domenica 31 luglio 2022

Covid: 3.200 nuovi casi e 10 morti in Emilia-Romagna

In crescita i ricoverati, in calo i contagi attivi


Sono 3.261 i nuovi positivi al Coronavirus registrati in Emilia-Romagna nelle ultime 24 ore su 12.823 tamponi.

Lo riferisce il bollettino quotidiano della regione.

I pazienti attualmente ricoverati nelle terapie intensive sono 49 (+6), negli altri reparti Covid sono 1.724 (+29). I casi attivi sono 58.801 (-2.358), il 97% in isolamento con sintomi lievi. I guariti 5.609 in più e si registrano 10 morti, tutti over 75. (ANSA).

Il 2021 dei Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Bologna

Il Comando presenta il consuntivo dell’attività operativa



I Carabinieri del Nucleo TPC di Bologna hanno denunciato a 58 persone, contro le 37 dell’anno precedente, con un incremento del 56,8%, poiché responsabili di aver violato le norme del Codice Penale e quelle che tutelano il patrimonio culturale nazionale (Codice dei beni culturali e del paesaggio D.Lgs 22 gennaio 2014, n. 42): nella maggior parte dei casi si tratta di reati di furto di beni d’arte, ricettazione di opere d’arte rubate, contraffazione di opere d’arte contemporanea, ma anche per reati in danno del paesaggio. 

Le attività di polizia giudiziaria hanno consentito di recuperare e sequestrare 737 beni di tipo antiquariale, archivistico e librario. 

Pregevoli opere d’arte, tra dipinti e  sculture, ma anche beni librari sono stati riportati nei luoghi originari e così restituiti alla collettività.

Da ricordare la restituzione:

-       il 22 gennaio 2021, all’Arcidiocesi di Modena-Nonantola del volume manoscritto “Campione de’ Beni Stabili dell’Augusta Abbazia di Nonantola, e Seminario – Descritto e delineato da me Andrea Martinelli Pubblico Agrimensor Modonese”, risalente al 15 novembre 1665, già censito tra i beni di proprietà dell’Abbazia e del Seminario di Nonantola, illecitamente trafugato prima degli anni ’80 dall’archivio della citata Abbazia:

-       il 9 aprile 2021, alla Chiesa di San Lazzaro e San Vincenzo de’ Paoli di Piacenza del gruppo marmoreo realizzato nel 1753 in marmo bianco di Carrara da Don Giovanni Antonio Cybei, composto da quattro statue raffiguranti le allegorie delle virtù cristiane della Prudenza e della Carità, dell’altezza di 92 cm, e due angeli con fiaccola, alti 52 cm, trafugato la notte tra il 20 e il 21 dicembre del 1996 dall’interno del citato luogo di culto:


Nel corso del 2021, nell’intero territorio regionale, sono state condotte, con la collaborazione e supporto dei funzionari della Soprintendenza Archivista e Bibliografica dell’Emilia Romagna, numerose operazioni  finalizzate a recuperare beni culturali, costituiti da documenti archivisti appartenenti allo Stato ed Enti Ecclesiastici, e beni librari sottoposti a tutela, trovati sul circuito antiquariale, ma risultati sottratti dai luoghi di deposito. 



369 sono i reperti archeologici recuperati (con un incremento del 258,3% rispetto all’anno precedente che erano 103) e 6 quelli paleontologici.

In questo settore i recuperi sono frutto dell’attività preventiva e repressiva, svolta in collaborazione e sempre con il supporto dei funzionari degli Enti di tutela del Ministero della cultura dislocati nell’intero territorio regionale o meglio le tre suindicate Soprintendenze Archeologia Belle Arti e Paesaggio.   


Per i beni archeologici e per quelli di tipo antiquariale, archivistico e librario recuperati, il valore economico viene complessivamente stimato in € 16.583.500,00.


Nel contrasto alla contraffazione delle opere d’arte, il monitoraggio del mercato e le indagini sviluppate di concerto con le competenti Autorità Giudiziarie hanno consentito al TPC di Bologna di sequestrare, a carico delle 19 persone perseguite, 684 opere d’arte, contro le 43 del 2020, per un valore stimato di 239.149.000,00 qualora commercializzate come autentiche.

