domenica 1 ottobre 2023

Distribuzione gratuita di piante: Mettiamo radici per il futuro

 Si progetta di arrivare a una dotazione di quattro milioni e mezzo di alberi in più

La Regione Emilia Romagna informa:

"Il tuo albero fa bene a tutti": la Regione Emilia-Romagna regala un albero per ogni suo cittadino

Riprenderà il 1° ottobre 2023 la distribuzione delle piante del progetto “Mettiamo radici per il futuro" per fare dell’Emilia-Romagna il “corridoio verde” d’Italia con la piantumazione entro il 2024 di 4 milioni e mezzo di alberi in più, uno per ogni residente (ne abbiamo già distribuite 1.711.780 qui puoi vedere dove sono)

Questo il nuovo spot, trasmesso sia in televisione che sui vari canali del web, che insieme a tanti altri materiali, iniziative e strumenti fa parte della campagna di comunicazione che coinvolge i cittadini, i Comuni, le Associazioni e le imprese.


Il progetto


4,5 milioni di alberi in più in cinque anni, uno per ciascuno dei suoi abitanti, per fare diventare l’Emilia-Romagna il “corridoio verde” d’Italia. E’ in sintesi il progetto della Regione “Mettiamo radici per il futuro” (bando approvato con delibera di Giunta regionale n. 597 del 3 giugno 2020 (pdf493.36 KB)).

L’obiettivo di questa importante iniziativa è estendere la superficie boschiva in Emilia-Romagna grazie alla creazione di “infrastrutture verdi” nelle città, ripristinare l’ecosistema naturale in pianura sviluppando le aree boschive e le foreste in generale, realizzare nuovi boschi e piantagioni forestali in prossimità dei corsi d’acqua, riqualificare sistemi agroforestali, siepi e filari in un contesto di valorizzazione del paesaggio e di fruizione pubblica del territorio. Questo progetto regionale avrà quindi un ruolo fondamentale anche per la lotta ai cambiamenti climatici e per il miglioramento della qualità dell’aria.

Dall’inizio della campagna (1° ottobre 2020) fino al 15 aprile 2022 sono stati distribuiti gratuitamente 1.215.332 alberi: al primo posto delle piante più diffuse ci sono l’alloro, il Laurus nobilis sempreverde e dal buon profumo. Seguono il carpino bianco, specie “rustica” che si adatta a vari ambienti, il cespuglioso ligustro selvatico, dai delicati fiori bianchi, il nocciolo e il carpino nero.

A questi nuovi alberi ne vanno aggiunti altri 58.391 dei bandi forestazione dedicati ai comuni. È inoltre appena concluso l’avviso dedicato alla forestazione in aree di proprietà di aziende.

Dal 1° ottobre 2022 è iniziata la terza fase della distribuzione, con i 22 vivai accreditati in tutta la regione (247.51 KB) pronti a consegnare gratuitamente a cittadini, scuole, associazioni ed enti pubblici che ne facciano richiesta le piante di “Mettiamo radici per il futuro”. 

Molto ampio è il ventaglio di alberi tra cui è possibile scegliere: per la maggior parte si tratta di specie autoctone, cioè adatte alle caratteristiche ecologiche del sito dove saranno piantumati, a seconda che sia in pianura, collina o montagna. Non mancano comunque esemplari ed arbusti alloctoni, cioè originari di altri ambienti.  

Per quantitativi richiesti superiori alle 100 unità sarà necessario fornire i dati catastali dei terreni interessati alla messa a dimora; in caso contrario saranno richiesti solo i dati anagrafici del beneficiario. 


Perché aderire a questo progetto?

Piantare alberi è un’azione che possiamo fare tutti. Alberi collocati nel terreno giusto e ben curati crescono al meglio delle loro potenzialità, permettendo di immagazzinare CO2 e attenuare la crisi climatica, abbattere le polveri sottili (PM10 e PM 2,5), contenere i picchi di temperatura, attutire i rumori del traffico, produrre ossigeno e rendere più gradevole il paesaggio in cui viviamo.

Che obiettivi abbiamo?

La Regione Emilia-Romagna ha deciso di offrire gratuitamente alberi a ogni suo Comune, Scuola, centro di educazione, associazione o singolo cittadino in modo da creare le condizioni per piantare un albero per ogni abitante della regione. Lo scopo principale di questo progetto è quindi rendere migliore l’ambiente dell’Emilia-Romagna, contribuendo a contrastare la crisi climatica.

In questo quadro nei prossimi 5 anni “Mettiamo radici per il futuro” mira a far piantare 4,5 milioni di nuovi alberi in maniera efficace e duratura.

