetterci di reagire e superarle. Chi ha voglia e passione si dedichi allo sport, perché è un insegnamento di vita che va oltre i titoli e le medaglie che si vincono. Lo sport è la Vergato Cup, lo sport è coesione, è amicizia, è emozione. Lo sport per me significa anche come un ragazzo da Vergato sia riuscito ad arrivare al palcoscenico olimpico, augurandomi che non sia l’ultimo. Viva lo sport, viva tutti i ragazzi. Grazie a tutti,” le parole di Marco che hanno aperto la cerimonia.


Grazie Marco, ti dimostri un grande Campione anche fuori dal poligono di tiro con parole importanti. Ovviamente sei il nostro ambasciatore. L’invito che mi viene da fare ai ragazzi è che si può fare! Marco è l’esempio pratico, dove l’impegno premia sempre. Si può fare, si può fare anche dall’Appennino e non è banale. È difficile, è complicato, bisogna sempre fare delle scelte però crediamoci e credeteci tutti! Ognuno di noi è ambasciatore di questo Comune, ogni vergatese porta la testimonianza di cosa Vergato e l’Appennino siano. Abbiamo società bravissime e attente, il Tiro a Segno di Vergato è una di queste, non è l’unica e tutti credono fortemente in ciò che fanno. Credeteci sempre ragazzi e andate avanti seguendo i vostri sogni! Come Comunità ci siamo e ci saremo sempre, dimostrando la forte vicinanza verso ognuno di voi. È stato un orgoglio e una grande soddisfazione veder Marco ai Giochi e poter esclamare tutti insieme: Ci siamo!” il discorso invece del Sindaco Giuseppe Argentieri.

 


Al termine dei saluti, il Sindaco Argentieri ha consegnato all’atleta una targa speciale a cura dell’Amministrazione comunale di Vergato: “Il Comune di Vergato orgogliosamente ringrazia Marco Suppini per aver rappresentato i colori vergatesi ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020. Complimenti”.

 

Marco è l’esempio più iconico della realtà sportiva vergatese, partito come tutti da bambino e arrivato ai massimi livelli come un campione. Sacrifici, sudore, determinazione, fatica, passione, delusioni ed emozioni: nulla si ottiene dal nulla, ma con il lavoro costante e qualche sogno nel cassetto, ognuno di noi può arrivare ovunque. L’importante è crederci sempre e indipendentemente dalle situazioni, solo chi sogna ha le ali per volare: Marco è riuscito a volare fino alle Olimpiadi, con l’augurio che possa spiccare il volo ancora tantissime volte, e come lui tantissimi altri ragazzi.




Castel di Casio cerca un 'istruttore amministrativo'

 


L’Unione dei Comuni dell’Appennino Bolognese informa:

E' stato indetto un concorso pubblico per esami per la copertura di n.1 posto a tempo pieno e indeterminato nel profilo di “Istruttore Amministrativo” presso il Comune di Castel di Casio.

Viene garantita la pari opportunità fra uomini e donne.

La domanda di ammissione al concorso dovrà essere presentata esclusivamente in modalità telematica seguendo le indicazioni riportate nella sezione “Bandi di concorso” del sito dell’Unione dei Comuni dell’Appennino Bolognese: http://www.unioneappennino.bo.it.

La domanda dovrà essere inviata entro le 23,59 di GIOVEDI’ 26 AGOSTO 2021.

Eventuali informazioni, copia del bando o dello schema di domanda, possono essere richiesti al Servizio Associato per la gestione del personale dell’Unione:

 N° telefono: 051/911056

e-mail: personale@unioneappennino.bo.it

(Segnalato da Dubbio)

Veri amministratori dell’Appennino cercasi …


 Erika Seta e Morris Battistini ( nella foto)  di Forza Italia, inviano:

 

  

L’Appennino aspetta ancora il suo Messia. E’ seduto sulle spiagge del Mar Rosso in attesa di chi apra le acque e liberi il passaggio che porta alla ‘terra promessa’: una amministrazione libera dal peso del partitone e non più succube di Bologna, la quale vede la sua provincia come zona marginale, da sfruttare e da blandire con tante chiacchiere. 