Il costante impegno profuso dai militari del Nucleo TPC di Bologna, validamente supportato dall'Arma territoriale e dagli altri reparti speciali dei Carabinieri, ha permesso di esprimere un’efficace e coordinata azione preventiva sull'intera regione. Nello scorso anno, il numero di furti di beni culturali ha visto una significativa diminuzione rispetto a quelli dell’anno precedente (da 55 del 2020 si è passati a 36 del 2021 nell’intera regione Emilia Romagna): in particolare, i luoghi più colpiti continuano ad essere i luoghi di culto e pertinenze con 13 azioni furtive e quelli privati con 12 furti.    

Tra le operazioni di servizio più significative concluse lo scorso anno, si segnala il recupero e la restituzione all’Azienda Unità Sanitaria Locale della Romagna di cinque dipinti olio su tela, risalenti al XVIII secolo e raffiguranti  “San Luca”, “San Marco”, “San Matteo”, “San Paolo” e l’”Ecce Homo”, insieme a dieci arredi sacri lignei -quattro coppie di portaceri, un portapalma ed un portacero singolo-  trafugati prima dell’8 settembre 1990 dalla Chiesa di San Bernardo di Brisighella, all’epoca annessa all’ex Ospedale Civile. L’importante recupero è stato frutto di un accurato controllo effettuato dai Carabinieri del TPC mediante la comparazione delle immagini inserite nella menzionata “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti con quelle di quattro dipinti messi in vendita su una piattaforma digitale da un venditore privato.

Gli immediati approfondimenti investigativi condotti dai Carabinieri del Nucleo TPC di Bologna, anche attraverso l’acquisizione delle schede originali di catalogazione dei beni sia presso i competenti uffici territoriali del Ministero della cultura, che  presso la competente Azienda Sanitaria e la Biblioteca Comunale Manfrediana di Faenza, consentivano di confermare che le quattro opere, che stavano per essere commercializzate illecitamente, erano proprio quelle rubate prima del mese di settembre 1990 dalla Chiesa di San Bernardo di Brisighella.



Le indagini successive, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ravenna, e gli approfondimenti investigativi condotti dai Carabinieri del Nucleo TPC di Bologna, permettevano di recuperare, oltre alle quattro opere messe in vendita, anche un ulteriore dipinto raffigurante l’”ECCE HOMO” e dieci arredi sacri lignei decorati di diverse dimensioni, tutti risultati trafugati nel 1990, insieme ad altre opere, dallo stesso luogo di culto. 

 




Nel 2021, tenendo conto delle negative ripercussioni dovute alla pandemia in atto come già evidenziato nel 2020 anche nel settore commerciale dei beni d’arte, i Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale (TPC) di Bologna hanno continuato ad impegnarsi nell’attività preventiva, che fa registrare, rispetto all’anno precedente, da un lato un rilevante incremento dei controlli a mercati e fiere antiquariali (+46,3), grazie alla ripresa delle attività nello specifico settore dopo un lungo periodo di chiusura e/o sospensione, dall’altro una leggera diminuzione dei controlli agli esercizi antiquariali e commerciali (-28,2%). Pressoché stabili le verifiche di sicurezza a musei – biblioteche e archivi ed i controlli/vigilanza delle aree tutelate da vincoli paesaggistici e monumentali. 

Anche i controlli “on-line” dei beni commercializzati nelle piattaforme di “e-commerce” e/o sui siti internet degli antiquari e case d’aste hanno continuato ad impegnare il personale operante, che nell’anno di riferimento ha esaminato ben 1.407 beni posti in vendita confrontandoli con quelli inseriti nella Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, database gestito dal Comando TPC di Roma. 

L’aggressione speculativa alle aree sottoposte a tutela paesaggistica o vincolo archeologico è un fenomeno di crescente attualità che viene contrastato in sinergia con l’Arma territoriale e il supporto del Raggruppamento Aeromobili Carabinieri. Anche nel 2021 sono stati eseguiti monitoraggi aerei a bordo di elicottero del 13° Nucleo Elicotteri Carabinieri di Forlì nell’intero territorio regionale con l’imbarco a bordo del velivolo anche di funzionari specializzati delle tre Soprintendenze Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Bologna, Parma e Ravenna, per il necessario contributo tecnico.  