Ma perché il progetto funzioni non basta avere le piantine gratuitamente, serve la collaborazione di tutti coloro che hanno a cuore il proprio territorio. Se tutti insieme riusciremo a mettere a dimora un albero per ogni abitante e a curarne con attenzione la crescita, sarà la più grande piantagione mai realizzata in Emilia-Romagna e un vantaggio per tutti.

Quali azioni abbiamo messo in campo?

Per consentire a ogni Comune, Scuola, Associazione, cittadino o impresa che vuole contribuire a questo progetto piantando uno o più alberi, la Regione ha accreditato, tramite bando, dei vivai distribuiti in tutto il territorio dell’Emilia Romagna.

Inoltre, per rendere più efficace la piantagione di alberi e la loro cura, verranno prodotti e messi a disposizione di tutti, un documento divulgativo e una serie di video-pillole da cui trarre le principali indicazioni tecniche.

Quali sono le aree di intervento del progetto?

Su scala regionale questa iniziativa si sviluppa su tre azioni tematiche:

1. Azione A - Rigenerazione urbana delle città, riqualificazione verde urbano e  forestale (2,5 milioni di piante)

2. Azione B - Progetti a tema per realizzazione di nuovi boschi, corridoi ecologici e sistemi agroforestali (1 milione piante)

3. Azione C - Interventi per la mitigazione di infrastrutture, interventi compensativi e di riqualificazione paesaggistica e altre piantagioni forestali (1 milione piante) 


Contatti

  • Per informazioni tecniche sul ritiro, consegna e cura degli alberi:

mettiamoradici@regione.emilia-romagna.it

  • Per informazioni sulla campagna e gli eventi:

ambiente@regione.emilia-romagna.it


Paolo Nori e La libertà apre stagione al Teatro di Casalecchio

 Dal 17 novembre anche Paolini, Frida Bollani, Brie e De Summa


 I grandi nomi della scena, il teatro di parola, che lambisce poesia e letteratura, la musica, la danza e un San Silvestro speciale da festeggiare in comunità: sono gli ingredienti della stagione multidisciplinare 2023/24 del Teatro Comunale "Laura Betti" di Casalecchio di Reno, gestito da Ater Fondazione, che ha da poco rinnovato i vertici.

    Un percorso che mette in fila parole chiave importanti come libertà, amore e tempo.

Inaugura la stagione, il 17 novembre alle 21, nell'ambito della XVII edizione di Politicamente Scorretto, lo spettacolo scritto e interpretato da Paolo Nori, La libertà.

Primo episodio, "un discorso sulla Libertà che, partendo da un principio e passando poi da uno svolgimento, sia in grado di giungere ad una conclusione, che sia quindi in qualche modo finito, o definitivo, non è possibile", spiega lo scrittore, impegnato per la prima volta come attore e musicista.
    Il 9 ottobre e il 6 dicembre torna Marco Paolini, prima per ricordare la tragedia del Vajont dopo 60 anni, e poi con Antenati. The grave party, uno spettacolo che ripercorre l'evoluzione della nostra specie, attraverso l'incontro immaginato con i nonni dei nonni. Il 31 dicembre torna anche il Capodanno di Comunità con il casalecchiese Franz Campi e il bolognese Giorgio Comaschi e il loro Canzoni da mangiare. La musica di Frida Bollani Magoni, figlia d'arte ormai maggiorenne, arriva, invece, il 12 gennaio assieme al suo painoforte. Mentre il 26 tocca a un'altra protagonista della scena contemporanea, Marta Cuscunà con Corvidae. Sguardi di specie, la serie tv scritta per il programma di Rai 3 La Fabbrica del Mondo.
    Mariangela Gualtieri porta in scena, il 16 febbraio, Il quotidiano innamoramento, un rito sonoro che dà voce ai versi di Quando non morivo, ultimo suo libro pubblicato da Einaudi. E ancora, il 2 marzo, César Brie con Re Lear è morto a Mosca; l'appuntamento di danza con Ambra Senatore e il suo Col tempo (15/3); Cirano deve morire, spettacolo concerto di Leonardo Manzan (23/3). Chiusura di stagione, il 12 aprile, con l'ironico e amaro Stasera sono in vena di Oscar De Summa. Non mancheranno Sciroppo di Teatro per i più piccoli e un focus su Don Milani dedicato alle scuole. (ANSA)

Settimana mondiale per l’allattamento materno (SAM)

Allattamento e lavoro-tutelare entrambi fanno la differenza per le famiglie. Da oggi, sabato 30 settembre all’8 ottobre tanti appuntamenti dedicati a neogenitori e futuri mamme e papà, a Bologna e sul territorio metropolitano.

