Giulia
Gibertoni commenta l’avvio dell’iter che porterà
all’approvazione della nuova legge urbanistica regionale. “La
verità è che si tratta di una legge sull’edilizia. Non
parteciperemo al voto per manifestare la massima contrarietà ad un
testo che provocherà dei danni enormi al nostro territorio”.
Riceviamo
“Ci
occupiamo da mesi della nuova legge urbanistica regionale, uno dei
provvedimenti più scellerati di questa legislatura. Lo abbiamo fatto
con atti, convegni e convocazioni in commissione Territorio prima
della delibera di giunta, quando ancora era possibile ritardare
l'iter e sperare in un ravvedimento della giunta e in una modifica
sostanziale del testo. Che non ci sono stati: ora purtroppo
l'iter è avviato, con un impianto sbagliato, uno spirito sbagliato,
finalità che vanno contro la tutela del territorio. La nuova legge
urbanistica dell’Emilia-Romagna più che trattare di urbanistica,
del futuro delle nostre città e soprattutto del nostro territorio, è
una legge edilizia, fatta per promuovere l’edilizia,
attraverso un maggiore consumo del territorio, come supposto motore
economico, ma che fallirà in pieno queste aspettative perché
depaupererà ancora di più il nostro territorio, incrementando la
cementificazione e di conseguenza contribuendo a danneggiare
l'ambiente. Per questo il M5S parteciperà ai lavori ma
non parteciperà al voto, come segno di massima distanza possibile da
un provvedimento scellerato”. È questo il commento di Giulia
Gibertoni riguardo all’avvio dell’iter che porterà
all’approvazione della nuova legge urbanistica dell’Emilia-Romagna
cominciato ieri pomeriggio in Commissione con l’analisi dei primi
articoli del testo di legge. “Come abbiamo sempre sostenuto questa
legge è purtroppo un esempio di riqualificazione impossibile,
andrebbe demolita e ricostruita, è proprio il caso di dire che qui
non è possibile nessuna riqualificazione o intervento migliorativo –
spiega Giulia Gibertoni – Contrariamente
a quanto sostengono il PD e l’assessore Donini, grazie a questo
testo si è abbandonata l'idea della rigenerazione, della
manutenzione, puntando ad una ripresa del settore dell'edilizia
selvaggia a danno della collettività, e a favore dei soliti
costruttori amici. La verità è che questa legge non
migliorerà il patrimonio abitativo esistente che continuerà a
perdere valore ed a degradarsi, non promuoverà nessuna
rigenerazione, non valorizzerà gli spazi urbani pubblici che sono e
sempre più saranno la vera ricchezza e specificità delle nostre
comunità. Una particolarità che andrebbe difesa, ripensata e
migliorata, e che invece questa maggioranza utilizza come specchietto
per le allodole come il famoso vincolo del 3% che non lascia una
porta aperta, ma intere praterie alla speculazione. Per questo –
conclude Giulia Gibertoni – pur avendo preparato diversi
emendamenti non li presenteremo perché non vogliamo in nessun modo
essere partecipi all’approvazione di una legge destinata a
provocare dei danni irreparabili alla nostra regione”.
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