venerdì 31 maggio 2013

REGIONE GENEROSA: 150MILA EURO DI PREMIO FEDELTÀ AI DIRGENTI.




Di Andrea Defranceschi,
capogruppo Movimento 5 Stelle  in Regione

150mila euro di indennità illegittime. La nostra è veramente una Regione generosa. Stando all’accusa della Corte dei Conti, sono infatti elargizioni non dovute. Liberamente prodotte. Inventate.

La domanda è: a ringraziamento di cosa? Per cosa la Giunta Errani premia i dirigenti pubblici con soldi pubblici tramite donazioni che ‘non hanno fondamento in alcuna norma di legge o contratto collettivo?

E' un comportamento sicuramente inidoneo a tutelare il buon andamento dell'amministrazione. E a dirlo non è un grillino, ma la Corte dei Conti.
Siamo certi che, visto il rispetto delle istituzioni manifestato da Errani, il Presidente e la sua giunta vorranno senz'altro agire di conseguenza e porre rimedio a questo concessione di favore istituzionalizzata,  come
il Movimento 5 Stelle ha più volte chiesto di fare in consiglio regionale.

Ora cosa farà Presidente, li chiederà indietro?

In un momento di crisi economica in cui ai cittadini vengono richiesti sacrifici enormi, avevamo chiesto la sospensione dei premi ai dirigenti regionali e della sanità regionale, che prendono già lauti stipendi. Lo
avevamo fatto con una risoluzione in cui chiedevamo che i premi di produzione da assegnare ai ruoli dirigenziali fossero annullati o ridotti in maniera drastica, e che la maggioranza ci ha bocciato ritenendo
doveroso premiare direttori generali che prendono stipendi d’oro. A cui vengono aggiunti questi premi illegittimi, per altro ‘ad personam e senza concreti obiettivi di gestione’.

Come avevamo spiegato, sapendo bene che ci si nasconde dietro a finti e burocratici divieti, la cosa è fattibilissima. Non riconoscendo i premi 2009 e 2010, e riducendoli fortemente anche nel 2011, il Veneto potrebbe fungere da esempio, se solo ci fosse l'intenzione. Se e' amministrativamente ed economicamente conveniente, forse lo e' meno politicamente, dato che nella nostra regione i dirigenti sono strettamente
connessi ai partiti che ve li hanno sistemati.

Lo stesso dicasi per i premi retributivi che l’ASL ha deciso di attribuire ai propri direttori generali, 48 persone per un costo annuale di quasi un milione di euro, e delle cui delibere avevamo chiesto
l'annullamento. Altra risoluzione bocciata serenamente.

Sicuramente la Giunta continuerà a dire che queste elargizioni sono regolari. È che evidentemente abbiamo un altro concetto di merito e ricompensa: noi la leghiamo al lavoro svolto, come per esempio gli straordinari dei vigili del fuoco ancora pendenti chissà dove, loro alla fedeltà. Sarà un caso, ma ogni anno il 100% dei dirigenti regionali raggiunge il suo obiettivo in maniera tale da ‘meritare’ il fatidico premio di produttività. Se così non fosse, attendiamo la documentazione che attesti e giustifichi tali somme. Noi, i cittadini e la Corte dei Conti.




Inaugurato il Bacino Reno Vivo di Pontecchio Marconi. Il taglio del nastro con Draghetti, Burgin e Mazzetti





Taglio del nastro


Il Reno è Vivo e in vita resterà grazie anche al grande bacino di Pontecchio Marconi il cui ruolo è quello di raccogliere e trattenere nel proprio bacino l’acqua del torrente Eva perché possa essere poi utilizzata per rinforzare al minimo vitale il volume del Reno in caso di siccità.



Benedizione


Il nuovo ‘infermiere del Reno’ è  stato inaugurato questa mattina. Il  Bacino Reno Vivo occupa una superficie di  23 ettari, ha una lunghezza di  un chilometro e la larghezza di 400 metri e ha una capienza di 800 mila metri cubi di acqua. Al taglio del nastro, affidato alla presidente della Provincia Beatrice Draghetti e al sindaco di Sasso Marconi Stefano Mazzetti, erano presenti l'assessore provinciale all'Ambiente Emanuele Burgin, Giovanni Tamburini, presidente del Consorzio della Bonifica Renana, Gianpaolo Soverini, direttore Ambiente della Provincia, Giuseppe Bortone, direttore generale Ambiente della Regione Emilia-Romagna, l'onorevole Marilena Fabbri e i tecnici di Regione, Provincia e Bonifica Renana.
Il convegno
L’inaugurazione è stata preceduta da un convegno dal quale è emerso un dato anche confortevole: Il costo dell’opera è risultato inferiore a quello preventivato, grazie al fatto che la riperimetrazione dell’invaso per raggiungere le quote di progetto ha comportato  lo scavo di una quantità di inerti che, riutilizzati dagli operatori, ha consentito un risparmio equivalente al valore della ghiaia rinvenuta.  

