sabato 16 settembre 2017

Il sindaco di Vergato Massimo Gnudi commenta il piano di riorganizzazione territoriale e ospedaliera dell’Appennino bolognese.


di Massimo Gnudi
sindaco di Vergato

La proposta presentata e approvata nel Comitato di Distretto del 15 settembre, a seguito di un importante lavoro di approfondimento tecnico e di relazioni istituzionali a vari livelli, riafferma il ruolo strategico del presidio vergatese nel contesto di una offerta di servizi integrata nel distretto dell'Appennino.

La riorganizzazione infatti accresce il ruolo dei presidi ospedalieri, come quello di Vergato, nel rapporto con le attività territoriali: tutto ciò richiede però da parte dell'Ausl conseguenti scelte organizzative. Al termine del percorso istituzionale che coinvolgerà la Conferenza Territoriale socio-sanitaria metropolitana e l'Assemblea Legislativa regionale prenderà avvio il riordino che si svilupperà in un arco temporale di due-tre anni e richiederà adeguati investimenti.

Sono confermati il Pronto Soccorso 24 ore su 24 con la presenza di personale specializzato nella gestione della emergenza, la Medicina interna che verrà supportata con un coinvolgimento di professionisti di diverse specializzazioni, il Day Hospital oncologico, la dialisi.  
Vengono introdotti nuovi servizi, ci saranno nuovi posti letto per cure intermedie e un centro di riabilitazione. Ci sono alcuni aspetti dell'attività specialistica di ortopedia che richiedono un approfondimento tecnico, quale l’attività di day surgery con la definizione dei codici di intervento nel rispetto dei livelli di sicurezza.

Verranno potenziati i servizi della Casa della Salute di Vergato che avrà un ruolo di “perno” di una rete delle Case della salute, con l'introduzione di nuovi servizi quali ad esempio l’odontoiatria. I servizi diagnostici verranno potenziati anche attraverso un migliore utilizzo delle tecnologie donate dai cittadini di Vergato.

L'impegno dei sindaci, delle associazioni, dei cittadini, insieme alla disponibilità dell'Ausl e del distretto, hanno avuto un ruolo determinante per rivedere la riorganizzazione territoriale ed ospedaliera.




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