Domani,
giovedì 24 ottobre, alle 20,45, nella biblioteca comunale di
Castiglione dei Pepoli sarà presentato il romanzo "C'era una
volta. Un bove e una sorgente" di Lilia Mattioli,
alla presenza dell'autrice che dialogherà con Marco Tamarri
dell'Unione dell'Appennino bolognese.
Lilia
Mattioli è nata ed è sempre vissuta a Porretta Terme. Da quando è
in pensione ha coronato il sogno di dedicarsi alla scrittura
immaginando e scrivendo storie che si collocano a metà strada tra la
realtà e la fantasia e che sono ambientate tra i monti
dell'Appennino Tosco-Emiliano. Quello che viene presentato è il suo
primo romanzo, ambientato nella seconda metà del Trecento.
Il
quel periodo la montagna bolognese attraversa una profonda crisi
economica e sociale: con la scomparsa degli antichi feudatari e
l’affermarsi del ceto borghese spariscono i vecchi borghi e ne
sorgono di nuovi, mentre crollano castelli e torri. È un periodo di
guerre, epidemie e carestie, ma che darà ad alcuni anche la
possibilità di migliorare le proprie condizioni sociali ed
economiche. Come succede ai protagonisti della famiglia Marsili,
gente semplice e povera che lascia i campi e i boschi per cercare una
vita migliore. Quando Giuseppe e Lisa Marsili si sposano, nel 1373,
sono convinti che la loro povera vita non cambierà mai, divisa per
sempre tra il castagneto e i campi. Insieme a molti altri che
emigrano in cerca di lavoro, la famiglia Marsili scenderà nella
valle del Reno, dove scaturiscono sorgenti d'acqua termale, che la
leggenda vuole abbiano restituita la salute a un bove destinato a
morte certa. Col lavoro e la perseveranza, i Marsili contribuiranno a
creare dal nulla un piccolo borgo che diverrà celebre negli anni col
nome di Bagno della Porretta.
Il
romanzo è un affresco della montagna coi suoi borghi, i suoi
castelli, la sua gente, i suoi drammi. Nelle intenzioni dell'autrice,
il libro costituisce il primo capitolo di una trilogia dedicata alla
storia dei Marsili.
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