Contributi per la prevenzione da danni provocati dalla fauna selvatica


Il GAL Appennino Bolognese informa:

Finanziati dal Gal dell'Appennino Bolognese 27 progetti di prevenzione dei danni da fauna selvatica nelle aziende agricole di montagna. contributi a fondo perduto a copertura del 100% della spesa ammissibile. Necessaria una maggiore efficacia dell’azione venatoria.

Il Consiglio di amministrazione del GAL dell’Appennino Bolognese ha deliberato la concessione di 27 contributi a fondo perduto ad altrettante imprese agricole che avevano presentato domanda di finanziamento, sull’apposito bando pubblico, per l’acquisto di sistemi di protezione - per allevamenti e campi coltivati - dai danni provocati dalla fauna selvatica: principalmente cinghiali, caprioli, daini e cervi.

Il finanziamento concesso ammonta complessivamente a 532.427 euro e copre il 100% delle spese documentate per l’acquisto dei materiali di scopo, fino ad una cifra massima ammissibile di 30.000 euro per singolo intervento.

Gli interventi finanziati riguardano prevalentemente l’acquisto di recinzioni perimetrali, metalliche o elettriche a bassa tensione. Le imprese agricole beneficiarie operano nelle quattro principali valli appenniniche bolognesi: Santerno-Sillaro (6), Reno-Setta (9), Lavino-Samoggia (8), Savena-Idice (4). 

Il Presidente del GAL Tiberio Rabboni ha chiarito la finalità dell’iniziativa: “Questi 27 interventi di protezione dai danni provocati dalla fauna selvatica si aggiungono ai 26 finanziati qualche tempo fa, sempre dal GAL dell’Appennino Bolognese, ed anticipano quelli che potranno essere finanziati a breve nell'annunciato bando regionale sullo stesso argomento. Come GAL stiamo cercando di dare il nostro contributo alla tutela delle attività in campo ed allevatoriali. I risultati dei due bandi ci dicono che questo contributo è stato opportuno e, soprattutto, che è stato apprezzato dagli agricoltori. Ci dicono anche però, che la questione deve essere affrontata con maggiore efficacia sul fronte faunistico venatorio. La densità della fauna selvatica in Appennino va riportata a livelli compatibili con la permanenza delle attività agricole e con la sicurezza delle strade.” 

Gli interventi finanziati per singolo Comune: Casalfiumanese 1 Castel d’Aiano 2 Valsamoggia 2 Fontanelice 4 Monte San Pietro 2 Castel del Rio 1 Marzabotto 2 Monterenzio 2 Loiano 2 Camugnano 2 Lizzano in Belvedere 1 Castiglione dei Pepoli 2 Pianoro 2 San Lazzaro di Savena 1 Monghidoro 1  

Firmato il protocollo d’intesa tra la Guardia di Finanza e la Cassa per i Servizi Energetici e Ambientali (CSEA)

 

Il Comando Generale della Guardia di Finanza informa: 

Il 29 luglio u.s., il Capo di Stato Maggiore della Guardia di Finanza, Gen. D. Francesco Greco, e il Presidente della Cassa per i Servizi Energetici e Ambientali (CSEA), Avv. Giandomenico Manzo, hanno sottoscritto un protocollo d’intesa che disciplina la collaborazione tra il Corpo e la Cassa.

La CSEA è un ente pubblico economico, sottoposto alla vigilanza dell’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA) e del Ministero dell’Economia e delle Finanze, che opera nei settori dell’energia elettrica, del gas naturale, dei servizi idrici e ambientali, provvedendo, in tali ambiti, tra l’altro, alla gestione finanziaria delle risorse riscosse e alle conseguenti erogazioni di contributi a favore degli operatori del comparto, con impieghi in materia di fonti rinnovabili e assimilate, efficienza energetica, ricerca di sistema e progetti a favore dei consumatori. L’accordo con un soggetto istituzionale, come la CSEA, operante nel settore rafforza l’intervento della Guardia di Finanza in ambito energetico e ambientale e tiene conto sinergicamente del perimetro della collaborazione già in essere tra il Corpo e l’ARERA. Esso è volto a prevenire e contrastare condotte lesive degli interessi economici e finanziari pubblici connessi alle attività svolte dalla CSEA, prevedendo flussi di comunicazione, a favore della Guardia di Finanza, di dati, notizie, informazioni nonché di segnalazioni su soggetti e/o contesti su cui convergano elementi sintomatici di rischio meritevoli di attenzione sotto il profilo della sicurezza economico-finanziaria.