L’Azienda USL di Bologna informa:

 

Al via anche a Bologna e nell’area metropolitana l’edizione 2023 della Settimana mondiale per l’allattamento materno (SAM). Al centro, il rapporto tra allattamento e lavoro, e gli strumenti per la sua tutela, come il congedo retribuito e il sostegno sul posto di lavoro alla luce delle nuove normative sulla genitorialità. Una sensibilizzazione rivolta ai governi, ai decisori politici, ai datori di lavoro, alle comunità e ai genitori, nell’ambito dei rispettivi ruoli e responsabilità, per supportare le famiglie di tutto il mondo, realizzando condizioni lavorative compatibili con l’allattamento.

Dal 30 settembre all’8 ottobre, sono diverse le iniziative messe in campo dall’Azienda USL di Bologna: incontri, eventi  formativi e informativi, accanto ai tradizionali flash mob, giunti quest’anno alla loro 11° edizione. Occasioni che si aggiungono alle attività quotidiana di ostetriche, infermiere, ginecologi e neonatologi dell’Azienda Usl di Bologna, costantemente impegnati nel promuovere e sostenere l'allattamento, in città, così come sul territorio.

Il calendario della Settimana Mondiale per l’allattamento materno nel territorio dell’Azienda Usl di Bologna


·                  3 ottobre PILLOLE DI LATTE Allattamento: guida e consigli, Loiano, Centro per le famiglie Savena Idice, Via Sabbioni 18 dalle 14.30 alle 16.30.  A  cura delle ostetriche Ausl Bologna, in collaborazione con il Centro per le Famiglie Distretto Savena Idice e Università di Bologna-Corso di Laurea in Ostetrica.

·                  3 ottobre PILLOLE DI LATTE Allattamento: guida e consigli, Ozzano dell’Emilia, Ludoteca L’Abbraccio Via Maltoni 22, dalle 9.30 alle 11.30. A  cura delle ostetriche Ausl Bologna, in collaborazione con il Centro per le Famiglie Distretto Savena Idice e Università di Bologna-Corso di Laurea in Ostetrica.

·                  7 ottobre flash mob e PILLOLE DI LATTE spazio di ascolto e consulenza per l’allattamento, San Lazzaro di Savena, Mediateca, via Caselle 22 dalle 9.30 alle 12.30. Condotto dalle ostetriche Azienda Usl di Bologna. In collaborazione con Centro per le Famiglie, Comune di San Lazzaro di Savena , Università di Bologna-Corso di Laurea in Ostetrica.

·                  7 ottobre flash mob Allattamento e Lavoro: tutelare entrambi fa la differenza per le famiglie, Bologna Giardini Margherita Piazzale Jacchia dalle 10 alle 13. A cura delle Ostetriche e Assistenti Sanitarie  Ausl Bologna  in collaborazione con  Azienda Ospedaliera Sant’Orsola, Università di Bologna- Corso di Laurea in Ostetricia, Servizi 0-6 e Centro per le Famiglie del Comune di Bologna, Associazioni “Il Nido”, “il Melograno” e altre Associazioni locali. Organizzato all’interno dell’evento DATTI UNA MOSSA. In programma interventi di professionisti sui temi Diritti e tutela dell'allattamento per la madre lavoratrice,  Rientro al lavoro: gestione dell'allattamento,  Quando il rientro al lavoro coincide con altri momenti, per esempio svezzamento e inserimento Nido

·                  7 ottobre ALLATTIAMO Esploriamo insieme questo mondo ”, San Giovanni in Persiceto, Centro per le Famiglie, Via Matteotti 2 dalle 10 alle 12. Incontro sull’allattamento per  futuri genitori o neogenitori a cura delle ostetriche Ausl Bologna, in collaborazione con il Centro per le Famiglie di Terred'Acqua " Casa  Isora".

 

L’impegno dell’Azienda Usl di Bologna

Proteggere, supportare e promuovere l’allattamento materno è l’impegno che l’Azienda Usl di Bologna persegue ogni giorno, in particolare presso i due Punti Nascita, all’Ospedale Maggiore e all’Ospedale di Bentivoglio), e i 27 Consultori familiari. Presso i Punti Nascita vengono garantite, a tutti i neonati, le pratiche del pelle a pelle e del roaming-in, essenziali per avviare un allattamento precoce e duraturo.

