Ufficio dell'Ausl |
Marco
ha inviato:
L’esposto
è stato presentato alla Corte dei conti la scorsa settimana. Nelle
carte inviate ai giudici contabili, una dipendente dell’Ausl di
Bologna segnala quello che definisce «l’ennesimo possibile
illecito» commesso dall’azienda sanitaria. Nel mirino ci sono i
contratti e la retribuzione di Stefano Inglese, già consigliere
dell’allora ministro della Salute Livia Turco ai tempi del
secondo governo Prodi (2006-2008) e poi, dal 2009 a oggi,
collaboratore dell’Ausl bolognese dove è arrivato a percepire
fino a 140.00 euro all’anno pur essendo sprovvisto della laurea.
IL
PERSONAGGIO - Una carriera, quella di Inglese, facilmente
ricostruibile grazie al curriculum pubblicato sul sito dell’Azienda
sanitaria. È il 2009 quando il manager, sull’onda lunga
dell’esperienza ministeriale, approda all’Ausl di Bologna.
L’incarico è di prestigio: «Responsabile comunicazione e
Relazioni con il cittadino». Un ruolo che ricoprirà fino al 2015,
retribuito con cifre notevoli. Le somme riportate nell’esposto
vanno dal 2012 al 2015: Inglese è inquadrato con un co.co.co. da
140.000 euro all’anno. Non sono documentati gli importi degli
anni precedenti ( 2009 -2011), ma l’autrice della segnalazione è
convinta che siano in linea con quelli successivi. In casa Usl,
140.000 euro all’anno è lo stipendio di un dirigente. Inglese
però non è laureato. Ha un diploma di maturità scientifica al
Liceo Fermi di Bari. Poi sei anni di frequenza alla Facoltà di
Medicina (sempre a Bari) conclusi senza la laurea.
I
DUBBI - Ed è proprio su questo punto che si fonda il ricorso
alla Corte dei conti.Com’è possibile che un non laureato sia
arrivato a percepire cifre così elevate svolgendo, nei fatti, un
ruolo da dirigente? Perché, nei documenti interni, Inglese era
spesso definito «dott» pur non essendolo?
LA
VICENDA - Le cose per Inglese cambiano nel 2015, quando la
nuova direttrice dell’Ausl Chiara Gibertoni sostituisce Francesco
Ripa di Meana. Il caso del manager diplomato arriva ai piani alti
dell’Ausl e qualcuno storce il naso sulle cifre che percepisce. E
così, il suo contratto, dal gennaio del 2016 al gennaio del 2017
viene ridimensionato: Inglese percepirà «solo» 77.000 euro
all’anno. Cambia anche il nome del progetto: «Definizione e
realizzazione di un piano di comunicazione, marketing e raccolta
fondi per l’Istituto delle Scienze Neurologiche di Bologna».
Quest’anno, il suo contratto (da gennaio a luglio 2017),
prorogato in maniera «non onerosa» fino a ottobre gli ha
garantito appena 38.000 euro.
LE
CIFRE - Tutto sanato? Non esattamente. Perché Inglese, dopo
avere subito la decurtazione, ha stipulato con il Rizzoli (dove nel
frattempo era approdato come direttore generale il medesimo Ripa di
Meana) un co.co.co. da 120.000€ per un biennale dal luglio 2016
al luglio 2018. L’incarico? «Sviluppo del piano di marketing
della ricerca Ior».
L’ESPOSTO
- I faldoni sono ora nelle mani dei giudici contabili; una
segnalazione è stata inviata anche all’Anac, l’autorità
nazionale anticorruzione e potrebbe presto arrivare alla Procura
della Repubblica. L’esposto però non finisce qui. Tra le
segnalazioni inoltrate ai giudici contabili c’è anche quella per
una spesa ritenuta eccessiva, 6 milioni di euro, spesa annualmente
dalla Ausl per la manutenzione e l’assistenza hardware e
software.
L’AUSL
- Anna Petrini, direttore amministrativo dell’Ausl di Bologna dà
questa versione dei fatti: «Inglese è un collaboratore, non un
dirigente. Ma io mi limito a rispondere per l’attuale dirigenza
dell’Ausl, che si è insediata da due anni e mezzo». E il
passato? «C’era un’altra direzione e Inglese aveva un altro
ruolo e un’altra retribuzione. Sono in corso degli
approfondimenti».
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