martedì 22 ottobre 2019

L’iconico Tortino Porretta sbarca nei bar

Varato un piano industriale che punta a raddoppiare il fatturato della Dino Corsini
 
Dubbio chiede la pubblicazione dell'articolo del Corriere Bologna


Un rilancio dal messaggio chiaro e social #impalugami ma soprattutto da un piano industriale che punta a fare raddoppiare nei prossimi cinque anni il fatturato della Dino Corsini, la storica azienda di Valsamoggia (Crespellano per la precisione) nota per aver ideato la ricetta del mitico Tortino Porretta, la prima merendina monoporzione in Italia che proprio in questi giorni sta vivendo una seconda giovinezza con lo sbarco nei bar e nelle caffetterie: una novità, visto che non si vende nei supermercati e ha sempre avuto una distribuzione legata allo spaccio aziendale e alle botteghe. 
 
Fondato nel 1935, ora il rilancio
Se tutto andrà come programmato l’anno prossimo il marchio, fondato nel 1935 dal fornaio e pasticcere Dino Corsini a Porretta Terme amplierà il suo stabilimento di via Brodolini occupando parte degli spazi lasciati liberi dalla Macron, impegnata nei prossimi mesi nella costruzione della nuova sede produttiva in via Pastore, sempre a Crespellano. Il tortino è quindi l’assaggio di quello che la Consilium Sgr, società milanese di private equity, ha intenzione di concretizzare dopo aver acquisito lo scorso aprile l’80% dell’azienda di colati e prodotti da forno, creando una collaborazione con gli eredi Corsini: il 93% del fatturato è legato alla produzione di merendine per le catene della grande distribuzione. Qui è bene precisare che i due rami familiari dei Corsini hanno sviluppato due società separate, una a Valsamoggia (la Dino Corsini) e l’altra a Porretta (Giulian Corsini), rimasta in una chiave più artigianale, ed entrambe (un caso abbastanza unico) hanno diritto alla produzione dello stesso prodotto, il Tortino.
Una merendina -icona
Un futuro che parte dal 1946, quando venne ideata la celebre Torta Porretta al limone, inizialmente venduta in tranci nel laboratorio in Appennino e poi dal 1955 trasformata nella merendina che ebbe un successo clamoroso. Una ricetta rimasta fedele all’originale fino a oggi, alla quale nel tempo sono stati aggiunti altri gusti. «Stiamo vivendo un periodo di grande rivalutazione di molti marchi e prodotti vintage, dalla moda al food— commenta Marzia Bartolomei Corsi, partner Consilium —. Il Tortino Porretta è un’icona sulla quale abbiamo deciso di investire facendolo sbarcare nel settore Horeca (hotel, ristorazione, caffetteria ndr) che prima non era stato valorizzato. Siamo partiti dall’Emilia-Romagna, la Toscana e la Lombardia per poi valutare se ampliare l’offerta territoriale o di prodotti. Tra l’altro la Corsini una realtà che aveva già sviluppato linee biologiche e senza glutine sulle quali non possono contare tutti gli operatori». L’obiettivo dichiarato è quella di portare il fatturato della società dagli attuali 15 milioni di euro ai 25-30 milioni nel 2024.
Nuova immagine
Come spiega Jacopo Malacarne, amministratore delegato della Dino Corsini, il piano di sviluppo di muoverà con quattro direttrici. «La prima è ampliare il numero di catene della grande distribuzione per le quali realizziamo i prodotti a marchio — analizza —. La seconda è implementare gli articoli venduti a chi già collabora con noi. Il terzo aspetto sarà arrivare nell’Horeca anche con altre merendine e infine lo sviluppo all’estero». Per il Tortino una nuova immagine sui social network, con tanto di hashtag #tortinoporretta e una campagna votata alla bolognesità, valorizzata dall’influencer Danilo Masotti, che sulla merendina che «impaluga» ha già creato il suo nuovo tormentone.

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