Approvato
oggi dai sindaci in Comitato di Distretto il piano di
riorganizzazione territoriale ed ospedaliera dell’Appennino
bolognese proposto dall’AUSL: rivisti i punti critici che maggiori
preoccupazioni avevano generato nella cittadinanza.
Riceviamo
Durante
il Comitato di Distretto dell’Appennino bolognese che si è
concluso nella mattinata del 15 settembre sono emerse alcune
importanti novità relative allo stato di avanzamento del piano di
riorganizzazione territoriale ed ospedaliera,
tecnicamente definito “Programmazione dell’Assistenza
Territoriale e della Rete Ospedaliera nell’area metropolitana di
Bologna (PATRO)”.
Quella
che si delinea è un’offerta di servizi integrata tra gli ospedali
di Vergato e Porretta, con il primo che si specializzerà
prevalentemente nella cura dei malati cronici e nelle terapie
riabilitative di cui l’area appenninica oggi è sfornita,
mantenendo anche la sua vocazione per le patologie acute (come anche
Villa Nobili di Castiglione) e Porretta che si concentrerà sulla
cura dei pazienti con patologie acute potenziando l'attività
chirurgica, inclusa quella ortopedica di maggiore complessità. In
questa logica si delinea un quadro in
cui Vergato fornirà servizi di medicina interna, chirurgia
ambulatoriale e riabilitativi mentre Porretta manterrà le attuali
funzioni e svilupperà le attività chirurgiche di maggiore
complessità a garanzia della sicurezza dei cittadini: l’obiettivo
dell’azienda è quello di evitare doppioni che non forniscono
numeri sufficienti a garantire un’alta qualità e continuità del
servizio.
I
servizi del presidio sanitario di Vergato saranno complessivamente
potenziati, sia per quanto riguarda i servizi garantiti presso la
Casa della Salute, (servizi specialistici ambulatoriali inclusa
l'ortopedia, i servizi diagnostici e tutti i servizi di base anche
valorizzando le tecnologie donate dai cittadini di Vergato) sia per
quanto riguarda le attività ospedaliere, visto che i posti letto
complessivi, con l'attivazione dei posti letto per le cure
intermedie, aumenteranno di 5 unità, che potrebbero crescere nel
tempo.
In
relazione agli investimenti previsti per il presidio sanitario di
Vergato, l’AUSL ha confermato il
progetto di implementare i servizi necessari per farne il perno di
una rete di Case della Salute
“periferiche” da collegare e strutturare - cioè le case della
salute di Vado di imminente costruzione, Castiglione e Porretta Terme
– e facendolo diventare punto di riferimento di tutto il distretto
per le cure intermedie (dall’assistenza domiciliare al ricovero
temporaneo). Il piano prevede la nascita di una comunità
professionale da sviluppare su progetti specifici, come ad esempio la
collaborazione tra medici di famiglia e specialisti per la presa in
carico di patologie complesse, comunità per la quale, conclusa
l’analisi, si è avviata la fase di condivisione con i medici
interessati che già sta dando risultati molto apprezzati sia dai
professionisti che dagli utenti.
Sull’idea
infine del ridimensionamento del pronto soccorso di Vergato - che
tante preoccupazioni aveva suscitato nei cittadini, espresse in
particolar modo durante il consiglio comunale aperto di Vergato del
12 aprile - il Comitato di Distretto ha preso atto della nuova
proposta dell’AUSL che ha
assicurato che il pronto soccorso manterrà la sua apertura 24 ore su
24 insieme a quelli di Porretta e Villa Nobili a Castiglione,
potenziando quelli di Porretta e Vergato con personale del 118,
specializzato nella gestione delle emergenze.
L'avvio
del riordino si svilupperà su un arco temporale di due/tre anni con
l'implementazione dei servizi inerenti la Casa della Salute con
attenzione alle risorse disponibili e ai risultati delle azioni
intraprese.
Molto
soddisfatto del risultato il presidente del Comitato di Distretto
Marco Mastacchi ( nella foto) ,
ritiene che “con l’approvazione
del piano, con voto unanime dei Sindaci e Assessori presenti, si sia
data risposta positiva alle
preoccupazioni e alle richieste sollevate dal territorio in occasione
del consiglio comunale aperto tenutosi a Vergato il 12 aprile scorso.
L’ospedale di Vergato non solo mantiene il pronto soccorso ma
addirittura potenzia complessivamente i suoi servizi, con una diversa
vocazione rispetto a Porretta, anch'esso potenziato grazie alla
concentrazione delle attività chirurgiche, necessaria per garantire
innovazione ed efficienza del sistema nel suo complesso e per dare
garanzie di sicurezza, stabilità e continuità dei servizi”.
I
sindaci maggiormente coinvolti dal piano di riordino territoriale e
ospedaliero, cioè Massimo Gnudi
di Vergato, Romano Franchi
di Marzabotto, Graziella Leoni
di Grizzana e Salvatore Argentieri
di Castel d’Aiano commentano che “il
risultato a cui siamo pervenuti è frutto di un impegno che ha
coinvolto noi amministratori, le associazioni e i cittadini e che ha
portato ad un confronto importante sia sul piano tecnico che su
quello istituzionale. Tutto ciò conferma che la prima versione del
piano era una proposta e non una decisione già presa. Abbiamo
apprezzato la disponibilità al confronto dell’azienda che ha
portato a condividere gran parte delle istanze emerse dal consiglio
comunale aperto di aprile”.
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