domenica 26 giugno 2016

Nozze d'argento di Savena Setta Sambro con l'Appennino.





Si sono tenuti oggi a Monzuno i festeggiamenti per i 25 anni di attività del Gruppo di Studi Savena Setta Sambro e contemporaneamente è stato presentato il 50 ° numero della rivista semestrale di storia, cultura e ambiente che il Gruppo cura e redige.
La festa ha visto riunirsi i tanti collaboratori che in in forma volontaria negli anni hanno contribuito a rendere l'attività sempre più articolata, apprezzata, preziosa per la testimonianza e la trasmissione del ricco patrimonio culturale di questa parte di Appennino.

Simoncini e Ravaglia
La conduzione del cerimoniale è stata curata da Daniele Ravaglia, ideatore del progetto editoriale e 'anima' della gruppo quale punto di riferimento e presenza attiva costante che, insieme all'altrettanto prezioso Adriano Simoncini, vicedirettore della rivista, ha ripercorso la grande avventura dai suoi primi passi, passando per i successi editoriali realizzati in questo quarto di secolo. 
Ha ricordato, chiedendo anche un minuto di silenzio commemorativo, i soci collaboratori deceduti fra cui una particolare citazione è andata a Corrado Piana e don Dario Zanini. Il raccoglimento è stato suggellato dal suono della tromba della banda di Monzuno.

Ravaglia ha ricordato le tante attività svolte e i nuovi progetti: la biblioteca storica dell'Appennino che raccoglie oltre 600 volumi che trattano a vario titolo del territorio delle tre valli, la collaborazione con le scuole, che si è concretizzata anche ultimamente con il concorso 'Un Appennino da Favola', i numerosi testi e monografie pubblicati, i concerti d'organo che hanno avuto il pregio far conoscere il patrimonio organistico custodito nelle chiese locali, le visite guidate ai luoghi più significativi e la borsa di studio istituita per gli studenti universitari che presentano tesi sulla storia e costumi montanari.

Anche Ravaglia riceve un riconoscimento dal Gruppo
Un momento particolarmente importante è stato quello delle consegne di riconoscimenti a chi, in modo più intenso, disponibile e generoso, si è speso per la riuscita dei progetti.

I premi erano costituiti da una splendida scultura di Barbato che rappresenta il 'pilastrino di Trasasso' (per il recupero del quale è nata l'idea di salvaguardare i tesori della cultura appenninica tante volte abbandonati) e da una stampa di Sergio Tisselli che ripropone magnificamente, mediante un acquerello, la prima copertina della rivista, anch'essa dedicata al pilastrino.

Erano presenti i sindaci Marco Mastacchi di Monzuno, Barbara Panzacchi di Monghidoro, Gabriele Minghetti di Pianoro e Patrizia Carpani di Loiano che hanno voluto con i loro interventi testimoniare un sincero apprezzamento e una profonda riconoscenza per il lavoro a favore della cultura locale oltre a sottolineare come la dedizione e tenacia dimostrata dal gruppo di studi rappresenti un esempio in cui l'amore per la propria terra unita alla capacità di lavorare insieme per un progetto in cui si crede dia dei risultati inaspettati e meravigliosi.



La festa si è chiusa, dopo il momento conviviale, con i balli tradizionali montanari guidati da Anna Maria Pericolini dall'associazione La Violina.


Rovaglia danza con il sindaco di Monghidoro Barbara Panzacchi



I giovani musicisti della banda Bignardi hanno dato il benvenuto
Il maestro Alessandro Marchi si è unito ai suonatori.

Terziglio Santi legge una sua 'Zirudella' ispirata all'avvenimento.


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