 

Anche  negli ultimi tempi si sono moltiplicate le prove che la voce e l’interesse dell’Appennino sono da comprimere. Le prove:

  

Da un incontro recente con la direzione dell’AUSL è uscita la ‘novità’ che l’ospedale di Vergato, che da tempo denuncia il suo inaccettabile impoverimento, sarà arricchito di una nuova ambulanza.

Dimenticato, anche se promesso, tutto il resto necessario a riportare  la struttura a una capacità operativa che onori e giustifichi il titolo di ‘ospedale’ e non tradisca il tanto fatto dai numerosi donatori . 

I nostri amministratori, invece di denunciare l’ennesimo sfregio ai danni della montagna,  hanno salutato con gioia e esaltato l’arrivo del nuovo mezzo, fra l’altro dovuto poiché ripristina il ‘mal tolto’ e si son ben guardati dal ricordare che il credito di Vergato è altissimo. L’impressione è che si operi per dimenticare gli impegni dell’amministrazione centrale presi in passato.   

 

La Città Metropolitana ha approvato il nuovo piano territoriale  che chiude ogni iniziativa futura all’Appennino. Si ha l’impressione che tutto debba avvenire in pianura. 

A compenso di tale disparità è stata proposta l’istituzione di un fondo perequativo dove dovrà essere raccolta una percentuale degli oneri di urbanizzazione di tutti i comuni della Città Metropolitana per essere poi distribuiti  fra tutti gli enti in modo da compensare i comuni più piccoli, quindi sopratutto quelli montani per il loro mancato introito da oneri di  urbanizzazione. Subito qualcuno ha eccepito: ‘su questi fondi bisognerà poi fare approfondimenti’. In sostanza la divisione dei pani e dei pesci va rivista in modo diverso, non si dice come, ma certamente a questo punto è lecito temere che non vi sarà equità fra montagna e pianura. C’è stato chi dalla montagna ha detto che il piano territoriale avrebbe dovuto essere messo al voto quando anche questa ultima incertezza fosse definita, ma è stato subito snobbato e il piano è stato approvato con il silenzio degli amministratori dell’Appennino. 

Così la montagna sarà non solo ingessata, ma anche con molto probabilità impoverita.   

Molto bravi i nostri amministratori! 

Ultimo caso, quello del Ponte Leonardo da Vinci di Sasso Marconi, chiuso al traffico per la pericolosità che il deterioramento strutturale ha evidenziato. Le responsabilità della Città Metropolitana sono state rilevate da più parti anche perché l’ammaloramento della struttura era stato denunciato da anni dai componenti di un comitato sorto proprio per porre all’attenzione dell’ex Provincia la sua precarietà strutturale. Le denuncie sono state sempre ignorate e tale atteggiamento della Città Metropolitana ha consigliato l’opposizione di Sasso Marconi a proporre all’amministrazione comunale di attivare una class action con cui chiedere il risarcimento dei danni subiti dai tanti lavoratori pendolari che si trovano ora, per la chiusura del ponte, a sostenere tempi molto più lunghi per i trasferimenti e maggiori costi. L’amministrazione Comunale di Sasso Marconi, non solo ha rifiutato la proposta, ma il sindaco ha addirittura elogiato la Città Metropolitana per aver affrontato l’emergenza con grande ‘efficacia’.  

Come non trovare riconfermato il detto popolare  ‘cane non mangia cane’, ma intanto la montagna paga l’ennesimo scotto. 

 

Chissà quanto l’Appennino dovrà attendere ancora il suo Messia o i suoi Messia.

L’agrifood regionale ha dimostrato resilienza nell’anno del Covid: PLV +8%; occupazione agricola + 13%

 Ma l’impennata dei costi di produzione riduce il guadagno dell’agricoltore anche nelle filiere traino.


