domenica 2 luglio 2017

A Monzuno un pic nic per mandare «Via le pale dall’Acqua Fresca»


Di concreto e a monito di ciò che si intende fare, i tronconi metallici che dovranno formare lo stele porta pala eolica appoggiati a terra a lato di un cantiere appena predisposto all'incrocio della provinciale con la comunale per Gabbiano sul crinale di Acqua Fresca in uno dei punti più panoramici del Comune di Monzuno e anche uno dei passaggi più ventosi di questo bello scorcio dell'Appennino.

Il progetto è quello di installare una pala eolica per la produzione di energia elettrica alta 65 metri e con una apertura di 30 metri, si legge in un comunicato.
I residenti delle frazioni limitrofe, allertati dalla mole dei tronconi stele che si sono visti affiancare alla loro strada, hanno subito cercato di capirne di più e il quadro che a loro si è presentato è risultato quanto mai poco rasserenante, anche perchè piuttosto incerto. 

 
L'autorizzazione comunale prevede diverse possibilità di realizzazione di una struttura” , racconta Giovanni Brussato, presidente del comitato sorto per impedire lo sfregio ambientale, “ che può andare da un altezza minima di 35 metri a una massima di 65 metri. Poi la relazione geologica ipotizza una altezza addirittura di 69. Il Comune, come in tutte le concessioni rilasciate, dovrebbe ben delimitare gli estremi del fattibile, non lasciali alla discrezione del beneficiario. In più, il tutto è avvenuto all'insaputa generale. Ha più la forma del 'colpo di mano' che quella del provvedimento di pubblica utilità. Sia chiaro che non siamo contrari alla produzione di energia da fonti rinnovabili come quella eolica”, precisa il presidente, “ma qui si opera a disprezzo di ogni logica. Siamo su uno dei crinali protetti perchè, su disposizione regionale, è fra quelli classificati 'significativi', protezione ribadita dal Piano Regolatore comunale. I rischi per la vicinanza con la strada pubblica e in una zona piuttosto franosa, sono concreti. E' ovvio che la popolazione insorga e sia già intervenuta con una serie di azioni. Dall'amministrazione comunale ci attendiamo tutele, “ conclude ricordando che chi vuole approfondire può informarsi al: info@vialepaledallacquafresca.it oppure al  www.vialepaledallacquafresca.it .

 Il valico è di grande interesse naturalistico” prosegue uno dei partecipanti al pic nic di protesta organizzato a fianco del cantiere. “E' stato persino utilizzato, per il suo valore paesaggistico, quale location per la pubblicità di autovetture di grande pregio. Inoltre è inibito alla caccia perchè passaggio obbligato di molte specie di volatili migratori fra cui i rapaci diurni. Una pala grande e rumorosa sarebbe una presenza devastante. Dobbiamo difendere le nostre bellezze ambientali, come fossero un quadro d'autore, un'opera d'arte”.
Anche i componenti dell'opposizione consiliare erano presenti e lamentavano di essere stati informati del progetto di eolico solamente il giorno precedente all'approvazione.


Il sindaco Marco Mastacchi non nasconde il suo dispiacere e la sua comprensione per chi protesta, ma riferisce con preoccupazione anche della sua impotenza che lo rende parafulmine di fulmini provocati da altri: “ Ci sono due preoccupanti anomalie”, egli dice, “e cioè: la struttura di dimensioni superiori a quella necessaria a una produzione di 60 KWh e l'installazione un meccanismo usato, quindi probabilmente superato e rumoroso. Ne consegue un inutile impatto ambientale e visivo e un graffiante disturbo acustico. Ma il Comune non può intervenire: il tutto è in linea con le prescrizioni di una legge nazionale, che ossequia le disposizioni europee finalizzate ad incentivare l'eolico. A corredo delle sue affermazioni riporta una risposta che egli ha inviato a chi gli sottoponeva l'argomento:

Buongiorno Daniela,
condivido il suo punto di vista e le sue preoccupazioni. Quando abbiamo avuto notizia della pratica ci siamo attivati per fare tutte le verifiche. Purtroppo l'installazione di apparati con potenza inferiore a 60 KWh è agevolata dallo Stato che ha approvato una normativa specifica per garantire lo sviluppo delle energie alternative.
Si tratta della cosiddetta "PAS" (procedura abilitativa semplificata) sulla quale il Comune non ha voce in capitolo essendo la stessa utilizzata per agevolare l'iter abilitativo delle installazioni considerate di "pubblica utilità, ed indifferibili ed urgenti ..."
Paradossalmente se il Comune non si attiene alle procedure può essere chiamato a pagare i danni all'azienda che ha fatto richiesta di installazione.
La grande anomalia di questa legge è che regolamenta solo la potenza elettrica ma non la dimensione strutturale, infatti l'apparato in fase di installazione ha le dimensioni da 1 Megawatt, con relativo impatto visivo, depotenziato a 60 Kwh.

Per maggiori informazioni le allego:
  • articolo del Corriere della Sera di oggi
  • Ricerca Suap - TAR
  • Ricerca Suap - Corte costituzionale
Vediamo nei prossimi giorni come evolve la situazione, nel frattempo ho incaricato gli uffici (ufficio tecnico e polizia municipale) di tenere monitorata la situazione.



Riportiamo anche i documenti citati dal sindaco:





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