martedì 14 giugno 2016

Legambiente 'prende di mira' il poligono di tiro a segno di Loiano.

Con il titolo 'LEGAMBIENTE con l’esposto alla Procura della Repubblica di Bologna segnala le problematiche ambientali del Poligono di Tiro a Loiano' e  il sottotitolo ' L’Associazione chiede sia verificato il rispetto delle norme, a partire dall’inquinamento acustico e del terreno', Claudio Corticelli ( nella foto) , presidente del Circolo Legambiente SettaSamoggiaReno, ha inviato il comunicato:

E’ già da diversi anni che LEGAMBIENTE, a seguito di segnalazioni da parte di soci e cittadini, si occupa delle problematiche connesse al Poligono di Tiro a Segno di Loiano, in provincia di Bologna.
Questa Sezione di Tiro a Segno Nazionale, situata in località Valsicura nel Comune di Loiano, esercita attività di tiro con armi ad aria compressa ed armi a fuoco, sia al chiuso che all’aperto. Una struttura che confina inoltre con un borgo storico tutelato, che vede la presenza di immobili vincolati ad area agricola con terreni destinati a coltivazioni biologiche: un’area di pregio ambientale oltre che meta di escursioni turistiche.
L’associazione ha presentato nei giorni scorsi un Esposto in Procura, con la richiesta di verifica del rispetto delle norme da parte del Poligono di Tiro di Loiano, anche a seguito di rilevamenti di esperti e della stessa Arpa, che certificano una perdurante situazione di inquinamento acustico con valori oltre i limiti di legge.

Oltre al grave problema dell’inquinamento acustico, LEGAMBIENTE ha evidenziato nell’esposto anche altre possibili irregolarità di carattere ambientale, infatti chiede vengano verificate dagli organi competenti:

  • La struttura ha come barriera di sicurezza solamente una rete di recinzione, oltretutto non presente su tutto il perimetro.
  • Spesso vengono ritrovati da cittadini bossoli e resti di ogive all’esterno dell’area recintata
  • Non c’è documentazione pubblica che accerti la rimozione e bonifica dei materiali contenenti piombo utilizzati per le attività, come ogive e bossoli. Una possibile mancata bonifica che rischia di inquinare l’area, oltre che il corso d’acqua limitrofo, con i metalli pesanti contenuti nei proiettili.
  • Si sospetta inoltre l’utilizzo di sostanze diserbanti in quantità elevate, che potrebbero compromettere la qualità delle vicine colture agricole biologiche, con possibili danni economici per gli agricoltori.
  • Il Sindaco del precedente mandato aveva ipotizzato, per la non conformità di questa struttura, la cessione delle attività e lo spostamento del Tiro, in altro luogo idoneo lontano da centri abitati.

LEGAMBIENTE segnala inoltre che, sul delicato argomento dei Poligoni di Tiro, il Tar del Lazio ha recentemente emanato una sentenza in merito all'agibilità del Tsn di Roma, nella quale sottolinea che l'UITS, Unione Italiana Tiro a Segno non ha alcuna legittimazione a certificare l'agibilità dei poligoni.
Nella sentenza, infatti, si ribadisce che la competenza relativa all'accertamento dell'agibilità dei poligoni (anche di prima categoria) e relative prescrizioni, competono in via esclusiva al Ministero della Difesa e al Genio Militare.

La sentenza è importante in quanto, per tutte le strutture attualmente in funzione su tutto il territorio nazionale, per le quali è stata l'UITS a certificare l'agibilità, si specifica che tutti gli atti compiuti in questo senso dall'UITS sono da considerarsi nulli.
Lo scorso 28 Settembre 2015, lo Stato Maggiore dell’Esercito Italiano ha intimato all’UITS di interrompere l’attività negli stand di tiro di prima categoria.
LEGAMBIENTE non è contro la pratica del tiro sportivo, in quanto è una disciplina importante di preparazione olimpica, ma tale attività non può assolutamente nuocere all’ambiente e alla salute degli abitanti delle zone limitrofe.
Augurandoci che vengano prese da parte della Procura delle adeguate misure per interrompere l’inquinamento acustico e ambientale, per tutelare gli abitanti che abitano proprio accanto all’impianto di tiro a segno, nel contempo continueremo a seguire il caso e ad informare l’opinione pubblica.


4 commenti:

Anonimo ha detto...

Chiudiamo tutti quelli a cielo aperto. È ora di smetterla!

Anonimo ha detto...

Questi ce l'hanno con tutti i poligoni, nemmeno a vergato lasciano sparare in pace. Ormai chi pratica questo sport non sa più dove andare. Bisognerebbe che lasciassero la libertà di sparare nelle proprie proprietà private come in america.

Anonimo ha detto...

Ecco bravo,nelle proprietà private,insonorizzate e chiuse.

Anonimo ha detto...

Apriamone dei nuovi