lunedì 31 agosto 2009

No al Grasso

Chi è stato ‘mandato a settembre’ alla ‘prova costume’ perché metteva in mostra qualche chiletto di troppo, potrà a Sasso Marconi prepararsi per l’esame di riparazione.
Lunedì prossimo (7 settembre), alle 15.30, presso il centro sociale Casa dei Campi è stato infatti organizzato un incontro nel quale le dottoresse Rosanna Corò e Donatella Rimondini insegneranno a non saccheggiare il frigorifero e promuoveranno una alimentazione corretta ed equilibrata da mettere in atto per essere promossi all’esame spiaggia. Si parlerà inoltre di ‘stili di vita’ e di come evitare il sovrappeso e a non abbandonarsi alla vita sedentaria.
Per informazioni, 051 84 35 38.

Festa della Madonna di Fatima

Polenta e salsiccia o polenta fritta con funghi è quanto propongono i parrocchiani di Pian di Venola in occasione del prossimo fine settimana in cui festeggeranno la ‘ Madonna di Fatima’. Al programma religioso, che ha il momento culminante nella funzione religiosa e nella processione di domenica (6 settembre) alle 16, si aggiungono numerose occasioni culinarie e ricreative.


La festa prende il via venerdì (4 settembre), alle 18 con l’apertura degli stand gastronomici (con un ricco menù), della pesca di beneficenza e della ‘ruota della fortuna’ che rimarranno attive per l’intero fine settimana.

Tutte le sere si balla.

Inoltre, esibizione del gruppo spettacolo ‘Danza sportiva Team Diablo’ sabato alle 19.30 e spettacolo di magia domenica alle 17.

sabato 29 agosto 2009

Ungulati, Zunarelli non demorde.

Dante Franchi carissimo,


con la tua risposta al blog di Fabbriani del 22/08/2009 mi hai stranamente riportato alla memoria la calunniosa e bécera battuta su quel lavoratore disoccupato che ben incolonnato in una manifestazione cittadina di protesta, andava rispondendo a chi dai sottoportici gli offriva un impiego: <>. Per inciso, definisco calunniosa e becera la battuta – non il disoccupato, sia chiaro - perché essa era il frutto del livore che certi avversari riservavano allora alle organizzazioni dei lavoratori e perché essa eludeva nei confronti di chi perde il lavoro il rispetto che quel dramma comunque deve pretendere da tutti.

Già: ma quella rimembranza, per quanto triste possa essere ancor oggi - quindi da rimuovere subito in toto - mi dà comunque il destro per sanzionare a modo mio ciò che lo scorso agosto tu hai pensato maldestramente di poter domandare agli ‘altri’ partecipanti alla Festa dell’Unità a Pian di Setta (proprio quando a gran voce essi invocavano una soluzione drastica sul problema appenninico degli ungulati io te la debbo qui sotto proprio ritorcere contro. (proprio quando a gran voce invocavano una soluzione drastica sul problema appenninico degli ungulati non più procrastinabile).

Avrei preferito non contestartela quella frase; ma è chiaro che a tutto c’è un limite ed allora io te la debbo qui sotto proprio ritorcere contro.

Tu dicevi : <> per poi aggiungere, probabilmente anche al mio indirizzo, pressappoco così: ‘’ma io nel 2003 mi battevo, sia pure senza esito, per impedire oggi l’abbassamento della ‘linea rossa’ che oggi consente agli ungulati di dilagare perfino sui vigneti delle colline di Bologna, danneggiandoli irreversibilmente’’. Sul blog poi hai rincarato la dose dichiarando all’incirca: ‘’mentre tu con il tuo sciopero della fame davanti al Comune di Marzabotto hai fatto solo del casino!’’.

Bravo Dante, bravo! Però, dì ora la verità, dilla. Nei fatti non stavi per caso recitando l’usuale teatrino di quelli che sperano possa giungere dall’ineffabile “poltronificio della politica” il premio – non si sa mai – di qualche appetitosa ‘cadrega’ per sé ed amici? Credi che la gente non la possa avere ipotizzata quell’idea, quantomeno per un attimo?

D’accordo: a te in quei giorni è andata male, ma ora che vuoi farci? Peggio per te se ancora confidi che la gente creda che gli ungulati, pur essendo essi … analfabeti, siano in grado di leggere i cartelli di demarcazione della linea rossa per quanto numerosi possano trovarsi affissi tra i boschi; tanto meno che siano disposti per natura a ridursi tutti, a migliaia, chessò sulla vetta del Cimone o sul Monte delle Formiche, solo per poi potersi sbellicare dalle risa all’eco delle barzellette che loro giungono da chi sparge fumo per i gonzi eventuali !

In altre parole, se le tue non erano barzellette, perché allora non hai dato man forte a quel ‘non-gonzo’ che stazionava davanti al Comune?