 

 

di Barbara Bertuzzi 

 

 

 «Il sistema agroalimentare dell’Emilia-Romagna ha dimostrato resilienza nell’anno del Covid: cresce del + 8%, su base annua, il valore complessivo della produzione agricola regionale e aumenta l’occupazione agricola (+ 13%, 82 mila unità), confermando la rilevanza del settore primario per la tenuta sociale del territorio, nel periodo più difficile dal secondo dopoguerra. Tuttavia, l’impennata dei costi di produzione riduce all’osso il guadagno dell’agricoltore anche nelle filiere traino dell’economia e delle esportazioni del Paese, ossia quella del latte (+20% di Plv) che vede nel 2020 la più alta produzione di Parmigiano-Reggiano mai raggiunta, pari a 3,95 milioni di forme, e quella dei cereali (+11,6% di Plv) grazie all’aumento delle rese e delle quotazioni, e a soddisfacenti contratti di coltivazione del grano duro e tenero». Il presidente di Confagricoltura Emilia-Romagna, Marcello Bonvicinicommenta i dati del Rapporto agroalimentare di Regione e Unioncamere e, osserva, «da qui bisogna ripartire per programmare il prossimo PSR 2023-27, scongiurando eventuali tagli alla dotazione finanziaria regionale nonostante la riduzione dei fondi Pac».

 

Fa il punto: «Per garantire una maggiore redditività e dare un futuro alle aziende agricole, occorre procedere con una analisi specifica dei costi di produzione (materie prime, adempimenti amministrativi, certificazioni ecc.), capire qual è l’effettivo margine di guadagno dell’impresa e aiutare l’agricoltore a sostenere gli investimenti strutturali necessari al raggiungimento dei migliori standard produttivi. È pertanto essenziale indirizzare le risorse verso nuovi modelli di valorizzazione delle materie prime locali». E lancia un monito: «Gli oneri non possono ricadere sempre sull’anello debole della filiera quando sono proprio i prodotti 100% italiani, quali pasta e parmigiano reggiano, a riscuotere grande successo sui mercati».

 

Infine serve assolutamente un approccio nazionale condiviso tra Governo e Regione per ridare impulso a settori chiave in grave sofferenza come il frutticolo, il suinicolo e l’agriturismo. In particolare nel comparto frutta dove i danni produttivi del 2020 si sommano a quelli dell’annata in corso. Risultato: «Se lo Stato non interviene subito con contributi a fondo perduto, le aziende muoiono», incalza Bonvicini. Le carni suine hanno chiuso l’anno della pandemia con un meno 14% di Plv (crollo delle macellazioni di capi da allevamenti regionali del -8% e dei prezzi medi intorno al -7%). «È partita la richiesta da parte delle regioni Emilia-Romagna e Lombardia affinché sia convocato con urgenza il tavolo suinicolo nazionale ma ad oggi – lamenta il presidente regionale di Confagricoltura – non è stata data risposta». L’agriturismo, che registra un calo di turisti del 40% nel 2020sconta le perdite dovute alle misure anti-Covid ed ha anch’esso bisogno di misure di sostegno immediate per superare la crisi.  

 

«Dal Rapporto si evince la valenza dell’agricoltura, la sua capacità di creare reddito e occupazione stabile soprattutto in situazioni emergenziali quali la pandemia da Covid e adesso – conclude il presidente Bonvicini – dobbiamo mettere a punto un piano strategico per rilanciare le produzioni emiliano-romagnole, i comparti più deficitari; un sistema coeso che possa contare sul sostegno della politica e delle istituzioni».  

La mostra 'Materiali' a Scola di Grizzana Morandi

 




Sculca informa:

 

 

La mostra d'arte contemporanea ‘MATERIALI’ con opere degli artisti locali Giovanni Degli Esposti e Piero Bernardi, esposta a La Scola di Grizzana Morandi, sarà prorogata sino al 29 agosto p.v..

Gli organizzatori  ricordano che dal 6 agosto sarà necessario esibire la certificazione verde per accedere alla mostra.