Il partenariato contempla, inoltre, la possibilità di organizzare incontri e corsi a favore del rispettivo personale, per gli ambiti di interesse reciproco. L’intesa vede il ruolo attivo del Gruppo Energia e Sistema Idrico del Nucleo Speciale Beni e Servizi della Guardia di Finanza, il quale assicura, con proiezione nazionale, gli adempimenti connessi all'attività collaborativa - coordinandosi con il Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie per gli aspetti operativi afferenti all’irregolare impiego delle risorse pubbliche destinate all’incentivazione e allo sviluppo di fonti energetiche alternative - e avvalendosi dei Reparti del Corpo dislocati sul territorio. Il memorandum costituisce, dunque, uno strumento di deciso potenziamento delle linee di presidio della legalità nel mercato dei beni e dei servizi, a tutela dei cittadini, in un segmento tanto importante quanto strategico, tenuto conto anche dell’attuale scenario internazionale.

sabato 30 luglio 2022

Covid: oltre 4.000 contagi in Emilia Romagna, meno ricoverati

 I casi attivi in diminuzione, 11 morti over 75 in regione


Altri 4.130 contagi da Coronavirus in Emilia-Romagna su 16.846 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore, mentre si registra un calo dei ricoveri: sei in meno in terapia intensiva (43), nove in meno negli altri reparti Covid (1.695).

I casi attivi scendono a 61.160 (-5.172), il 97,2% in isolamento a casa.

I guariti sono 9.291 in più e si contano 11 morti, tutti over 75. (ANSA).

Il raccordo autostradale Sasso Marconi-Cinque Cerri ( R43) resterà chiuso al traffico in entrambi i sensi di marcia dall'1 al 21 agosto per lavori di messa in sicurezza dei viadotti

 



Il Comune di Sasso Marconi comunica :

 

 Autostrade per l'Italia informa  che dalle  6 di lunedì 1 agosto verrà chiuso al traffico il raccordo R43, la bretella di collegamento tra il capoluogo e il casello autostradale di Cinque Cerri. La chiusura del raccordo, in entrambi i sensi di marcia, si rende necessaria per consentire ad Autostrade di effettuare interventi di adeguamento normativo dei viadotti posti lungo il tracciato: lavori che, per la loro particolare tipologia, devono essere svolti in assenza di traffico.

La riapertura del raccordo è prevista alle 6 di lunedì 22 agosto. Per tutta la durata dei lavori, il traffico veicolare in transito tra Sasso Marconi e Cinque Cerri verrà dirottato sulla Val di Setta, che dal 30 luglio, ultimati i lavori di asfaltatura in corso in questi giorni, sarà regolarmente transitabile.

Con i lavori programmati ad agosto, si completa il piano di interventi predisposto da Autostrade per l'Italia per migliorare le condizioni di sicurezza e transitabilità del raccordo R43. In questa prima parte dell'anno il raccordo è stato interessato da lavori di messa in sicurezza della parete rocciosa, di manutenzione e adeguamento del tracciato, con la realizzazione di una rotatoria di raccordo con la Nuova Porrettana: interventi funzionali a rendere più sicura la bretella, che rappresenta un'alternativa alla Val di Setta per gli spostamenti tra Sasso e Cinque Cerri e che nei prossimi mesi, con l'avvio dei lavori di consolidamento della galleria autostradale di Monte Mario, verrà in parte utilizzata per deviare il traffico autostradale by-passando la galleria.

Oggi a Monzuno

 

Francesca Rambaldi comunica:

 Appuntamento oggi, sabato 30 luglio, alle 21, nella Sala Ivo Teglia di  Monzuno, per un  Piano Recital dedicato al pianoforte: Irina Berenstein  eseguirà musiche di Schumann e Bach 

Ingresso gratuito 


Per chi lo desiderasse, il concerto sarà preceduto da un evento nella natura organizzato da Acatù - rifugi solidali appenninici: ore 16.30 @ Acatù, via Casaccia 2/3 Monzuno

Vibrazioni d´Appennino: Passeggiata su Montevenere fino al tramonto, a seguire aperitivo @ Acatù, infine spostamento @Sala Ivo Teglia per il concerto per pianoforte.

info per costi e prenotazioni a: rifugisolidaliappenninici@gmail.com

 

Vendemmia anticipata in Emilia-Romagna, intorno al 10 agosto.