Pensierino della sera

Non sarà che a causa di vicende ed atteggiamenti del tipo di quelli qui tratteggiati (in cui appare purtroppo la tendenza della politica di distaccarsi dai comuni bisogni della gente) la Sinistra stia oggi avviandosi al suicidio venendo con ciò meno a quella funzione indispensabile di promozione sociale che Le compete?

Romano Zunarelli


Strage di Monte Sole


Francesco Pirini, uno dei pochi testimoni della strage di Monte Sole, ha compiuto 82 anni e li festeggia al ristorante il Poggiolo di S. Martino a pochi passi da dove fu involontario spettatore di tanta barbarie. Francesco, allora sedicenne, la mattina del 29 settembre del ’44, primo giorno di stragi, era a far erba per i conigli.

La madre si avvide dell’arrivo dei tedeschi e, nella certezza che cercassero solo gli uomini, disse al figlio di nascondersi nel bosco.

Il ragazzo di allora assistette in diretta al massacro di Cerpiano, dove furono massacrati i bambini dell’asilo e alla uccisione di gran parte della sua famiglia, in primo luogo la madre, a Casaglia, dove fortunosamente si salvò la sorella Lidia, che avrebbe ritrovata solo dopo la guerra a Bologna.

Bombe a Monte Sole


“Le bombe di Monte Sole hanno ancora intatta la loro potenzialità distruttiva e maneggiarle senza le dovute precauzioni è pericoloso”. La precisazione è del generale Antonio Torregrossa, ex capo della sezione bonifica ordigni bellici regione Emilia Romagna. Il militare si riferisce all’intervento delle Giacche Verdi che hanno trovato uno dei sentieri di Monte Sole, di cui si prendono cura, invaso da bombe da mortaio uscite dal nascondiglio tedesco del 1944 per l’intervento di un cinghiale. Le Giacche Verdi, nella convinzione che gli ordigni potessero esplodere solo con l’innesco del mortaio e al fine di assicurare la buona fruibilità del sentiero, hanno riposto le bombe nel rifugio dove si trovavano prima dell’azione dei cinghiali e hanno poi avvertito le autorità competenti perché si provveda allo sgombero definitivo. “Se la spoletta è attiva rimangono pericolose per l’incolumità pubblica e privata” ha precisato il generale, “ in quanto il mortaio serve unicamente per attivare la carica di lancio e fare in modo che il proiettile, con la sua carca mortale, giunga a destinazione ed esploda con l’urto della spoletta su un corpo solido”.

FESTA a Lama di Reno

meta name="Originator" content="Microsoft Word 12">

Oggi (30 agosto) si può pranzare (alle 12) e cenare (alle 19) al centro sportivo di Lama di Reno alla Festa ‘l’ultma d’agost’, organizzata dai volontari della frazione per un aiuto ai volontari. Il centro offre poi tante altre attrazioni: il parco è ricco di giochi per bambini e sarà presente il mercatino dell’artigianato locale.

Fra gli stand quello di ‘Progetto sorriso nel mondo’ (www.progettosorrisonelmondo.org) gestito da un gruppo volontario di operatori sanitari che opera nei paesi del terzo mondo offrendo assistenza a chi si trova, anche per cause belliche, il viso deturpato. Alle 17 è prevista una simulazione di primo soccorso della Pubblica Assistenza di Sasso Marconi e alle 21, musica dal vivo con l’orchestra sorriso Paola e Gerry.

venerdì 28 agosto 2009

La FIRA DI SDAZ



A dare quest’anno il valore aggiunto alla plurisecolare Fira di Sdaz di Pontecchio Marconi sarà l’elezione di ‘Miss tagliatella’di domenica pomeriggio. Ad aggiudicarsi il titolo non sarà necessariamente la più bella, ma la ‘più arzdoura’ e cioè la concorrente che saprà produrre la ‘spoia’ più compatta, di ugual spessore per la tagliatella più bolognese. Nella graduatoria verrà valutata sopratutto la perizia nell’impastare e nel ‘tirare’ la sfoglia che si manifesta nel caratteristico e ‘sensuale’ dondolamento della ‘sfoglina’.
La Fira di Sdaz, che vanta anche quest’anno un programma ricchissimo e invitante, prende il via, all’ombra delle mura merlate di Palazzo Rossi, sabato (5 settembre) con la rievocazione degli antichi mestieri a partire dalle 10. Quindi ‘Battesimo del pony’ e passeggiata in calesse, la presentazione della rivista ‘Sasso e Dintorni’ con annullo postale a cura del Circolo Filatelico. Alle15, inizia il concorso fotografico ‘uno scatto per la Fira’. Alle 18 e alle 20, percorso guidato di degustazione di formaggi e miele. Alle 21 danze popolari con il gruppo ‘La Furlana’.
Domenica (6 settembre), alle
8 ha inizio l’ estemporanea di pittura ‘Prendi l’arte e portala con te, ci vediamo alla fiera’ e alle 9.30, una passeggiata a Rio Conco. Alle 10, il gruppo di studi ‘Progetto 10 Righe’ , presenta una conferenza sul fiume Reno e, al centro sociale di Borgonuovo, ha inizio il torneo di scacchi ‘Città di Sasso Marconi’. Alle 10.30 sfilata del ‘bastardino’ a cura dell’associazione Il Vagabondo’. Alle 16,00 sfilata storica con gli sbandieratori dell’Araba Fenice e concorso ed elezione di Miss Tagliatella, una sfida tra le sfogline. Alle 18, percorso di degustazione del pane ed esibizione di sfide di Ju Jitsu. Alle 21 spettacolo musicale della band ‘Slegare Tobia’.
Lunedì, alle 18 e alle 19, convegni ‘Sasso Marconi, Turismo e Sport’ e ‘La vita e le invenzioni di Guglielmo Marconi’. Alle 19, pedalata notturna in mountain bike e, a seguire, spettacoli musicali.
Martedì alle 10, proiezione filmati e mostra dedicata a Fabrizio De Andrè, alle 20 e presentazione del libro ‘La montagna dopo la guerra’. Alle 21 spettacolo musicale con il gruppo rivelazione del festival di Sanremo ‘Khorakhanè’.
Tutti i giorni, il pane di una volta cotto a legna, passeggiate e percorsi a cavallo, sport e giochi, esposizione e vendita di artigianato artistico e di antichi mestieri, mercato di bancarelle con prodotti tipici, attrezzi agricoli, cui si aggiungono gli articoli classici per la casa, la cantina e il giardinaggio.