La mostra sarà visitabile al sabato e domenica dalle 10.30 alle 12 e dalle 15.30 alle 18.30

Altri giorni su appuntamento.

Per contatti:

Piero Bernardi: mail: piero.bernardi.zr03@alice.it o con messaggio WhatApps al numero 338 8611957

 Gli artisti si presentano: 

Giovanni Degli Esposti, nasce nel comune di Gaggio Montano nel marzo del 1959.

Il padre Armando, muratore, gli insegna il mestiere utilizzando materiali come sasso, ferro e cemento, che cambiando forma a seconda dei periodi e degli stati d’animo diventano poi opere d’arte.

La mamma Rina, invece, era la vera artista di casa, che per gioco insegnava a tessere la tela nel vecchio telaio del nonno, raccoglieva vimini che, intrecciati, venivano trasformati in bellissimi cesti e foglie di granoturco che le servivano poi per impagliare le sedute delle sedie.

“Nasce da questi sapienti gesti la mia arte, condita negli anni dal dolce amaro della vita” così scrive Giovanni abbozzando i suoi pensieri su un foglio.

Negli anni partecipa ad alcune iniziative pubbliche e organizza anche qualche esposizione a livello personale, ad esempio:

Nel 2001 partecipa a “Elementi della Rocchetta”;

si presenta come artista in diverse edizioni di Vergato Arte, l’ultima delle quali nel 2019 in cui si racconta scrivendo “Le mie opere sono ritratti dei miei stati d’animo dettati dal gioco della vita e dai sogni scanditi dalle fasi lunari”;

nel 2012 crea la scenografia de “La Bella e la Bestia” nella scuola d’arte di Losanna (prima esposizione a livello internazionale);

qualche anno dopo, nel 2015, su richiesta di amici Svizzeri, espone alcune delle sue opere migliori a Ginevra;

l’anno dopo realizza, con figure in filo di ferro, il presepe presso la chiesa di San Martino in Prada della Carbona;

nel 2017, si presenta nella bellissima location di Palazzo Comelli a Camugnano esponendo alcune delle sue opere.

Infine nel 2020 si presenta al borgo La Scola con “Natività (e sopra le stelle)”.

di Piero Bernardi

Il materiale che più di ogni altro testimonia la volontà dell’ uomo ad evolversi e’ il cemento.

Sviluppatosi nel secolo della modernità e’ lo specchio del tentativo umano di sostituirsi alla natura nella costruzione di opere immortali. allora si credeva, o meglio ci si voleva convincere che fosse perenne.

Il cemento ha accompagnato l’uomo in tutto il cammino del secolo più controverso della storia, condividendone lustri  e periodi bui.

Criticato fino ad essere banalizzato o addirittura incolpato del fallimento urbanistico e paesaggistico che ci circonda.

E’ il momento di rivalutarlo ed innalzarlo a nobile protagonista di una nuova visione artistica basata su vecchi principi estetico – tecnici.

Misurarsi con l’infinito è la sfida. Oggi come allora.

 La risposta  è il cemento: inteso come contenitore di idee e non unicamente come materiale.  

Non esiste materiale che con il passare del tempo non si logori o rovini, per questo il cemento può solo essere il contenitore del concetto artistico.

La nuova opera d’arte dovrà’ sempre contenere il vuoto. Vuoto che sarà riempito da chi la/lo guarda compiendo uno sforzo utile a migliorare la propria condizione intellettuale.

Il vuoto è la soluzione.

E’ nel vuoto che si cercano le risposte.

Il vuoto non esiste, e’ temporaneo, è solo in attesa di essere riempito: cancellato.

Il vuoto non è il nulla. Il nulla è mistico quindi incomprensibile. Purtroppo il nulla è nulla.

All’uomo serve il vuoto!

Il vuoto non ha tempo.

Il vuoto non è nel tempo; esso è uguale sempre, immutabile prima e dopo.

Solo nel presente, se noi vogliamo, lo possiamo fare nostro, ci possiamo sostituire a lui.

