Piquadro, il fatturato vola e sfiora i 20 milioni.
Il giro d'affari è aumentato del 37% rispetto allo stesso periodo
del 2016. Oltre 5 milioni di ricavi in un anno, merito soprattutto
dell'acquisizione di The Bridge. Palmieri: «Meglio delle previsioni»
Riceviamo
Un trimestre da 19,15 milioni di euro, con un giro
d’affari in crescita del 37,2% rispetto al periodo aprile-giugno del
2016. Per Piquadro, l’anno fiscale 2017-2018 porta oltre cinque milioni
di ricavi in più rispetto a un anno fa. Merito soprattutto
dell’acquisizione della fiorentina The Bridge, comprata a novembre dello
scorso anno, che ha fatturato già 4,57 milioni. «Va anche meglio delle
nostre previsioni — commenta il presidente dell’azienda di Gaggio
Montano Marco Palmieri ( nella foto) —. Soprattutto c’è molta domanda, perché il suo è
un prodotto diverso dagli altri». Per Piquadro, dopo l’esordio con The
Bridge, lo shopping potrebbe continuare nei prossimi mesi: «Ci
piacerebbe diventare un gruppo più grande, anche attraverso le
acquisizioni — conferma il numero uno dell’azienda di accessori in pelle
—. Ma per comprare un’azienda ci vuole qualcuno che la voglia vendere.
Stiamo chiacchierando con almeno una decina di soggetti, ci vuole
veramente tanto tempo: l’imprenditore italiano vede l’azienda non come
asset ma come un pezzo di cuore, per cui non è così immediato arrivare
alla conclusione». Insomma, per il momento sulle trattative c’è il
massimo riserbo.
Intanto, al di là delle acquisizioni in arrivo, la crescita continua
anche per la capofila del gruppo che verrà: senza contare The Bridge, il
marchio Piquadro ha aumentato i ricavi del 4,4%. Un miglioramento
dovuto in parte ai negozi già presenti, che vedono le vendite aumentare
(a parità di giorni di apertura) dell’1,1%, in parte alle nuove aperture
e in parte all’e-commerce, dove l’impennata è del 29,2%. In totale, il
canale Dos cresce del 6,5%. Risultati buoni anche dal canale Wholesale,
dove la crescita è del 3,1% grazie alla ripresa del mercato italiano e
di quello europeo. Ma per il futuro, la strategia è quella di insistere
ancora sui negozi monomarca: «Da qui a fine anno apriremo altri quattro
negozi. Senz’altro apriremo in Italia, ma forse uno anche all’estero».
In Italia, dove si concentrano tre quarti del fatturato, le vendite sono
aumentate del 46,6%, in Europa (che vale il 20,7% del mercato di
Piquadro) del 40%, mentre nei mercati extrauropei c’è un crollo del
43,2%: «Ci sono due temi distinti da considerare – valuta Palmieri -.
L’Italia sta andando meglio, i consumi si stanno riprendendo mentre nei
mercati esteri il calo è dovuto al fatto che l’anno scorso avevamo avuto
una situazione straordinaria nel trimestre di riferimento».
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