giovedì 6 luglio 2017

IL CENTRO RIABILITAZIONE DI SAN BENEDETTO VAL DI SAMBRO RECLAMA CHIAREZZA E UN FUTURO MIGLIORE .

Riceviamo:

Riflettori puntati su quello che avrebbe dovuto essere il centro pubblico di riabilitazione di San Benedetto Val di Sambro. Un progetto che torna indietro nel tempo di una quarantina di anni, costruito ma mai inaugurato e mai entrato in funzione.

A sollevare l’attenzione il consigliere regionale della lega Nord, Daniele Marchetti, con un’interrogazione alla Giunta Regionale per comprendere sia quale sarà il futuro della struttura, sia se è vero che all’interno degli spazi ex Anmil e ora Inail, sia presente amianto.
Stiamo parlando – spiega Marchetti - di una struttura di 6000 mq. con 72 camere da letto, 120 posti letto e un parco annesso. Un progetto importante per il quale vennero spesi non pochi soldi e che ha visto la trasformazione del terreno e dello stabile, prima di proprietà Anmil e poi acquistati dall’Inail con progetti condivisi con la Regione Emilia-Romagna che, almeno sulla carta, avrebbero dovuto far partire la struttura”.
In realtà però - precisa Marchetti – la situazione non è andata così.  In un periodo di crisi economica come quello che stiamo vivendo, sarebbe utile e necessario valutare l'utilità della valorizzazione e della sistemazione di questa struttura dimenticata. La sistemazione e l’inizio di un progetto di riqualificazione sarebbero un volano per l’economia del territorio circostante”.

A ruota Nicoló Malossi, esponente locale del Carroccio per il quale “vedere un centro di eccellenza sanitaria, che è costato alla collettività ingenti quantità di denaro pubblico, diventare da grande occasione di sviluppo economico locale a problema da gestire, riempie di sconforto”.
“Ma quello che è ancora più grave – aggiunge Marchetti – è che da segnalazioni non è esclusa la presenza di amianto all’interno degli spazi della struttura. Per questo – chiarisce – chiedo alla Giunta se sono in corso incontri con Inail e il Comune di San Benedetto Val di Sambro per trovare una soluzione a questa situazione; che tipo di controlli sono stati effettuati per accertarsi dell’eventuale presenza di amianto e se ritiene che i cittadini residenti nei territori vicini alla struttura siano esclusi da possibili contaminazioni da polvere di amianto eventualmente presente nella struttura. Da chiarire anche – conclude Marchetti - se sono stati garantiti gli impegni dell’Inail dato che il complesso era stato concesso dalla Regione in comodato gratuito per 99 anni, con l'impegno per l'ente di progettare ed eseguire, a sue spese, le opere e gli interventi necessari per la trasformazione in officina ortopedica dei corpi di fabbrica esistenti”.

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