Il vuoto non si crea. Io lo costruisco!

Il materiale che più’ di ogni altro testimonia la volontà dell’ uomo ad evolversi è il cemento.



venerdì 30 luglio 2021

Coronavirus. A Bologna e provincia, 88 nuovi contagi.

1.016.613 vaccini, 511.089 prenotazioni, 49.274 i cittadini che si sono prenotati, dal 15 luglio, per la prima dose vaccinale.


L’Azienda USL di Bologna informa:

Dei 88 nuovi casi di positività in provincia di Bologna, 78 hanno effettuato il tampone per presenza di sintomi, 5 casi sono stati individuati attraverso le attività di contact-tracing mentre per 5 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica.
Tra gli 88 nuovi contagi, 47 sono sporadici e 41 sono inseriti in focolai. 6 casi, infine, sono stati importati dall’estero, nessuno da altre regioni.

Sono 563.064 le prime vaccinazioni e 453.549 le seconde, effettuate dal Vaccine Day, per un totale di 1.016.613 vaccini.

49.274 i cittadini che, dal 15 luglio, si sono prenotati per la prima dose vaccinale. In particolare, sono 9.388 i ragazzi, prenotati, tra i 12 e i 19 anni; 22.219 dai 20 ai 39 anni; 9.260 dai 40 ai 49 anni.
511.089 le prenotazioni complessive per le fasce di età alle quali è attualmente rivolta la campagna vaccinale.

Covid: in Emilia Romagna 544 nuovi casi, crescono i ricoverati

 Ancora una vittima, morta una donna di 99 anni nel Parmense


Sono 544 i casi di positività al Coronavirus individuati in Emilia-Romagna nelle ultime 24 ore, individuati grazie a 24.658 tamponi, fra molecolari e antigenici. Si conta una vittima, una donna di 99 anni morta in provincia di Parma, mentre prosegue la crescita dei ricoveri: in terapia intensiva ci sono infatti 14 pazienti, uno in più di ieri, mentre sono 197 quelli negli altri reparti Covid (+15).


    Dei nuovi positivi, 116 sono asintomatici e l'età media è di 31,9 anni. I casi attivi salgono a 6.490, il 96,7% dei quali in isolamento domiciliare perché non necessita di cure ospedaliere.
    In provincia di Bologna ci sono 96 casi, seguita da Modena con 91 e Reggio Emilia con 72. (ANSA).

Prosegue l’ondata di calore a Bologna e nei comuni limitrofi e in pianura.

 

L’Azienda USL di Bologna informa:


Prosegue fino a domani, sabato 31 luglio, l’ondata di calore in atto, con temperature che potrebbero raggiungere i 36° gradi (fonte www.arpae.it), e possibili disagi per i cittadini di Bologna, dei comuni limitrofi di Casalecchio di Reno, Castel Maggiore, San Lazzaro di Savena, e dell’area della pianura, Anzola dell’Emilia, Argelato, Baricella, Bentivoglio, Budrio, Calderara di Reno, Castello d’Argile, Castenaso, Crevalcore, Galliera, Granarolo dell’Emilia, Malalbergo, Minerbio, Molinella, Pieve di Cento, Sala Bolognese, San Giorgio di Piano, San Giovanni in Persiceto, San Pietro in Casale, Sant’Agata Bolognese.

L’Azienda USL di Bologna, ha già allertato i pronto soccorso, gli ospedali, le case di cura e le strutture di assistenza per gli anziani, i medici e i pediatri di famiglia, gli infermieri dell’assistenza domiciliare dell’area metropolitana, oltre agli Hub e ai centri vaccinali interessati.

Linea Ferroviaria Porrettana, un altro ‘giorno da dimenticare’


E’ ormai un appuntamento fisso quello della denuncia di disservizi sulla linea ferroviaria Porrettana. Quasi una telenovela.

L’ultima, dal titolo, ‘infrastrutture e passaggi a livello della Porrettana, un percorso pieno di ostacoli’, recita:

 

 La giornata odierna è stata costellata da numerosi micro-ritardi che hanno colpito ben 11 treni della linea Ferroviaria Porrettana.

