giovedì 28 febbraio 2013

C’è modo e modo di educare i figli, c’è anche quello di ‘insegnare’ l’arte del furto. Due signore rumene si servivano delle figlie minorenni per rubare.




Le signore adulte erano le ‘portantine’ e due minorenni rubano quanto serviva loro. Ieri due rumene, una casalinga di ventisette anni e una cameriera di ventitré anni, sono state denunciate per furto aggravato e determinazione al reato di persona non imputabile o non punibile.
Le due, intorno alle 17,  all’interno della Coop Adriatica del Centro Commerciale Centronova, in compagnia di due bambine gemelle di sette anni, figlie di una di loro, sono state ‘pizzicate’ dalla guardia giurata, con cd musicali, profumi, materiale scolastico e capi d’abbigliamento nascosto nello zaino non pagato. Visionando poi le immagini registrate dal sistema di video-sorveglianza, i Carabinieri hanno scoperto con stupore un particolare preoccupante: le due donne, per commettere i furti, si sono servite delle bambine che si trovavano in loro compagnia. Le minori prendevano la merce e le ‘grandi’ la nascondevano nello zaino. La refurtiva del valore di 390 euro è stata recuperata e restituita al legittimo proprietario. Al termine della redazione degli atti, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, le arrestate sono state rimesse in libertà, mentre le minori sono state affidate al padre.
 
Comando Provinciale Carabinieri di Bologna

Max è stato ritrovato morto.


Max

 Max è morto. E’ stato trovato privo di vita oggi pomeriggio, intorno alle 16, sul greto del torrente Aneva a Labante. Probabilmente è scivolato mentre percorreva un sentiero  ed è caduto lungo una parete scoscesa da una altezza  di diversi metri e probabilmente è morto sul colpo. Almeno, è ciò che speriamo tutti poiché gli sarebbe stata risparmiata una lunga e terribile agonia per le condizione climatiche al momento dell’incidente. Solo l’autopsia potrà accertare la causa e il momento del decesso.
Massimiliano Palmizzi, trentottenne di Gaggio Montano, appassionato di fotografia,  era scomparso sabato scorso dopo essere uscito per scattare alcune foto da inserire in una nuova pubblicazione sulla zona appenninica resa particolarmente pittoresca dall’abbondante nevicata. Aveva lasciato il computer acceso e ciò faceva presumere che era intenzionato a rientrare dopo poco. Purtroppo però il suo ritardo aveva messo in ansia i familiari e gli amici che lo attendevano ad un appuntamento serale. Così era scattato l’allarme.
Le ricerche sono state coordinate dai Carabinieri di Vergato e attuate dai volontari del Soccorso Alpino, da diversi volontari,  dai Vigili del Fuoco e dal Corpo Forestale. Oggi il triste epilogo con il ritrovamento del corpo. Il recupero è stato difficile ed è dovuta intervenire l’eliambulanza di Pavullo dotata di verricello.

L'elisoccorso
 Max lascia il figlioletto Gianlupo di sei anni e la compagna.
Massimiliano lavorava come educatore alla cooperativa per il recupero di ex tossicodipendenti  la Rupe di Sasso Marconi  e attualmente operava nella sede di Monte Sole a Marzabotto. Ha lavorato anche nella cooperativa sociale lo Scoiattolo dove hanno seguito l’evolversi della vicenda con molta apprensione. Domani mattina da Vado avrebbe dovuto partire un gruppo di volontari della Pubblica Assistenza per aggiungersi nelle ricerche ma la notizia del ritrovamento ha gelato tutte le speranze.  


Il luogo del ritrovamento


Christian Labanti , Capostazione del Soccorso Alpino Rocca di Badolo, che ha partecipato con il gruppo del Corno alle Scale,  alle ricerche e al ritrovamento di Massimiliano, ha inviato le foto del luogo del ritrovamento e precisa:


Non si conosce ancora la dinamica dell’incidente che è costato la vita di Max, anche se sembra  sia dovuta a una caduta  a causa della neve presente e abbondante lungo il  sentiero 166 che stava percorrendo. ‘Acqua’ era il book fotografico che Massimiliano  stava lavorando. Era uscito per fotografare gli scorci  dell’Appennino che la abbondante nevicata esaltava. 



Il Comandante Interregionale Carabinieri ‘Vittorio Veneto’, Generale di Corpo d’Armata Massimo IADANZA, prossimo a divenire il vicecomandante generale dell’Arma dei Carabinieri, ha salutato i Carabinieri in Emilia Romagna.


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 La Legione Carabinieri Emilia Romagna,  Comando Provinciale di Bologna, informa:

Oggi, giovedì 28 febbraio, in Bologna, presso la sede del Comando Legione Carabinieri ‘Emilia Romagna’, il Comandante Interregionale Carabinieri ‘Vittorio Veneto’, Generale di Corpo d’Armata Massimo IADANZA, ha incontrato i Carabinieri, anche dell’Organizzazione Mobile e Speciale, in servizio, i rappresentanti dell’Associazione Nazionale Carabinieri e l’Organismo di Rappresentanza dell’Unità di Base nella Regione.

Nella circostanza, il Generale IADANZA, in procinto di lasciare il Comando Interregionale per assumere il prestigioso incarico di Vice Comandante Generale dell’Arma, ha voluto indirizzare un saluto ed esprimere il proprio compiacimento a tutto il personale per l’impegno profuso nello svolgimento del lavoro quotidiano e i risultati conseguiti nelle attività di controllo del territorio.

Due querce secolari di Villa Putte cadute sotto il peso della neve..


Uno degli studenti dell'Istituto visita una delle querce


Nel Parco di Villa Putte a Ponte Albano di Sasso Marconi, due enormi querce secolari giacciono a terra sradicate dal peso delle neve. La grande mole scura sul manto bianco della neve non ancora sciolta impressiona e rattrista e dà la misura della perdita.

Si intravvede anche la seconda quercia



Le due bellissime piante, cresciute sul ciglio che divide l’area verde dell’Istituto agro-ambientale di Villa Putte e il centro sportivo di Ca’ De Testi, assicuravano in estate l’ombra  per il riposo degli atleti del paddle e rendevano il luogo particolarmente accogliente. Gli abitanti di Ponte Albano ‘scalzano la neve’ per raggiungere a piedi il posto e fotografare increduli  i cadaveri delle due querce a loro care.

La seconda quercia

Qualcuno addirittura ne teme il furto. “Sono un centinaio di quintali di legna preziosa e di proprietà pubblica che verrà sgomberata e di cui , come sempre, non si sa che fine farà,”  dice qualcuno.




Anche i  ragazzi dell’Istituto Professionale fanno la spola al ‘capezzale’ delle piante secolari e alla domanda se saranno loro, quali operatori dell’ambiente futuri,  a ridurre in pezzi le due grande querce, rispondono “Magari! Non si fa più niente di pratico a scuola. Non abbiamo materiale, neanche più quello per i laboratori. Ci piacerebbe un po’ di attività pratica vera”.  Gli operatori della scuola, a loro volta, fanno notare come molte delle piante del parco abbiano ‘accusato’ il peso delle neve perdendo rami anche di grossa mole e che probabilmente un intervento di assestamento può  essere utile a impedire altre spiacevoli perdite .
Una considerazione però viene ‘spontanea’: perché non coinvolgere anche la scuola nello sgombero  per rendere i ragazzi protagonisti della vita del loro Istituto e vendere   la legna a favore dei laboratori?.