 Flessione produttiva stimata nell’ordine del 25-30% in collina e almeno del 10% in pianura.  Confagricoltura: “Non si coltiva più senza adeguate reti idriche. È impossibile  produrre se di fronte al proliferare di nuovi patogeni, l’Ue continua a chiedere agli agricoltori di ridurre l’utilizzo delle (poche) molecole a disposizione per contrastare tali minacce”.


di Barbara Bertuzzi

Ci si prepara alla vendemmia anticipata in Emilia-Romagna, con lo stacco dei primi grappoli di uve precoci per le basi spumante intorno al 10 agosto. Le stime attestano un drastico calo del raccolto nelle aree collinari, dove risulta più difficile fare arrivare acqua, ma a soffrire è anche la restante viticoltura, minacciata dalla carenza della risorsa idrica per le irrigazioni di soccorso e da fitopatie sempre più invasive.

«Una situazione esplosiva, che mette in allarme l’intero comparto e porterà a una netta flessione produttiva se confrontata con la media degli ultimi dieci anni, complessivamente nell’ordine del 25-30% (con picchi fino al 50%) in collina e almeno del 10% in pianura, salvo eventuali stop alle irrigazioni», dice il presidente dei viticoltori di Confagricoltura Emilia Romagna, Mirco Gianaroli che parla della «necessità di salvaguardare prima di tutto la vita della pianta e di cercare soluzioni alternative, portinnesti resistenti e tecniche agronomiche di precisione in grado di garantire un maggiore risparmio idrico; bisogna costruire bacini irrigui e investire in ricerca per arrivare a soluzioni alternative che possano offrire un sistema efficace di difesa delle produzioni vitivinicole da parassiti e malattie».  

Si rivolge ai parlamentari che saranno eletti sul territorio il presidente di Confagricoltura Emilia Romagna, Marcello Bonvicini: «Il cambiamento climatico è davanti ai nostri occhi, stravolge l’intero sistema economico. Non si coltiva più senza adeguate reti idriche e senza invasi di stoccaggio nelle aree più fragili; è praticamente impossibile produrre se di fronte al proliferare di nuovi e sempre più aggressivi patogeni, l’Ue continua a chiedere agli agricoltori di ridurre l’utilizzo delle (poche) molecole a disposizione per contrastare tali minacce».   

Il vigneto dell’Emilia-Romagna sconta nel 2022 gli effetti delle elevate temperature nella fase di fioritura (in maggio), che hanno via via accelerato la proliferazione di fitopatie del grappolo difficilmente riscontrate in passato sulle uve da vino, alle quali si sono aggiunti gli attacchi di peronospora soprattutto nelle aree colpite dalle grandinate di fine giugno e inizio luglio. Lo stress idrico ha fatto esplodere patologie latenti ma letali per la pianta quali il mal dell’esca (colpo apoplettico) e la flavescenza dorata: quest’ultima in particolare non si era mai manifestata nel territorio con tale virulenza. La moria di viti induce ora i produttori a espiantare e ripiantare, il che significa un notevole aggravio di costi oltre alla perdita di produzione.

Nelle aree collinari – in Romagna come sui colli bolognesi, imolesi e su quelli parmensi e piacentini - il protrarsi dell’assenza di piogge ha provocato l’arresto della maturazione bloccando lo sviluppo della bacca. Nelle vigne di pianura, per via della scarsa allegagione, gli acini sono radi (anomalia che si è verificata in special modo sul Pignoletto”. 


venerdì 29 luglio 2022

Covid: 5.800 casi e 19 morti in Emilia-Romagna

 Ricoveri stabili, in diminuzione i contagi attivi. A Bologna e provincia 879 nuovi contagi.


Sono 5.820 i nuovi positivi in Emilia-Romagna su 21.130 tamponi fatti nelle ultime 24 ore, mentre rimane sostanzialmente stabile il numero dei ricoverati.

    Nelle terapie intensive sono 49 (+1), negli altri reparti Covid 1.704 (+11).