L’attenzione assicurata dalle ostetriche dell’Azienda USL a tutte le neomamme che riscontrano difficoltà nell’avvio dell’allattamento non riguarda unicamente i giorni del ricovero, ma continua anche dopo il rientro a casa con il neonato. Ogni giorno, infatti, presso l’Ospedale Maggiore, 2 ostetriche consulenti IBCLC (International Board certified lactation consultant) garantiscono, dalle 8 alle 20, consulenze per accompagnare e sostenere le neo mamme. La medesima attività è svolta anche presso il punto nascita di Bentivoglio, dove le consulenze ostetriche vengono garantite tutte le mattine.

Con la stessa mission sono presenti e attivi su tutto il territorio aziendale, 10 spazi mamma-bambino: luoghi ad accesso libero dove mamme e papà possono recarsi con i propri bimbi dopo il rientro a casa.

Non meno importante il valore attribuito dall’Azienda USL di Bologna alla formazione e al continuo aggiornamento del personale sanitario. Durante l’anno si svolgono due edizioni di formazione base sul tema allattamento rivolte a neoassunti, e un evento formativo di aggiornamento sulle nuove evidenze scientifiche, che si articola su tutto l’anno.

Grazie alle azioni messe in campo e all’impegno di ciascun anello della catena, l’Azienda USL di Bologna registra una percentuale di allattamento esclusivo alla dimissione pari all’82%La percentuale di mamme che allattano esclusivamente al seno a tre mesi dal parto si attesta al 59,2% (la media regionale è del 57,5%), mentre a 5 mesi la percentuale di mamme raggiunge il 48.7% (rispetto alla media regionale del 46.2%).

Nel 2023, infine, l’Azienda USL di Bologna ha aderito al progetto nazionale inter-societario Policy Aziendale sull’Allattamento (PAA), il cui obiettivo è promuovere, proteggere e sostenere l’allattamento nei Punti Nascita del Servizio Sanitario Nazionale. L’impegno, per Bologna, è incrementare il tasso di allattamento alla dimissione e, insieme, il miglioramento dell’appropriatezza delle pratiche assistenziali. 

Dal 1° ottobre tornano le misure per la qualità dell'aria

In vigore fino al 30 aprile 2024. Obiettivo: ridurre le emissioni degli inquinanti più critici


Arpae informa:

 

In Emilia-Romagna tornano da oggi,  domenica 1° ottobre, per restare in vigore fino al 30 aprile 2024, le misure antismog già previste dal Pair (Piano aria integrato regionale) 2020, attualmente in vigore. Obiettivo: ridurre le emissioni degli inquinanti più critici (PM10, biossido di azoto).

I limiti alla circolazione riguarderanno tutti i comuni di pianura, a cui viene esteso lo stop alla circolazione ai veicoli diesel fino all’euro 4 compreso, con un’eccezione. Per i cittadini dei comuni alluvionati – il cui territorio sia integralmente ricompreso nell’elenco dell’allegato 1 del decreto-legge n. 61 del 1° giugno 2023 (convertito nella legge 100 del 31 luglio 2023) – vengono invece sospese fino al 31 marzo 2024 le limitazioni alla circolazione dei diesel euro 4 (limitazioni strutturali) ed euro 5 (emergenziali). Lo prevede un emendamento, approvato all’unanimità, alla legge per l’utilizzo dei fondi raccolti dalla Regione per cittadini, imprese ed enti locali approvata mercoledì scorso dall’Assemblea legislativa.

Limiti strutturali alla circolazione

I limiti alla circolazione si applicano dal 1° ottobre, dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 18.30, in tutti i comuni di pianura della regione. Nei comuni Pair (quelli con più di 30.000 abitanti, i comuni dell’agglomerato urbano di Bologna e i comuni volontari, ossia Fiorano e Maranello nel modenese e Rubiera nel reggiano) le limitazioni si estendono anche alle domeniche ecologiche (4 al mese).

Concretamente, dal 1° ottobre scattano – nei giorni e negli orari indicati – le limitazioni alla circolazione per i veicoli diesel fino a euro 4 compreso (da quest’anno esteso ai 207 comuni di pianura, passando dal 53% al 91% della popolazione regionale coinvolta), per i veicoli a benzina fino a euro 2 compreso, per i veicoli a metano-benzina e gpl-benzina fino a euro 1 compreso. Stop, inoltre, a ciclomotori e motocicli fino a euro 1 compreso.