Da Bologna:

17759 delle 13:04, ritardo di 7 minuti

17763 delle 14:04, ritardo di 10 minuti

17767 delle 15:04, ritardo di 7 minuti

17771 delle 16:04, ritardo di 31 minuti

 

Da Porretta:

17770 delle 14:22 ritardo di 15 minuti


Da Bologna per Marzabotto

17761 delle 14:37, ritardo di 7 minuti

17765 delle 13:37, ritardo di 10 minuti

17769 delle 15:36, ritardo di 6 minuti

 

Da Marzabotto per Bologna

17766 delle 14:22 ritardo di 8 minuti

17772 delle 15:22 ritardo di 6 minuti

17776 delle 16:22 ritardo di 8 minuti

 

Siamo riusciti a sapere da Trenitalia Tper che un paio di treni (su undici……) hanno subito ritardi a causa del sistema di distanziamento dei treni che regola i segnali. Non c’è modo di ottenere più informazioni perché la Regione ha avallato la decisione di RFI di non comunicare più nulla ai Comitati degli Utenti. Dobbiamo dare atto che la nuova linea politica regionale ha comportato un bel passo avanti nella trasparenza dei rapporti tra aziende ferroviarie e viaggiatori. Per qualsiasi informazione relativa a problematiche di competenza RFI, dobbiamo fare richiesta alla Direzione Commerciale di Tper che cerca di passarci qualche notizia di rimbalzo. Ci sentiamo come turisti della riviera romagnola che, avendo acquistato il pacchetto completo albergo e lettino in spiaggia, in caso di malore in mare, non possiamo chiamare il bagnino perché dobbiamo avere informazioni solo dalla reception dell’albergo: i pendolari/bagnanti ringraziano RFI e la Regione che avranno ritenuto che non sia più necessario conoscere l’origine dei guasti, tanto non cambierà mai nulla e la risposta ufficiale resterà sempre che le percentuali di puntualità sono altissime, quindi…  In queste ultime settimane ci siamo accorti che i pendolari non sono gli unici a soffrire dei disservizi legati alle infrastrutture. Ogni volta che i treni ritardano, i passaggi a livello restano chiusi per lungo tempo aggravando la già pessima qualità della viabilità automobilistica. Il PL di Sasso Marconi, ad esempio, è diventato una sorta di imbuto e anche nella giornata odierna alcuni automobilisti ci hanno segnalato di essere rimasti bloccati quasi 20 minuti. Gli volevamo rispondere che sarebbe più ecosostenibile prendere il treno, ma se hanno letto i nostri bollettini, gli sarà passata la voglia.

 

Valerio Giusti

Comitato per la Ferrovia Porrettana

Il consigliere Mastacchi parla della viabilità e del Commissario governativo

Mastacchi: " La visione d’insieme del Commissario sarà importantissima per definire le decisioni future e gli investimenti necessari per una soluzione definitiva della viabilità delle due vallate".



Tappa importantissima all'orizzonte per il futuro delle vallate del Setta e del Reno verso la soluzione dei nodi relativi alla viabilità, in particolare del ponte Leonardo Da Vinci. L'annunciato dell'arrivo del Commissario governativo, cui sarà affidata la soluzione della tematica e  che qualcuno si augura sia un militare come Figliuolo e che possa quindi mettere tutti i riga, ha alimentato molte speranze: si auspica  che finalmente si superi lo sterile e improduttivo confronto fra i politici e si passi alle vie di fatto. Abbiamo chiesto il parere del consigliere regionale Marco Mastacchi ( nella foto),  che ricopre anche il ruolo di capogruppo consiliare di minoranza in Comune a Sasso Marconi:

 

Allora, quando conosceremo l’identità di questo personaggio, il Commissario governativo, che dovrà risolverci finalmente il problema del passaggio del Reno sopra il Ponte Leonardo da Vinci?