Calano i casi attivi: sono 66.332 (-8.745), il 97,4% in isolamento con sintomi lievi o senza sintomi. I guariti sono 14.546 in più, ma si contano altri 19 morti, tutti over 75.

A Bologna e provincia 879 nuovi contagi. Tra i 879 nuovi casi di positività nel bolognese, 118 hanno effettuato il tampone per presenza di sintomi, mentre per 761 casi sono in corso le indagini epidemiologiche. 4 casi sono riconducibili a focolai mentre i restanti 875 nuovi casi sono sporadici. Nessun caso importato da altre regioni, nè dall’estero.

 


L’idea di Borgo dei Nonni di Lama di Reno trova apprezzamenti

 

Il prospettato ‘Borgo dei Nonni’  potrebbe diventare realtà. L’ipotesi progettuale è stata illustrata in un incontro  a Lama di Reno indetto dal consiglio di frazione cui hanno partecipato numerosi amministratori comunali e ha trovato l’interesse generale.  L’ipotesi progettuale prevede di realizzare un ampio spazio residenziato e attrezzato in modo da creare in sostanza la ‘cittadella dei nonni’  che troverebbero nelle nuove strutture una residenzialità ideale e la presenza dei servizi a loro più necessari. Le risorse sarebbero messe a disposizione da un pool di privati, già resisi disponibili, che punterebbero ad operare con la creazione  di una società pubblico-privato. La proposta ha trovato l’apprezzamento e l’interesse dagli amministratori comunali, poichè la sua eventuale realizzazione doterebbe il comune di un servizio per la terza età all’avanguardia  e darebbe la risposta attesa e di forte valenza a una fascia di popolazione importante. Inoltre il  Borgo dei Nonni non contrasterebbe con il progetto di recupero dell’area dell’ex Cartiera Borgo, già presentato  e finanziato con i fondi del PNRR,  che prevede la realizzazione di diversi servizi, fra cui una nuova scuola per l’infanzia. Il Borgo dei Nonni troverebbe sede in una area privata adiacente a quella dell’ex Cartiera e completerebbe quindi arricchendolo e addirittura qualificandolo il disegno di recupero di una vasta area ora semi abbandonata. 

“La proposta è allettante,” ha spiegato l’assessore all’urbanistica di Marzabotto, Simone Righi, fra i presenti all’incontro di Lama di Reno. “ Attendiamo di capire cosa prospettano  nella sostanza i proponenti e in che modo intendono  coinvolgere  il pubblico nella Società che si intende creare. La finalità dell’idea  è stimolante”.

Omicidio Kristina Gallo, eseguita misura cautelare dai carabinieri

Foto d'archivio

 

 

I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Bologna, nella serata di ieri, hanno arrestato e tradotto in carcere un 44enne , con l’accusa di omicidio aggravato, essendosi già reso responsabile di atti persecutori nei confronti della vittima.

Il provvedimento cautelare ha accolto in toto le richieste avanzate dalla Procura felsinea, di cui ha condiviso integralmente le valutazioni e le risultanze delle articolate, complesse e variegate indagini delegate ai Carabinieri. 

Il cadavere, nudo, della ragazza fu rinvenuto dal fratello, in stato di decomposizione, il 26 marzo 2019, all’interno della propria abitazione, dove giaceva da diversi giorni in compagnia del suo rottweiler. Gli elementi raccolti in sede di sopralluogo e le prime valutazioni medico-legali rendevano compatibile il decesso con cause naturali. Nel frattempo i militari avviavano indagini sulla personalità e sulle relazioni intrattenute della vittima. La donna era madre di una bambina affidata al padre, aveva lavorato presso un centro scommesse ed aveva avuto negli ultimi tempi una relazione sentimentale problematica con l’arrestato, che, negando ogni coinvolgimento, riferiva, allora, di aver interrotto la relazione circa una settimana prima del decesso. 

Il Tribunale, anche su richiesta dei familiari della ragazza, disponeva ulteriori indagini di natura medico legale e tecnico scientifiche sul luogo del reato. Tuttavia, nel frattempo, il cadavere era stato cremato, mentre l’abitazione, dove la ragazza viveva in affitto, era stata restituita al proprietario. Venivano comunque effettuati ulteriori esami sui campioni biologici prelevati nel corso dell’esame autoptico da parte di consulenti nominati dalla Procura nonché venivano effettuati esami incrociati da parte dei RIS di Parma sui profili genetici estratti altresì dal materiale repertato in sede di sopralluogo. Sulla base dei nuovi elementi raccolti veniva anche effettuata la ricostruzione in 3D della scena del crimine da parte dei RIS che evidenziava il coinvolgimento dell’indagato nella morte della donna, avvenuto per asfissia meccanica. 

