Non
funziona la biglietteria automatica, sale ugualmente sul treno
poiché ne ha necessità, raggiunge immediatamente il personale di
servizio per regolarizzare la sua presenza sul convoglio pagando il
dovuto e gli viene imposto una spesa supplementare di 5 euro. La
pendolare si trova quindi 'multata' per carenze non sue ma del
'multante'.
La
protesta è stata raccolta da Valerio Giusti, del Comitato
per la Ferrovia Porrettana, che in una lettera agli amministratori
regionali scrive:
Lo
scorso anno fu comunicato ai comitati dei pendolari della regione
Emilia Romagna l’eliminazione dei biglietti chilometrici,
comodissimi e utilizzati da moltissimi utenti dei servizi ferroviari
regionali, ma considerati facilitatori di chi non volesse pagare il
biglietto e rendere impossibile per l’analisi e la tracciabilità
dei viaggiatori. La protesta di tutte le associazioni e
amministrazioni locali fu altissima e le perplessità avanzate
vertevano, soprattutto, dalla mancanza di un’efficiente sistema di
bigliettazione nelle stazioni o nelle zone limitrofe per tutti coloro
che non utilizzano o non hanno la sufficiente dimestichezza con
l’utilizzo di internet e anche perché, a differenza di oggi, il
biglietto chilometrico si poteva conservare per diverso tempo e
utilizzare al bisogno. I gestori del servizio ferroviario hanno
assicurarono di poter garantire una copertura capillare della rete di
distribuzione a partire dalle biglietterie automatiche in modo che
nessuno dovesse partire senza biglietto. In qualità di comitati
aderenti al Crufer chiedemmo che venissero salvaguardate le persone
che non avessero avuto la possibilità di acquistare un biglietto
qualora le biglietterie fossero state tutte chiuse. Purtroppo non è
così. Lunedì 18 settembre, una pendolare che da anni prende e
paga regolarmente l’abbonamento mensile o il biglietto ordinario,
non ha potuto acquistarlo presso la stazione di Silla perché la
biglietteria automatica era guasta ed era presente un tecnico inviato
da Trenitalia che cercava di aggiustarla. Per non giungere tardi al
lavoro è dovuta salire senza biglietto e si è rivolta
immediatamente al capotreno per acquistarlo a bordo che le ha
addebitato una penale di 5 €. Siamo solidali con la regione e
le ferrovie nella lotta contro “i portoghesi” ma non è pensabile
che i cittadini siano trattati in questo modo per un disservizio
causato dalle infrastrutture. Dovrebbe essere multata Trenitalia per
non aver garantito ai cittadini di acquistare il biglietto e non
l’utente vittima delle inefficienze che si è rivolta
tempestivamente al capotreno eliminando qualsiasi sospetto che
volesse nascondersi. Sappiamo di capotreni che, valutate situazioni
analoghe, non hanno comminato la penale perché consci dell’innocenza
del viaggiatore, impossibilitato materialmente a compiere il proprio
dovere di cliente pagante, ma si vede che il capotreno del 6358 delle
16.22 ha ritenuto l’utente salito a Silla gravemente colpevole di
non aver previsto il guasto della emettitrice che il tecnico stava
aggiustando. Forse doveva aspettare che venisse ripristinata
auspicando che il datore di lavoro fosse comprensivo ?? A parer
nostro, sarebbe quanto mai doveroso ed opportuno che Trenitalia
rimborsasse la penale, scusandosi con la furibonda viaggiatrice che
ci ha denunciato un comportamento che ha ritenuto ingiusto ed
offensivo.
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