 

 L'invaso, ricavato da uno scavo di cava, è stato progettato e realizzato dalla Provincia di Bologna, utilizzando i finanziamenti previsti dal Piano di Azione Ambientale 2006/2008 della Regione Emilia-Romagna, con l'obiettivo di contribuire al sostegno del regime idrico e alla riqualificazione ambientale di un tratto del fiume Reno che precede Casalecchio di Reno.




L'onorevole Fabbri.


L'Isola 'che c'è', è diventata un film. La proiezione al Comunale di Sasso Marconi.



Il film documentario ‘LISOLA’   di Matteo Parisini sarà il protagonista delle serate di domani sabato 1 e domenica 2 giugno al cinema comunale di Sasso Marconi.

E’  ‘ UNA PICCOLA-GRANDE STORIA SU SASSO MARCONI’ e la descrizione dell’esperienza, narrata con le immagini vere, è certamente più che azzeccata.

Si tratta di una storia che ebbe per protagonisti un gruppo di giovani sassesi, credenti e non credenti,  degli anni settanta che, con la guida discreta ma non secondaria di don Carlo cappellano di Sasso Marconi, iniziò un percorso comune impegnandosi attivamente su un fondo agricolo di San Lorenzo, ‘L’Isola’ appunto, (già il nome del luogo dà l’idea di una singola realtà solida attorniata da un mare senza confine). La casa fu ristrutturata per ospitare molti dei componenti della comunità e il fondo fu riutilizzato per coltivazioni. Questi ragazzi affrontarono il percorso lavorativo, sociale e anche sperimentale con lo slancio tipico dei ventenni e la passione di chi si affaccia alla vita con un atteggiamento rivoluzionario. Furono protagonisti di avvenimenti singolari come i 4 matrimoni celebrati insieme lo stesso giorno, fra i componenti della comunità. 
Poi pian piano tutti presero la propria strada e di quella esperienza è rimasto un grande ricordo,  eccezionale non solo per Sasso Marconi. 
I figli dei ragazzi di allora dell’Isola, fra cui Matteo Parisini,  hanno voluto testimoniare quell’esperienza raccogliendo filmati e racconti perché il corpo di quel sogno utopistico, fresco di gioventù e profondo di contenuti, rimanga vivo.

Nelle affermazioni di Monica Cassani, una dell'Isola, c’è tutta la filosofia di quella avventura : “Si cercava comunità, solidarietà, cultura, dialogo. E’ stata esperienza che inizialmente ha trovato scetticismo. Erano mormorii più che vere e proprie critiche. Ma era una meraviglia. Il sistema è furbo e ricordatevi che vince sempre lui e volevamo fare in modo che non vincesse lui”.

Il trailer
del film è su:
 Quando abbiamo cominciato ci dicevano tutti che eravamo “matti”…
le cose “da matti” di allora si possono fare anche adesso
, anche se saranno cose “da matti” diverse.

Castel dell'Alpi: raduno di Pesca Sportiva per la Giornata Nazionale dello Sport.



Immagine d'archivio


Di Roberto Canapi
Il prossimo 2 giugno,  Giornata Nazionale dello Sport, è in programma un ‘ Raduno di Pesca Sportiva nel Lago di Castel dell'Alpi, organizzato dall’Associazione IDE’A, in collaborazione con U.S.C.A. Castel dell'Alpi e la F.I.P.S.A.S. - Federazione Italiana Pesca Sportiva e Attività Subaquee.
Alla manifestazione, che ha il patrocinio della Provincia di Bologna e del Comune di San Benedetto Val di Sambro, potranno partecipare fino a un massimo di 100 persone e la prova  sarà una pesca libera in vivo con conta del numero delle catture e rilascio immediato delle prede.  E' richiesta la licenza di pesca ai partecipanti con età compresa tra i 12 ed i 65 anni; non richiesta a chi ha meno di 12 o più di  65. E’ comunque richiesto a tutti il documento di identità. Attrezzi utilizzabili e mezzi ammessi sono: una sola canna armata con amo con o senza mulinello, esche e pastura per un massimo di 1 Kg.
Le iscrizioni si riceveranno presso USCA Castel dell'Alpi al numero telefonico 329-3960252 oppure all'e.mail frank.malb92@alice.it o sul posto  di gara fino al raggiungimento del numero massimo accettabile di partecipanti. L’onore di 'iscrizione è di 2€. Il raduno è alle 8 presso il Gazebo collocato sulla sponda del lago. I settori di gara sono da 10 concorrenti, con posti assegnati secondo l'ordine di iscrizione. Coppe ai primi di ogni categoria: giovani under 12, Over 65 e da 13 a 65. Ricordo a tutti i partecipanti e premi a sorteggio offerti da sponsor.
L’associazione ‘IDE’A – Il Domani E’ Assieme’, è attiva dal 2011 e ha già organizzato diversi eventi per la promozione del territorio,  con piena soddisfazione degli organizzatori e dei partecipanti.