Venivano esperiti ulteriori accertamenti tecnici sui cellulari e sulle utenze in uso alle persone coinvolte. In particolare l’analisi dei tabulati telefonici confermavano la presenza dell’indagato presso l’abitazione della donna anche nella settimana precedente il decesso (smentendo quanto inizialmente dichiarato). Tale circostanza veniva confermata dal rinvenimento delle chiavi dell’autovettura in uso all’indagato nella camera da letto dove era stato rinvenuto il cadavere nonché da altri particolari notati nel corso del sopralluogo. 

Inoltre nonostante l’indagato avesse disinstallato l’applicazione dal cellulare, sono stati acquisiti circa 6.000 file audio relativi alle registrazioni delle sue telefonate, in cui emerge “con ragionevole certezza” la personalità dell’indagato e della vittima e la natura “burrascosa” della loro relazione. In particolare trovavano riscontro le numerose testimonianze rese da amiche, colleghi e vicini di casa della vittima circa le ripetute e costanti violenze fisiche e psicologiche subite dalla ragazza per la smisurata gelosia dell’indagato. 

3. Il quadro indiziario raccolto sotto il coordinamento della Procura di Bologna che ha disposto, oltre alle tradizionali attività d’indagine, anche l’attivazione di innovativi strumenti investigativi di carattere tecnico-digitale, ha evidenziato numerosi e gravi elementi di colpevolezza a carico dell’indagato di cui è emersa altresì “l’estrema pericolosità” e pertanto è stato adottato il provvedimento della custodia cautelare in carcere.

Dal Comando Provinciale Carabinieri Bologna

A Gardeletta, aggiornamento sullo stato dei lavori della frana sulla provinciale

Dubbio segnala l'incontro di lunedì 1 agosto, alle 20.30, a Gardeletta: 




Concerto per organo e tromba domenica a Bargi

 


Renzo Zagnoni informa:

  

Domenica prossima, 31 luglio, alle 18, la Chiesa Parrocchiale di Bargi ospiterà il concerto per organo e trombe tenuto da  Marco Arlotti all’organo e da Michele Santi alle trombe storiche.

Dal 29 luglio al 3 agosto a Casalecchio di Reno

Lo scorrere dell’Acqua attraverso il Cinema


 

Alla Casa delle Acque di Casalecchio di Reno, programma di proiezioni, alle  21.30, con ingresso a offerta libera:

 

Oggi, venerdì 29 luglio

IL SAPORE DELLA TERRA
di Giulio Filippo Giunti - 2021 (60')
Serata organizzata in collaborazione con il Festival Mente Locale

Sabato 30 luglio
WATERMARK - L'Acqua è il bene più prezioso
di Jennifer Baichwal, Edward Burtynsky - 2014 (92')

Domenica 31 luglio
IO SONO LI
di Andrea Segre - 2011 (100')

Lunedì 1 agosto
OCEANIA
di Ron Clements, John Musker - 2016 (113')

Martedì 2 agosto
THE BIG WEDNESDAY
(UN MERCOLEDÌ DA LEONI)

di John Milius - 1978 (120')
Lingua originale, sottotitoli in italiano

Mercoledì 3 agosto
7 UOMINI A MOLLO
di Gilles Lellouche - 2018 (122')

giovedì 28 luglio 2022

Addio a Franco Paradise, voce storica bolognese: "Se ne va un pezzo di gioventù"

I funerali il 2 agosto a Marzabotto

Franco Paradise, all'anagrafe Sisto Vannini 


Da Bologna Today

Ha fatto ballare migliaia di persone con la sua Claudia Raganella nelle discoteche dell'Emilia-Romagna. "Suona le tue belle canzoni da lassù", dicono ora i suoi fan addolorati sui social. È morto ieri infatti Franco Paradise, all’anagrafe Sisto Vannini, storico musicista bolognese nato a Vergato il 24 settembre 1943. 

