martedì 21 giugno 2016

La conservazione dei farmaci è un problema ?

Chissà nelle altre Regioni come sono organizzate”, scrive Marco in accompagnamento a un suo invio. “ Non è che tra poco dovremo fare riferimento all'Enit per sapere come organizzarci per la conservazione della salute? Inoltre auspico che in Parlamento qualcuno ponga il quesito in aula circa << ad oggi le Case della Salute sono una entità non definita ancora propriamente ed in corso di determinazione, sia sotto il profilo organizzativo, che sotto il profilo dell’omogeneità dei costi sostenuti dalle singole Aziende Sanitarie per la gestione delle stesse>>".


Marco poi allega una interrogazione circa la presenza, presso le case della salute, di dispositivi idonei alla conservazione dei farmaci anche in caso di blackout elettrico, presentata dalla consigliera regionale Giulia Gibertoni:
Premesso che

  • da notizie di stampa si apprende di un episodio, accaduto a Finale Emilia (MO), relativo alla conservazione dei farmaci, infatti, a causa di un distacco della corrente elettrica alcuni farmaci sarebbero stati trasferiti dalla Casa della Salute al frigorifero di un bar adiacente, circostanza che pone più di una perplessità in merito all’organizzazione delle Case della Salute e che, seppure isolato, dimostra una problematica comune a tante Case della Salute;
  • emergerebbe come le Case della Salute non possiedono quelle caratteristiche strutturali (gruppi elettrogeni ausiliari, meccanismi automatici di salvaguardia delle linee elettriche) e quelle competenze professionali che possano garantire la gestione corretta di ciascun farmaco in ogni circostanza;
  • conservare i farmaci nel modo appropriato è fondamentale per mantenere integre le proprietà curative dei medicinali stessi e, di conseguenza, per preservare la salute dei pazienti;

considerato che

  • l’obiettivo della Regione è quello di realizzare condizioni ottimali di cura in modo omogeneo su tutto il territorio regionale garantendo un sistema uniforme a cui si possano rivolgere i cittadini per le proprie esigenze in materia di salute;
  • l’Assessorato regionale competente sta predisponendo un documento che, definendo gli obiettivi e le finalità assistenziali delle Case della Salute, affronterebbe i nodi organizzativi irrisolti delle Case della Salute, come emergerebbe, anche, da risposte fornite alla scrivente in precedenti atti ispettivi;

valutato dunque che

  • ad oggi le Case della Salute sono una entità non definita ancora propriamente ed in corso di determinazione, sia sotto il profilo organizzativo, che sotto il profilo dell’omogeneità dei costi sostenuti dalle singole Aziende Sanitarie per la gestione delle stesse;
  • attraverso le Case della Salute è possibile la distribuzione diretta dei farmaci per consentire di iniziare o continuare la terapia prescritta dal medico dell’ospedale o dell'ambulatorio, senza dover ricorrere subito al medico di medicina generale;
  • tramite la distribuzione diretta attraverso le Case della Salute si può garantire la continuità terapeutica dopo la dimissione del paziente dall’ospedale, a domicilio, attraverso la consegna di farmaci di fascia A o di farmaci ad alto costo con piano terapeutico, oltre che l’informazione corretta assunzione dei farmaci;
  • con la distribuzione diretta attraverso le Case della Salute si potrebbero meglio seguire i pazienti con malattie rare, fibrosi cistica e in assistenza domiciliare.

Interroga la Giunta regionale e l’Assessore competente per sapere

  • se siano a conoscenza dei fatti citati nella premessa, quale giudizio ne diano e se siano state intraprese azioni specifiche a seguito di essi e quali in particolare;
  • se non ritengano opportuno emanare indirizzi alle Aziende Sanitarie affinché si dotino urgentemente tutte le case della salute di dispositivi che salvaguardino i medicinali in caso di blackout elettrico, anche in previsione della stagione estiva;
  • se non ritengano opportuno valutare l’avvio della distribuzione diretta dei farmaci attraverso le Case della Salute.


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