Non c'è amianto a Rioveggio: gli esperti smentiscono gli allarmi diffusi nei giorni scorsi





Gli esperti
Il Comune di Monzuno, per un miglior chiarimento sull'esito degli esami effettuati per verificare la presenza di aminato nel matriali di scavo della Variante di Valico, ha inviato:

Si è svolto martedì 28 maggio il secondo incontro dedicato alla presunta presenza di amianto all’interno dei materiali depositati a Rioveggio, nel Comune di Monzuno, presso l’area di deposito AD5 e provenienti dalla galleria Sparvo della Variante di Valico. L'incontro, tenuto presso il centro civico le Caselline di Pian di Setta, ha visto la partecipazione di cittadini attenti e preoccupati che hanno potuto tirare un sospiro di sollievo: tutte le analisi svolte sull'aria e sull'acqua hanno dato esito negativo. A Rioveggio non c'è amianto.
L'appuntamento ha fatto seguito ad un'altra assemblea tenutasi il 23 maggio con la presenza di AUSL ed ARPA che però non aveva chiarito la situazione ed anzi per certi versi aveva contribuito a creare qualche allarme nella cittadinanza.
Il pubblico
Erano presenti i rappresentanti della società Autostrade, SPEA (società di progettazione e direzione lavori), del Centro Scansetti del'Università di Torino, dell’Università Bicocca di Milano e dell’Impresa Toto, esecutrice dei lavori, il sindaco di Monzuno Marco Mastacchi, che hanno contribuito a chiarire la situazione e a spiegare le ragioni di questo gigantesco equivoco che tanta preoccupazione ha destato negli abitanti della Valle del Setta.
Dopo i primi sondaggi negativi precedenti all’elaborazione del progetto definitivo, si è passati a quelli (sempre negativi) eseguiti per l’approvazione di quello esecutivo fino ad arrivare all’ormai famoso sondaggio, richiesto dall’AUSL, dei primi di marzo del 2013, svolto presso il deposito AD5 che ha denunciato contenuti di amianto elevatissimi e che in natura non si riscontrano neanche in regioni dove le rocce ofiolitiche sono molto più presenti che non nella provincia di Bologna.
Si è trattato tuttavia di un'analisi non significativa, per non dire fuorviante sotto l’aspetto della pericolosità dei materiali depositati: sui medesimi campioni infatti, conservati per la controprova, altri tre laboratori di analisi tra cui l’Università di Firenze hanno trovato contenuti di amianto pari a zero.
A spiegare il motivo di questi risultati ci hanno pensato il professor Cavallo dell’Università Bicocca di Milano e il  prof. Campagnaro del centro Scansetti di Torino che, dopo una necessaria introduzione al significato della parola “amianto” in rapporto alle rocce ofiolitiche trovate durante lo scavo, hanno affermato che il laboratorio che ha operato su mandato della Ausl ha considerato come amianto tutta la quantità di anfibolo presente: tuttavia i cristalli di anfibolo – minerale normalmente presente nelle rocce ofiolitiche - non aventi veste fibrosa non sono affatto pericolosi, dal momento che sono le fibre ad essere dannose per la salute.
Tutte le altre analisi effettuate sia sul terreno nelle aree dell’AD5 dove sono state depositate le frazioni di ofioliti sia proveniente dalla prima canna della galleria Sparvo che dalla seconda non hanno rilevato presenza di amianto (cioè di anfibolo con veste fibrosa) salvo in due casi che hanno rilevato contenuti di amianto ampiamente inferiori alle soglie di legge. Tutte le analisi sull’acqua hanno dato esito negativo. Tutte le analisi sull’aria hanno dato esito negativo.
Molte le domande ed i chiarimenti richiesti e forniti ed anche qualche perplessità circa l’andamento degli avvenimenti a dir poco paradossale e sui quali la Procura della Repubblica ha avviato delle indagini.
Il termine della serata ha testimoniato in modo chiaro che, al di là dei problemi che la costruzione dell’Autostrada crea quotidianamente alla popolazione e che non sempre vengono mitigati con la necessaria efficienza, vi è ragionevole certezza che nessuno ha respirato amianto né che ci siano rischi di respirarlo in futuro.
Sarà necessario eseguire ulteriori prove specialmente nell’aria durante i mesi estivi al fine di verificare ulteriormente ed al di là di ogni dubbio che i pericolosi aghetti di amianto non siano presenti nell’aria della Val di Setta che è già anche troppo polverosa a causa dei lavori e dei transiti dei mezzi pesanti.