Il
progetto di aggregazione ha avuto il via libera da Banca d’Italia.
Il
22 ottobre si esprimeranno i Soci dei tre Istituti
Come
annunciato da Daniela Ravaglia in più occasioni, continua
l'indispensabile operazione di riorganizzazione e razionalizzazione della struttura
bancaria emiliano romagnola. Operazione indispensabile per mettere
le banche non solo emiliano romagnole in grado di sostenere l'urto
dei tempi nuovi imposti dal mercato globale che impone
competitività, flessibilità e competenza.
Dopo
la fusione dello scorso febbraio con il Banco Cooperativo Emiliano
che ha dato vita ad una delle più grandi Bcc d’Italia, a Emil
Banca si uniscono altre due realtà del credito cooperativo: Bcc di
Vergato, un’ex cassa rurale con alle spalle più di un secolo di
storia e un’ottima solidità patrimoniale, e Banca di Parma, la Bcc
nata pochi anni fa che con questa aggregazione diventerà più solida
e competitiva.
Presidenti e Direttore |
Le
assemblee degli Istituti coinvolti nell’operazione di fusione per
incorporazione si terranno il prossimo
22 ottobre e se i Soci
daranno il via libera avrà decorrenza dal
1 dicembre.
Dopo
questa operazione Emil Banca potrà contare su 47.300
soci e circa 155
mila clienti di cui
ben 22.380 aziende
locali. Il
patrimonio ammonterà a 341 milioni di euro di
cui 105 milioni
costituiti da capitale sociale
mentre i mezzi
amministrati raggiungeranno circa i 7,37 miliardi di euro
(2,6 miliardi di euro di impieghi e 4,8 miliardi di euro di
raccolta). Le filiali
della Banca saranno 89 ed i dipendenti 734.
Il territorio di competenza vedrà un consolidamento della presenza
su Parma e un allargamento nell’alta valle del Reno, nell’Appennino
Bolognese, dove Emil Banca è già presente e radicata.
e
il sempre più complesso sistema normativo a cui anche le piccole
banche debbono rispondere”,
ha dichiarato il presidente
di Emil Banca, Giulio
Magagni, che ha
aggiunto: “Le
assemblee dei soci delle tre Bcc saranno convocate, in contemporanea,
il prossimo 22 ottobre. Se i soci daranno il loro assenso alle
fusioni, la nuova Emil Banca sarà ancora più forte e competitiva e
riuscirà ad assolvere più efficacemente il proprio ruolo di banca
di sistema a livello regionale senza perdere la propria specificità
di Bcc”.
“Negli
ultimi mesi la nostra Banca si è interrogata molto sul tema della
propria continuità aziendale - ha
dichiarato il presidente
della Bcc di Vergato,
Viviano
Fiori
-
Non tanto sulle prospettive di breve periodo, visto che la nostra
attuale adeguatezza patrimoniale non desta preoccupazioni, quanto per
la consapevolezza dei crescenti vincoli di compliance normativa che
implicano la presenza in azienda di uffici sempre più competenti e
strutturati, con inevitabili riflessi sui costi. La scelta di unirci
ad Emil Banca è stata quindi la strada più logica e naturale per
mantenere inalterato il nostro modo differente di fare banca
all’interno però di una struttura che ci aiuterà ad essere ancor
più utili al nostro territorio di riferimento”.
"Considero
molto importante per Banca di Parma la conclusione positiva del
percorso che ha portato all'aggregazione in Emil Banca - ha
commentato il presidente
di Banca Parma,
Alfredo
Alessandrini (nella foto)
- La struttura patrimoniale ed economica e la dimensione della Banca
che nasce da questa aggregazione garantiscono la prosecuzione e lo
sviluppo dell'idea progettuale che ha originato Banca di Parma:
offrire una presenza forte del credito cooperativo e dello spirito
che lo anima nel nostro territorio".
“In
un periodo di gradi cambiamenti per le banche, ed in particolare per
quelle di credito cooperativo, in meno di un anno siamo riusciti ad
unire sotto un unico tetto ben quattro realtà cooperative dando vita
ad una Bcc che, nonostante le dimensioni regionali, non ha perso
l’anima solidale e che ancora oggi, grazie anche alla preziosa
opera dei nostri comitati soci locali, ha mantenuto il proprio cuore
sul territorio - ha commentato il direttore generale Emil Banca,
Daniele
Ravaglia
- Con questa ultima operazione riusciremo a migliorare il presidio
nell’Appennino Bolognese, un territorio che ci vede protagonisti da
oltre 110 anni e ovviamente nella città di Parma, continuando a
migliorare la nostra efficienza e adeguatezza patrimoniale”.
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