mercoledì 16 ottobre 2019

I sindaci dell’Appennino bolognese vogliono ridurre la C02

Lo scorso 11 ottobre una sessantina di amministratori locali dell’Emilia-Romagna sono stati a Bruxelles, ospiti dell’Unione Europea, per impegnarsi a ridurre del 40% le emissioni di C02. Proprio su questo fronte l’Unione Appennino è riuscita a ottenere un finanziamento di 40 mila euro partecipando compatta al bando regionale

Alcuni rappresentanti dei Comuni dell’Unione dell’Appennino bolognese gli scorsi 10 e 11 ottobre sono stati a Bruxelles per firmare il cosiddetto “Patto dei sindaci per il 2030”: si tratta di un protocollo che prevede un ulteriore impegno per la lotta ai cambiamenti climatici sottoscritto da oltre 60 comuni emiliano-romagnoli.


Dopo un primo impegno per mitigare gli effetti antropici sul clima, che ha imposto al 2020 una riduzione di CO2 di almeno il 20% attraverso l’adozione di un PAES - Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile, tutti i Comuni dell’Unione hanno deciso di aderire alla nuova sfida del patto dei sindaci che prevede un’ulteriore impegno di riduzione delle emissioni di CO2 di almeno il 40%. Inoltre l’obiettivo che ci si è dati è quello di affrontare per la prima volta in modo organico gli effetti dei cambiamenti climatici individuando azioni di adattamento agli stessi.
La scelta è stata supportata dalla Regione Emilia-Romagna attraverso la pubblicazione di un bando per il sostegno economico alla stesura del PAESC – Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile e il Clima. L’Unione dell’Appennino bolognese ha partecipato ed è riuscita ad ottenere 40 mila euro, il massimo del finanziamento possibile, perché ha aderito con tutti i membri, presentando quindi un Piano d’azione d’area vasta.
Oltre al momento istituzionale, il viaggio è stato anche per gli amministratori un’occasione formativa perché ha permesso loro di avviarsi verso il nuovo obiettivo che prevede non solo la mitigazione degli effetti climatici ma anche il passo successivo dell’adattamento. I sindaci hanno infatti incontrato funzionari responsabili dell'Ufficio Europeo Patto dei Sindaci, della Commissione Europea nonché responsabili di programmi e strumenti di finanziamento e sostegno della realizzazione concreta di progetti sul territorio (The City facility, LIFE, Horrizon 2020, ELENA e Jasper).
L’iniziativa è stata organizzata da AESS – Agenzia per l’Energia e lo Sviluppo Sostenibile con la presidente Benedetta Brighenti anche nella veste di membro del Comitato Europeo delle Regioni che ha supportato l’evento.

Tra i rappresentati dei comuni dell’Appennino c’erano amministratori di Camugnano, Vergato e Marzabotto, che ha inviato due giovanissimi: Luca Vignoli (nella foto) , consigliere di 20 anni, è stato molto colpito da un dato ricevuto: «L’Italia deve ancora spendere 14 miliardi di euro di finanziamenti per la lotta ai cambiamenti climatici, sono risorse con cui si potrebbero fare tanti interventi, dall’installazione di illuminazione pubblica a led ai cappotti termici degli edifici». Senza contare poi la necessità di riqualificazione urbana: in Emilia-Romagna, nonostante l’invecchiamento della popolazione, solamente il 20% degli edifici sono adatti ai cittadini più anziani. Mariarita Benassi, di un anno più grande, sottolinea invece che «Nonostante l’obiettivo di riduzione del 40’% sia molto impegnativo e difficile, è stato bello vedere tanti enti locali, anche piccoli come il nostro, prendere un impegno ufficiale e dire “Io ci sono”».

Tra i sindaci non ha voluto mancare a questo appuntamento Giuseppe Argentieri (nella foto) , primo cittadino di Vergato, che commenta: «L'inquinamento non ha confini: per questo è doveroso fare rete sulle politiche ambientali ed energetiche. Ritengo importanti questi momenti di scambio, che agevolano la coesione e la collaborazione tra enti: gli stessi finanziamenti europei si raggiungono più facilmente se si è uniti».

3 commenti:

Anonimo ha detto...

C'è chi preferisce fare centrali a biomasse per aumentare il livello di PM 10 quando ha disposizione il metano che è il meno inquinante in assoluto e non si preoccupa di avere un trasporto pubblico decente. Forse non è andato a Bruxelles

Anonimo ha detto...

I cappotti alle case sono fatti con polistirolo CHE E' PLASTICA, nel giro di poco tempo il polistirolo si trasforma nella casa ideale per FORMICHE che infestano tutto rapidamente costringendo presto tutti i proprietari ad una rapida sostituzione del cappotto, in pratica il cappotto si trasforma in una devastante opera di contaminazione ambientale da polistirolo. Sinceramente non capisco quale sia la preoccupazione di questi sindaci, da quello che fanno si capisce benissimo che "non ne sanno mezza", presto nessuno abiterà stabilmente l'appennino, perciò problema ambientale risolto.

Anonimo ha detto...

"L'Unione dei comuni ha ricevuto dalla Regione 40.000 euro" : davvero un ben di Dio! Con quelli si' che si fa la lotta all'inquinamento in tutti quei comuni di montagna!