Il funerale si terrà il 2 agosto alle 10 nella chiesa di Marzabotto. 

Tanti i commenti di cordoglio sui social: "Franco e Claudia sono stati un pezzo importante della mia vita (insieme a Silvano ed altri) e stamattina ho appreso da Marzia, con grande dispiacere, che Francone non c'è più. Un abbraccio a Claudia, alla famiglia di Franco e mi auguro che se c'è il Paradiso, Franco sia già in compagnia di Silvano, facendo ballare anche i Santi. In fondo, se ti chiami Paradise, dove vuoi finire dopo la morte?", scrive un utente.

"Ciao Franco! Dall' 83 al 98 tutta la compagnia eravamo presente al meeting di Vigarano - Mainarda. Con te e Claudia siamo entrati in una empatia stupenda quando iniziatevi e mi vedevate entrare subito ed ecco Marisa Laurito è arrivata. Onorata sempre di avere conosciuto due gran belle persone che siete. Voglio salutarti così 'Ciao Franco suona le tue belle canzoni lassù". 

Covid: Emilia Romagna, 5.996 nuovi casi, calano i ricoveri

A fronte di 20.367 tamponi. 22 morti, alcuni dei giorni scorsi. A Bologna e provincia 975 nuovi contagi. 


Sono 5.996 - a fronte di 20.367 tamponi eseguiti - i nuovi casi di positività al Coronavirus registrati nelle ultime 24 ore in Emilia-Romagna dove crescono di tre unità, a quota 48, i pazienti ricoverati in terapia intensiva mentre calano di 84 unità, a quota 1.693 quelli ospitati negli altri reparti Covid.

I dati, spiega la Regione, comprendono il recupero dei nuovi positivi di Piacenza, Parma e Reggio Emilia non registrati nei giorni scorsi a causa di problemi informatici.

    I casi attivi, cioè i malati effettivi, sono 75.079, 22 in più rispetto a ieri, di cui il 97,7% in isolamento a casa mentre si registrano 22 decessi, alcuni dei giorni scorsi, tra cui quello di un 66enne nel Parmigiano. In totale, dall'inizio dell'epidemia, le morti in regione sono state 17.463. 

A Bologna e provincia 975 nuovi contagi.  Tra i 975 nuovi casi di positività nel territorio dell’Azienda USL di Bologna, 123 hanno effettuato il tampone per presenza di sintomi, mentre per 852 casi sono in corso le indagini epidemiologiche. 

6 nuovi casi sono riconducibili a focolai, mentre 969 sono sporadici. Nessun caso è stato importato da altre regioni, né dall’estero.


Visita dell’Arcivescovo di Bologna, Matteo Zuppi, al Comando della Legione Carabinieri Emilia Romagna

 

Il Comando Provinciale Carabinieri Bologna informa:

 

Il 28 luglio 2022, in Bologna, presso la caserma “Luciano Manara” di via dei Bersaglieri, l’Arcivescovo di Bologna, S.E. Rev.ma Card. Matteo ZUPPI, ha incontrato i Carabinieri della Legione “Emilia Romagna”.


L’Autorità è stata ricevuta nella Sala “Virgo Fidelis” dal Comandante della Legione, Generale di Brigata Davide ANGRISANI. All’incontro hanno partecipato tutti i Comandanti dei nove Comandi Provinciali della regione, lo Stato Maggiore del Comando Legione, il Consiglio di Base della Rappresentanza e i referenti provinciali dell’Arma della Rete Nazionale di Monitoraggio sul fenomeno della violenza di genere. Il Gen. Angrisani, infatti, nel presentare all’Arcivescovo l’organizzazione e le attività dell’Arma in Emilia Romagna, si è soffermato sul contrasto alla violenza di genere e sui progetti di collaborazione in atto tra l’Arma e le varie Istituzioni/associazioni che si occupano di supporto alle cosiddette “fasce deboli” della popolazione.

Al termine della visita, il Cardinale ZUPPI ha ringraziato i Carabinieri per l’impegno in favore della collettività e per il contributo che offrono quotidianamente per assicurare – insieme alle altre Forze di Polizia – l’ordinato vivere sociale cittadino.



LINK Visita Cardinale Zuppi: https://we.tl/t-XCv68kkbuv