In tutti i comuni interessati dal piano, è sempre attivo il servizio Move-in che, tramite l’installazione di una black box, consente ai veicoli soggetti alle limitazioni di percorrere un numero di chilometri annui fissato in base alla categoria e alla classe emissiva del veicolo (non, però, durante le misure emergenziali e le domeniche ecologiche laddove previste).

Le misure emergenziali

Le  misure emergenziali scattano nel caso in cui si preveda il superamento dei limiti per il PM10 nel giorno di controllo (lunedì, mercoledì e venerdì) e nei 2 giorni successivi; si applicano nei comuni della provincia dove si prevedono gli sforamenti. Le misure sono in vigore dal giorno seguente a quello di controllo fino al successivo giorno di controllo compreso.

Continuerà a essere valido, in tutti i comuni di pianura, il divieto di utilizzo di impianti di riscaldamento domestico a biomassa legnosa fino a 3 stelle comprese, se nell’abitazione è presente un impianto di riscaldamento domestico alternativo.

A questo proposito, dopo il successo del primo bando per la sostituzione degli impianti di riscaldamento a biomassa con impianti più performanti o pompe di calore, che ha visto esaurite le risorse stanziate (11,5 milioni di euro) prima del termine previsto, la Regione è in attesa dell’approvazione – da parte del Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica – di un nuovo progetto da circa 10 milioni di euro; in seguito al via libera sarà pubblicato un nuovo bando. Sarà prevista anche la possibilità, per i cittadini dei comuni alluvionati che hanno avuto danni a un impianto già finanziato, di presentare nuovamente la domanda.

Tornando alle misure, nel caso in cui scattino quelle emergenziali sono vietati gli spandimenti di liquami con tecniche non ecosostenibili e si deve abbassare il termostato a 17 °C nelle industrie e 19 °C nelle abitazioni.

Nei comuni Pair (più di 30.000 abitanti, agglomerato di Bologna e volontari) non potranno circolare i veicoli diesel fino a euro 5 compreso; ci sarà lo stop alle combustioni all’aperto (sfalci, falò, barbecue, fuochi d’artificio) e il divieto di sosta con motore acceso.

Altre misure in vigore dal 1° ottobre al 30 aprile

Sono vietati gli abbruciamenti di residui vegetali, sempre nel periodo compreso dal 1° ottobre al 30 aprile, nelle zone di pianura est, pianura ovest e agglomerato di Bologna. In tutto il territorio regionale sotto i 300 metri di altitudine, stop all’uso di camini aperti e impianti a biomassa legnosa per il riscaldamento delle case di classe fino a 2 stelle comprese (solo però nel caso in cui sia presente un sistema alternativo di riscaldamento domestico).

Per approfondire: informazioni dettagliate sui provvedimenti del Pair si trovano sul sito www.liberiamolaria.it 

sabato 30 settembre 2023

La Madonna di San Luca in visita alla Guardia di Finanza .

E’ stata accolta con tutti gli onori dalle massime autorità militari

Il Comando Provinciale di Bologna informa:


L’immagine della Beata Vergine di San Luca, nel corso della “peregrinatio” presso la parrocchia bolognese di San Vincenzo de Paoli, ha fatto  visita alla Caserma “Sottobrigadiere Antonio Vaiani, M.A.V.M.” sede del Comando Provinciale della Guardia di Finanza.

Accolta dal Comandante Regionale dell’Emilia Romagna, Generale di Divisione Ivano Maccani, dal Comandante Provinciale, Generale di Brigata Carlo Levanti e da una rappresentanza delle Fiamme Gialle felsinee, l’Icona della Beata Vergine, trasportata dalla compagnia detta dei “Domenichini”, è stata accompagnata in processione fino all’altare allestito nella piazza d’armi.

Il Vicario Generale dell’Ordinariato Militare per l’Italia, Monsignor Sergio Siddi, assistito da Don Daniele Benecchi Cappellano Militare, da Don Paolo Giordani parroco di San Vincenzo de Paoli e da altri sacerdoti intervenuti, ha celebrato la Santa Messa.

L’icona della Madonna di San Luca giunse nella città di Bologna verso la fine del XIII secolo, trasportata da un pio pellegrino. In seguito l’immagine venne affidata dai maggiorenti della città ad alcune monache di un convento sito sul Colle della Guardia.

Punto di convergenza della devozione popolare, l’icona raffigura una Madonna con il Bambino secondo la classica iconografia orientale di tipo odigitria, anche in virtù di intensi contatti tra le correnti orientali e occidentali.

Al termine della celebrazione eucaristica la sacra Icona ha fatto ritorno alla parrocchia di San Vincenzo de Paoli.