Il
consigliere regionale Galeazzo Bignami con una interrogazione
chiede alla Giunta regionale quali sono le ragioni e le
problematiche che hanno fatto lievitare l'importo della
contribuzione destinata ai Consorzi di Bonifica, con particolare
riferimento al Consorzio della Bonifica Renana.
Il
testo dell'interrogazione:
- sono giunte al sottoscritto alcune segnalazioni relative all’aumento, registratosi a partire dal 2015, del contributo di bonifica calcolato dal Consorzio della Bonifica Renana, aumento che sarebbe arrivato ad essere anche dell’ordine del 60%;
- a seguito della ridefinizione dei confini del Consorzio, tra l’altro, nel comprensorio sono state ricomprese anche le zone collinari di Bologna, Casalecchio, Zola Predosa e Bazzano per un totale di circa 20.000 nuovi contribuenti: nonostante ciò, a seguito dell’introduzione del nuovo Piano di Classifica, si sarebbero registrati aumenti in bolletta per diversi contribuenti:
- nell’agosto 2016 il direttore del Consorzio dichiarava in una intervista alla stampa locale che ci sarebbero state tariffe più eque per tutti e nel contempo affermava che “il 40 per cento dei contribuenti paga di più rispetto a prima, ma il 60 per cento di meno” e che “gli aumenti vengono applicati tenendo conto della gradualità” che “viene applicata per aumenti del 20 per cento in pianura e del 15% in collina e montagna”;
considerato
che
- il contributo di bonifica viene calcolato attraverso il Piano di Classifica: per il distretto di pianura viene calcolato sulla base della superficie dell’immobile, del suo valore catastale e del grado di impermeabilizzazione determinato dall’immobile stesso mentre per il distretto di montagna esso viene calcolato in base alla rendita catastale dell’immobile e all’attribuzione di specifici indici relativi alla quota altimetrica;
- il Piano di Classifica è lo strumento tecnico-economico che individua e quantifica i benefici specifici che gli immobili situati all’interno di un comprensorio di bonifica traggono dall’attività consortile. La modalità di calcolo sarebbe assimilabile alla tabella millesimale che si utilizza per la ripartizione delle spese condominiali;
- dal 2016 è in vigore il nuovo Piano di Classifica approvato con deliberazione del Cda n. 9/2016 del 2 febbraio 2016 previo parere di conformità della Regione Emilia-Romagna (deliberazione di Giunta regionale n. 2237 del 28/12/2015);
- l’importo del tributo è determinato in applicazione del riparto del bilancio preventivo approvato dal Consiglio di amministrazione del Consorzio di Bonifica;
considerato
inoltre che
- a interrogazione a firma del sottoscritto, n. 4287 del 2017, l’assessorato competente rispondeva che il compenso del direttore generale del Consorzio di Bonifica è pari a 141.176 euro annui a cui va aggiunta una quota variabile corrisposta a seguito del raggiungimento degli obiettivi aziendali che, nel 2015, è stata di 14.117 euro;
- è fondamentale chiarire, ad avviso del sottoscritto, quali siano stati gli obiettivi aziendali raggiunti a fronte di un aumento considerato comunque importante della contribuzione richiesta ai proprietari dei fabbricati ricadenti nei confini del Consorzio;
rilevato
che
- nella delibera di Giunta del 28 dicembre 2015 con cui si esprimeva parere di conformità sul Piano di classifica si legge che “ferma restando la necessità di garantire le attività istituzionalmente affidate ai Consorzi di Bonifica dalla legislazione statale e regionale a difesa del territorio con le necessarie risorse, la Giunta nella DGR 385/2014 ha previsto che venissero applicati meccanismi volti a mitigare eventuali impatti dei nuovi piani rispetto alla situazione previgente con riferimento a scostamenti nel calcolo dei benefici e della relativa contribuenza”;
ancora
nella stessa delibera si afferma che:
- “la Giunta ha ritenuto che i Consorzi dovessero verificare l’applicazione di meccanismi di limitazione degli scostamenti all’interno di un intervallo ponderato in attuazione di criteri di trasparenza e solidarietà tra territori e che comunque la Giunta su proposta della Commissione debba dare indicazioni in merito;
- “esaminati i dati forniti, le posizioni interessate da tali scostamenti significativi dovrebbero interessare una percentuale minima della contribuenza, rispetto alle quali è comunque opportuno attenuare l’ingresso nel nuovo regime”;
- “qualora si determinino degli scostamenti significativi nelle posizioni contributive rispetto a quelle determinate con i piani precedenti, si debba applicare nella riscossione un meccanismo di gradualità e perequazione in modo da mitigare l’impatti dei nuovi Piani e accompagnarne la progressiva messa a regime sotto il profilo del contributo”;
- “sia opportuno intervenire sulle seguenti posizioni contributive: a) per i comprensori di pianura per aumenti maggiori di euro 100 e maggiori del 20% rispetto ai Piano precedenti; b) per i comprensori di montagna per aumenti maggiori di euro 50 e maggiori del 15% rispetto ai Piani precedenti;
- “il tempo congruo per il completamento del processo di gradualità e perequazione sia costituito da cinque annualità durante le quali la fissazione del contributo si avvicinerà progressivamente al contributo determinato dal nuovo piano di classifica”;
INTERROGA
la
Giunta regionale per sapere:
- se sia a conoscenza dei fatti esposti e quale giudizio se ne dia;
- se risulti effettivamente un aumento significativo nella contribuzione per il Consorzio di Bonifica a partire dal 2016, di quale ordine sia mediamente tale aumento (per il distretto di pianura e di montagna) e quali siano le cause che abbiamo determinato eventuali aumenti;
- in che modo si potrebbero giustificare aumenti anche del 60% nella contribuzione in base al meccanismo di gradualità e a soli due anni dall’entrata in vigore del nuovo Piano di Classifica;
- se sia stato fatto un monitoraggio puntuale dei cittadini che hanno riscontrato aumenti da un anno all’altro, dal 2015 al 2016;
- se, alla luce della delibera sopra richiamata, si ritenga che tali eventuali aumenti siano stati rispettosi del meccanismo di gradualità e perequazione e quali controlli siano stati eventualmente effettuati al fine di mitigare l’impatto del nuovo Piano di classifica sotto il profilo della contribuzione;
- in relazione al citato compenso del Direttore Generale unitamente alla quota variabile, quali siano stati gli obiettivi aziendali raggiunti;
- quali siano stati eventualmente i servizi aggiuntivi offerti ai consorziati tali da giustificare eventuali aumenti del contributo;
- alla luce delle affermazioni relative al “tempo congruo” di almeno cinque anni per il completamento del processo di gradualità, se siano da considerarsi in programma ulteriori aumenti per i contribuenti e se non si ritenga di dover valutare la messa in campo di azioni atte a evitare esborsi eccessivi da parte dei cittadini, considerato anche l’ingresso di 20.000 nuovi utenti come sopra richiamato.
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