mercoledì 29 giugno 2016

Chiaritemi il perchè degli esuberi in Fiera.


Di Piergiovanni Alleva
capogruppo regionale l'Altra Emilia - Romagna 


Buffoni, ladri, criminali, siete voi gli esuberi, tagliatevi lo stipendio”. Le agenzie riferiscono oggi le reazioni dei lavoratori della Fiera di Bologna informati all’ improvviso, dopo mesi e mesi di rassicurazioni sul punto da parte dei soci pubblici, di costituire, con i loro stipendi da mille euro a testa, il motivo per cui la Fiera di Bologna sta colando a picco.
Condivido in pieno la posizione di questi 123 lavoratori part time e denuncio con loro l’arroganza di un management che, incapace evidentemente di implementare politiche industriali di valore, ricorre al solito facile strumento dello scaricare la crisi sull’anello più debole della catena, che tanto può essere sostituito da altri lavoratori ancora più deboli e ricattabili di quelli che ora vogliono mandare via. Che bel risparmio!
Risulta infatti abominevole che questi piani della dirigenza siano condivisi dai soci pubblici: dice il sindaco Merola che gli esuberi sono indispensabili per salvare la Fiera, mi chiedo allora dov’erano Merola e il Pd regionale in tutti questi anni in cui l’Expo cancellava dal calendario manifestazioni prestigiose sostituite da eventi da sagra paesana, in cui l’amministratore delegato, (proveniente direttamente dal partito di maggioranza come nella migliore tradizione del sistemare i “trombati” anche se immeritevoli) si dimostrava palesemente inadeguato al ruolo. Neanche un mese fa Merola tacciava come gufo (c’era la campagna elettorale in corso) chi osava sollevare timori in merito agli esuberi, ed ecco che a neanche una settimana dal voto i responsabili di questo sfacelo gettano la maschera e danno il via alla cacciata di quasi metà della forza lavoro della Fiera.
Recentemente BolognaFiere aveva già ottenuto il benestare, da parte dei soci pubblici, Regione, Comune e Camera di Commercio, ad uno stanziamento di svariati milioni per l’ammodernamento della struttura fieristica. In base a quale ragione si stanziano fondi pubblici a fronte del licenziamento di 123 dipendenti della stessa azienda che prende questi fondi? Per chiedere un chiarimento doveroso su questo ed altri aspetti ho depositato oggi un’interrogazione al Consiglio Regionale che allego alla presente.




1 commento:

Anonimo ha detto...

Questi 123 lavoratori sono vittime di una guerra economica, deve essere loro riconosciuto lo status di profughi di guerra finanziaria monetaria: in attesa dei sussidi di mobilità, hanno diritto ad essere ospitati al Baglioni o in altro albergo rinomato, con relativa paghetta giornaliera di 35 €.