domenica 27 ottobre 2019

Le riflessioni di Nonna Gegè


Confrontarsi a 70 anni con il tempo della tecnologia e dell'informatica è un po’ complesso anche se si riconosce l’utilità in certi ambiti e si apprezzano i grandi progressi dovuti a questo nuovo mondo.
E’ bello sapere di come l’uomo, sfruttando questi supporti tecnologici riesca a risolvere grossi problemi in ambito medico-chirurgico.
E’ bello conoscere in tempo reale situazioni climatiche in altra parte del mondo.
E’ bello comunicare con skipe con familiari lontani.
E’ bello avere a portata di video la propria situazione bancaria.
E’ bello comunicare con INPS – POSTE ecc.. evitando lunghe file agli sportelli.
E’ bello scegliere di partire per la vacanza sognata con un solo clic.
E’ bello farsi spedire un libro (forse no…..la libreria è un posto magico).
E’ bello ….E’ bello …. Ci si potrebbero aggiungere tante cose.
E allora cosa non va?. A fronte di questa domanda un senso di freddo, di vuoto mi avvolge.
Io ho perduto qualcosa di molto importante : il RAPPORTO UMANO.
Oggigiorno tutto si esplica con whatsApp o Facebook. Raramente l’amicizia viene esercitata nel vero senso della parola.
Non ci si può più abbracciare realmente forte forte - ogni messaggio finisce quasi sempre con la parola abbraccio (la scrittura predefinita ci agevola in questo) ma il piacere del contatto fisico dov'è?
La mia verrà considerata nostalgia del passato, quando il tempo era lo stesso di oggi ma si trovava il tempo per gli altri. Anche la mia generazione ha lavorato, ha amato non virtualmente, ha seguito la propria famiglia, ha fatto vacanze, ha avuto una vita piena di tutto, ma in particolare piena di CALORE UMANO VERO.
Vantarsi di 1000 like per una ridicolaggine scritta su facebook, vantarsi di avere tanti amici….. Stiamo impazzendo per caso?
La parola amicizia è troppo sacra per essere strumentalizzata, l’amicizia è esserci materialmente in un rapporto, l’amicizia è generosità nell’ascoltare gli altri di fronte ad un caffè ormai freddo. L’amicizia non è protagonismo, è il piacere di sapere che l’altro esiste per qualunque cosa e che ti può sostenere nei momenti bui del proprio percorso di vita.
Tutto ciò ritengo vada detto, ripetuto ed insegnato alle nuove generazioni.
Tecnologia, informatica assolutamente sì, ma limitiamoci al buono che ci dà il progresso cercando di conservare le emozioni che solo il vero rapporto umano ci può regalare.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ben detto, nonna! Come te la pensano anche un po' di padri.... figli invece non pervenuti

antonio ha detto...

Cara nonna sono con te. Per sfruttare ciò che la tecnologia ci ha messo a disposizione occorrerebbe il buon senso, l'educazione famigliare, la consapevolezza che la tecnologia mal usata è dannosa; ma i valori sopra indicati sono ancora in nostro possesso ?
Purtroppo credo di no e sono certo che chi sviluppa la tecnologia non sia molto interessato alle conseguenze negative, vedere il nucleare.
Allora che si fa ? Cerchiamo almeno di allevare le generazioni future educandole ad usare la testa rinunciando a tutto ciò che è superfluo...facile da dire, difficilissimo da fare.
Grazie nonna per ciò che hai scritto

Anonimo ha detto...

Bravo Francesco farai riscoprire con i rintocchi della campana la serenità che un luogo magico come la chiesa delle Lagune sa dare. Roberto