 La notizia della decisione del Governo di percorrere la strada del commissario per risolvere la problematica dei lavori per la messa in sicurezza e successiva riapertura del Ponte da Vinci è molto positiva. È una soluzione che consentirà di avere procedure molto più snelle e di accorciare i tempi per la realizzazione dei lavori. Non ci sono purtroppo informazioni certe sui tempi della sua nomina che speriamo, proprio per i motivi appena detti, sia fatta al più presto.

 

Se abbiamo ben capito, dovrà occuparsi del recupero dell’attuale struttura. Non ritiene che fosse meglio la costruzione di un nuovo ponte che avrebbe potuto risolvere anche lo stretto passaggio sotto la Rupe? 

Il compito del commissario sarà risolvere l’emergenza e ripristinare la viabilità. È nei suoi poteri valutare e decidere quale tipo di intervento sarà più opportuno, se una ristrutturazione dell’attuale ponte o se la realizzazione di una nuova struttura in sostituzione di quella attuale. Il tema della Rupe è sicuramente un nodo da affrontare. Se in futuro dovessero crearsi problemi alla viabilità in quel punto, sarebbero guai grossi per tutta l’area del Reno e credo che anche di questo il commissario dovrà tenere conto nelle sue decisioni.

 

I tempi, anche se l’iter sarà facilitato e velocizzato dal Commissario, non saranno sicuramente inferiori a 12-18 mesi. Si sono prese in considerazioni soluzioni, anche temporanee, per alleggerire questa situazione così gravosa per Sasso Marconi? 

In effetti i tempi, anche se fortemente accelerati dalla presenza del commissario, saranno comunque lunghi. La particolare conformazione della zona non consente tante alternative alla viabilità se non quelle già messe in atto dagli enti preposti. Ritengo cionondimeno necessario un ulteriore impegno del Comune e della Città Metropolitana per realizzare ulteriori interventi che attenuino il disagio dei cittadini che devono “sorbirsi” il traffico straordinario causato dalle deviazioni attualmente attivate.  

 

E’ vera la notizia che allo stesso Commissario sarà affidata anche la gestione dei lavori per il passaggio sotterraneo della statale e della ferrovia a Casalecchio?  

Si, il commissario dovrà occuparsi anche del “nodo di Casalecchio”. Questo fa ben sperare sul fatto che, nell’affrontare la situazione abbia una visione ampia e prenda in esame la viabilità della Porrettana a “tutto tondo” affrontando così anche le problematiche che ho citato prima, come quella della Rupe ecc.

 

Le carenze della viabilità nelle valli del Reno e del Setta sono numerosissime, non è che questo ‘Superman’ ci possa aiutare anche lì? 

La speranza è che rispetto ai problemi e alle emergenze sia risolutivo e veloce, consentendo così la soluzione di questa complicata situazione della viabilità.  Complicata e onerosa soprattutto per i cittadini di Sasso Marconi e per gli abitanti delle vallate del Setta e, in particolare, del Reno che devono sopportarne i disagi. Sicuramente la visione d’insieme sarà importantissima per definire le decisioni future e gli investimenti necessari per una soluzione definitiva della viabilità delle due vallate. Scelte necessarie e ormai improcrastinabili come l’adeguamento del tratto fino alla Carbona, le varianti degli abitati di Marzabotto e Vergato, e l’eterna discussione sul collegamento autostradale Reno-Setta.

 

Passiamo alla sua funzione di capogruppo nel consiglio comunale di Sasso: il vostro gruppo aveva chiesto l’istituzione di una class action a favore dei pendolari danneggiati. Il Comune vi ha risposto di no. Continuerete a insistere su questo o pensate di rinunciare? 

Come opposizione abbiamo pochi strumenti per forzare questa decisione. Faremo ancora azioni in tal senso ma, senza una volontà specifica della maggioranza, credo sarà molto difficile raggiungere il risultato, anche perché, paradossalmente, il Sindaco anziché chiamare la Città Metropolitana alle sue responsabilità non perde occasione per ringraziala pubblicamente.