Sabato 5 settembre:

10.30, ‘Battesimo del pony’ e passeggiata in calesse a cura del circolo equestre Lancillotto
15.00, presentazione concorso fotografico ‘uno scatto per la Fira’.
17,00, sfilata di pony e cavalli
18 e 20, percorso guidato di degustazione ‘Il formaggio’ e ‘il miele’.

Domenica 6

8.00, estemporanea di pittura ‘prendi l’arte e portala con te, ci vediamo alla fiera’.
10.00 torneo di scacchi ‘Città di Sasso Marconi’, a cura del circolo scacchi di Sasso Marconi
10,30 sfilata del ‘bastardino’ a cura dell’associazione Il Vagabondo’
16,00 sfilata storica con gli sbandieratori dell’Araba Fenice
16,00 concorso ed elezione Miss Tagliatelle, una sfida tra le sfogline.

Lunedì 7

19,00 ‘La vita e le invenzioni di Guglielmo Marconi’, illustrate con diapositive e produzione di alcuni esperimenti.
19.00 Pedalata notturna in mountain bike

Martedì 8

10.00 proiezione filmati e mostra dedicata a Fabrizio De Andrè
20.00 presentazione del libro ‘La montagna dopo la guerra’, a cura di Progetto 10
Righe.

Il falegname di Vado


Benassi, una tradizione nella lavorazione del legno, una famiglia di falegnami che ha tramandato di padre in figlio l’arte e il sapere di un mestiere ormai avviato alla ‘estinzione’. L’ultimo esponente della famiglia di Vado in attività, Frediano Benassi, racconta che ha difficoltà a trovare giovani collaboratori e tanto più un successore.

“Il lavoro è affascinante e ricco di soddisfazioni. Ho clienti non solo ella zona di Vado-Monzuno, ma anche fuori provincia in altre regioni. Non è molto che sono tornato da Milano, dove un cliente si raccomanda che sia io ad allestirgli particolari in legno per mostre. Sono stato anche a Parigi”, ricorda, “e ho conosciuto tante persone e personaggi celebri: sono stato a pranzo anche con il giornalista Mieli che ha accolto la mia compagnia con molta affabilità”.

E spiega: “Certo il lavoro richiede qualche sacrificio: a volte bisogna andare oltre l’orario classico perché c’è da finire un pezzo. Se sei in trasferta e c’è da terminare qualcosa bisogna restare finchè è necessario, eventualmente ci si riposa il giorno dopo. Questo i giovani non l’intendono. Sono già pensionato, ma lavoro ancora per passione e per rispondere alle insistenze dei miei clienti che mi dispiace abbandonare”.

Frediano ha iniziato a lavorare molto giovane insieme al padre Amedeo che a sua volta aveva imparato dal padre Carlo. La regola prima da imparare era quella dell’impegno sul lavoro, della precisione e della responsabilità. Questi elementi hanno sempre garantito un prodotto artigianale di qualità e una fedeltà della clientela che ancora oggi dà al lavoro dell’artigiano una sicurezza anche nei periodi di crisi. La quantità di lavoro può avere una flessione, ma non verrà mai meno. In periodi di cassa integrazione dilagante il mestiere dell’artigiano di qualità potrebbe essere una possibilità da cogliere.

“Tutta la mia famiglia da sempre si è dedicata al mestiere del falegname. I miei cugini sono anch’essi falegnami in zona, chi a Rioveggio e chi a Lagaro e in altre località. Tutti hanno il problema della successione. Di falegnami non si potrà fare a meno. Qualcuno dovrà pure arrivare”, conclude Frediano con un sorriso di speranza.