Operai
davanti i cancelli della sede di un gruppo leader nel settore
metallurgico, che da lavoro a 79 persone. I sindacati chiedono tavolo
istituzionale
Riceviamo
Azienda
senza liquidità
finanziaria per
pagare i fornitori, produzione
al palo e lavoratori bloccati
in un limbo di incertezza. Sono queste le ragioni che hanno portato i
dipendenti della Microcast (ex Ats), azienda leader nel settore
metallurgico, a scioperare ieri 15 ottobre per due ore davanti alla
sede di Pontecchio Marconi, frazione di Sasso Marconi, in provincia
di Bologna.
"Ci
stiamo attivando per un tavolo istituzionale, vogliamo
risposte concrete
che finora non abbiamo avuto, la situazione continua da luglio",
spiega Consuelo Mazzini della Fim-Cisl. A cui fa eco Caterina Bilotti
della Fiom-Cgil che chiede chiarezza per i 79 dipendenti della sede
bolognese: "Siamo qui, in protesta, per capire che cosa vuole
fare la società 'da grande' e cosa vuole proporre ai lavoratori".
I
sindacati avevano proclamato lo stato di agitazione
permanente il 2 ottobre,
dichiarando il blocco degli straordinari e un pacchetto di 30 ore di
sciopero. L'azienda al momento non disporrebbe di liquidità
necessaria per pagare i fornitori e permettere ai dipendenti di
lavorare. "Continuano a dirci che ci sono problemi, ma verranno
risolti", dice Mazzini di Fim-Cisl tuttavia "la situazione
attuale non permette ai lavoratori ne' di vivere sereni ne' di
lavorare: per questo chiediamo risposte nella maniera piu' urgente
possibile". (Luc/ Dire)
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