Il
consigliere regionale Galeazzo Bignami in
una interrogazione alla Giunta chiede la realizzazione in tempi brevi
dell'invaso di Castrola quale riserva strategica con cui attutire i
gravi danni provocati dalla siccità.
L'interrogazione
premessa
- l’emergenza idrica delle ultime settimane che ha indotto il Governo a riconoscere lo stato di emergenza nazionale, emergenza che ha coinvolto l’intero territorio emiliano-romagnolo, interessando in modo particolare i settori potabile e agricolo;
premesso
inoltre che
- questa emergenza “siccità” si verifica sempre più frequentemente a causa del mutamento climatico in atto da alcuni decenni, che determina una marcata riduzione delle precipitazioni nevose e piovose con un deficit della risorsa idrica del 30-40% rispetto alla norma;
rilevato
che
- appare evidente che la necessità di acqua nei prossimi anni potrà solo aumentare, da qui l’esigenza di costruire invasi/dighe che fungano da contenitori/raccoglitori di acqua nei periodi piovosi da poter utilizzare nei periodi di siccità;
attesa
- la grande sofferenza idrica patita nei mesi estivi dai comuni della Valle del Reno tanto da dover ricorrere alla distribuzione di acqua potabile mediante autobotti con i conseguenti disagi e il dispendio di soldi;
atteso
inoltre che
- risale al 1911 il progetto di realizzazione dell’invaso di Castrola, ad opera della Società Ferroviaria Adriatica, parte di un più grande progetto delle Ferrovie per l’elettrificazione delle linee Porrettana e Direttissima, insieme ai bacini e alle centrali idroelettriche di Pavana, Suviana e Brasimone; la località di Castrola, tra Camugnano e Castel di Casio (Bo) sul torrente Limentra orientale venne ritenuta idonea per la costruzione di uno sbarramento e un bacino idrico della capacità di 34 milioni di metri cubi. Dopo la sospensione dovuta alla guerra coloniale e al conflitto mondiale, la realizzazione della diga di Castrola viene più volte auspicata e prevista, a partire dal piano AMGA del 1968 per l’Acquedotto del Reno;
- il Ministero dell’Ambiente di concerto con il Ministero per i Beni Culturali e Ambientali il 6 aprile 1996 da’ “giudizio positivo circa la compatibilità ambientale del progetto”, da allora le popolazioni dei comuni della valle del Reno sono in attesa che l’invaso di “Castrola” venga realizzato;
- la Regione Emilia-Romagna, inspiegabilmente, toglie dal P.T.A. (Piano Tutela Acque), approvato il 21 Dicembre 2005, il progetto dell’invaso di “Castrola”;
- l’acqua raccolta nell’invaso di “Castrola” potrebbe soddisfare il bisogno idrico di tutta la valle del Reno fino ad arrivare in ai terreni coltivati della pianura;
INTERROGA
la
Giunta regionale per sapere:
- se non ritenga urgente realizzare l’invaso di “Castrola”;
- se non ritenga di dover porre in essere tutte le misure strutturali necessarie affinchè il territorio regionale sia in grado di far fronte adeguatamente ad eventuali future emergenze idriche.
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