Con
la chiesa piena di fedeli si è tenuta ieri la funzione religiosa in
commemorazione di don Dario Zanini a un anno dalla sua scomparsa, a
testimonianza che la comunità religiosa di Sasso Marconi conserva
ancora vivo il ricordo del suo parroco che per ben 58 anni ha retto
con profondo spirito di servizio la parrocchia e il Santuario
dedicato alla Beata Vergine del Sasso. La celebrazione è stata
affidata al vescovo emerito Vincenzo Zarri. Lo hanno coadiuvato,
oltre al nuovo parroco don Paolo Russo, i numerosi sacerdoti che
hanno avuto modo di collaborare con don Dario.
I
momenti commemorativi sono iniziati con l'introduzione di don Paolo ,
cui è seguita la lettura di un toccante ricordo del sacerdote
scomparso da parte di uno dei suoi più vicini collaboratori,
Maurizio Monari, che tratteggiando la figura di don Dario attraverso
alcuni aneddoti, ne ha messo in risalto il carattere risoluto, sempre
sostenuto da una fede incrollabile. Ha raccontato che un giorno
parlando con un sacerdote amico di don Zanini gli disse: “ Per me
don Dario è una roccia”. Lui rispose: “No, una roccia è inerte
e morta, don Dario è una quercia, viva, robusta e con le radici
profonde”. Ampia la descrizione che ne ha fatto nell'omelia
monsignor Zarri, il quale ha raccontato dei primi incontri con Dario,
avvenuti al seminario di Bologna dove entrambi hanno intrapreso gli
studi, studi che furono bruscamente interrotti dall'aggravarsi della
situazione italiana nel periodo della guerra e che furono poi ripresi
dopo il 1945. Proprio questo periodo e i gravi lutti che colpirono il
giovane seminarista ( perdette la mamma e altri famigliari, tutti
uccisi dai tedeschi), segnarono tutto il suo percorso di vita. Ma non
gli fecero mai perdere di vista la missione a cui si era votato e
cioè di testimoniare la figura di Cristo anche nella sua vita: si
prodigò per molti anni per far trionfare il precetto cristiano del
perdono seguendo l'esempio di Gesù che dalla Croce perdonò i suoi
carnefici perchè potessero redimersi.
La
funzione è stata particolarmente suggestiva anche perchè
accompagnata dai canti del coro Monteforte di Montese, diretto dal
mastro Giuseppe Romagnoli.
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