La Grande Kore esposta
nel Museo Nazionale Etrusco
di
Marzabotto (foto Iago Corazza)
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La Soprintendenza Beni Archeologici ricorda:
Anche
quest’anno, in occasione del giorno di Pasquetta, il Museo
Nazionale Etrusco “Pompeo Aria” e l’area archeologica di
Marzabotto rinunciano alla chiusura settimanale del lunedì per
consentire a cittadini e turisti di apprezzare i propri scavi e
collezioni. Anche nei giorni di Pasqua e Pasquetta il Museo sarà
regolarmente aperto dalle 9 alle 18.30 e l’area archeologica dalle
8 alle 19.
I
resti dell’antica Marzabotto/Kainua non cessano mai di stupire. Gli
Etruschi avevano non solo progettato la città secondo un modello
assunto direttamente dal mondo greco (seppur "mediato"
dall'etrusca disciplina) ma alimentavano quotidianamente i legami
culturali e commerciali con l’Ellade tramite il fiume Reno (che
all'epoca sfociava nel ramo spinete del Po), il porto di Spina e
l’Adriatico.
Di
questa grecizzazione sono segno evidente sia la ceramica attica, la
cui presenza nei corredi tombali conferma la completa acquisizione
dell'ideologia del vino e del banchetto nell'Aldilà, sia gli
splendidi reperti come la testa di kouros in marmo greco o la grande
kore in bronzo che suggeriscono la possibilità di una produzione
anche locale atteggiata fedelmente al mondo greco seppur tradotta in
stilemi specificamente etruschi.
Risale
ai primi anni del Duemila la scoperta nella parte bassa della città
di un imponente tempio a pianta greca dedicato al dio Tinia,
somma divinità degli Etruschi, corrispondente allo Zeus dei Greci.
Questo tempio integra la sacra acropoli situata sull’altura -dove
si trovano i resti di tre strutture templari, di due altari e della
sede augurationis, cioè il punto da cui l’augure eseguiva i
riti di fondazione della città- e il cosiddetto Santuario fontile,
legato al culto delle acque e a riti di sanatio, situato al di
fuori del perimetro urbano.
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