di
Giuditta Uliani
Grande
partecipazione al consiglio comunale svoltosi mercoledì sera sul
tema della riorganizzazione sanitaria dell’Appennino bolognese.
Il
Consiglio era chiamato, nello specifico, a prendere posizione sul
documento presentato dalla maggioranza: insieme agli altri colleghi
di minoranza ho sottolineato l’importanza e la strategicità di un
tema al quale migliaia di cittadini si sono interessati,
preoccupandosi delle sorti del nostro Ospedale ma anche di tutta la
Sanità in Appennino.
La Dott.ssa
Chiara Gibertoni, Direttore Generale dell'Ausl di Bologna, ha
spiegato in maniera trasparente che nessuna decisione definitiva è
stata presa e che il piano deve essere approvato dalla componente
politica, ovvero dai sindaci e dal Comitato di Distretto. Opinioni
contrastanti e contrariate sono venute dal pubblico, in
particolare quando qualcuno ha ricordato che la situazione
attuale deriva proprio da scelte politiche che
risalgonoormai a 20 anni fa.
Si
è poi giunti alla votazione dell'ordine del giorno con la richiesta
di sospendere la seduta da parte del Consigliere Gamberi del
Movimento 5 Stelle, poiché la delibera era priva di allegati
che snocciolassero nel dettaglio i quattro punti da
approvare, mentre la sottoscritta, in accordo con i
consiglieri Monaco e Argentieri, ha presentato un emendamento
per poter inserire in delibera la possibilità per le minoranze
ed i Comitati di presenziare agli incontri istituzionali
prossimi; ho ritenuto inoltre importante presentare un
emendamento per modificare una frase relativa all'Ortopedia, visto
che nella sua prima stesura non si garantiva la presenza
dell'intero reparto di Ortopedia bensì solo dell'attività
Specialistica.
Ferma
restando la votazione dell’ordine del giorno che mi ha trovato
favorevole in quanto è stato accolto il mio fondamentale emendamento
sul reparto di ortopedia, restano purtroppo i fatti e l’atteggiamento
sinceramente sconfortante del sindaco a nostro avviso poco incline
alla collaborazione con tutte le forze di opposizione.
Va
ricordato che la seduta di Consiglio si è tenuta a seguito di
una richiesta sottoscritta da me e dai Consiglieri di Vergato Cambia
Musica e l'Ordine del giorno della maggioranza è stato
proposto a scatola chiusa, senza nemmeno fare un incontro con i
Capigruppo: in quella sede infatti, una volta affrontati i dubbi
di tutti, magari si sarebbe giunti a un accordoarrivando così
di fronte alla cittadinanza UNITI. Senza contare che la richiesta,
mia e di Vergato Cambia Musica, sulla partecipazione delle minoranze
agli incontri istituzionali futuri poteva, ad esempio, essere
superata da un tavolo di discussione interno, al quale il
Sindaco avrebbe potuto illustrare alle minoranze le proposte
presentate in Distretto; tutto ciò perché la salute riguarda
tutti quanti i cittadini.
In
un momento in cui la cittadinanza ha paura di perdere dei
servizi a tutela della salute, è necessario essere uniti e
compatti e non si può mettere davanti a tutto la frase "Io
sono il Sindaco!"; certo, nessuno lo mette in discussione, ma
l'essere il Sindacopresuppone l'essere il sindaco di tutti e non solo
della parte politica che si rappresenta. Significa
quindiascoltare tutti e portare avanti delle proposte condivise.
Proporre in un'assemblea piena di gente un ordine del
giorno già impacchettato e pretendere che vi sia una votazione
unanime, senza nessuna discussione preventiva è surreale quanto
utopistico.
Avremmo
davvero voluto vedere una serata costruttiva, senza le solite
polemiche tra maggioranza e opposizione, ma soprattutto avrei voluto
uscire dal Consiglio soddisfatta, così come è avvenuto sabato
mattina a Vergato dopo la manifestazione. Mercoledì avevo
preparato un'interrogazione ma ai sensi del regolamento non è
stato possibile presentarla. Si trattava dello
sviluppo di quanto discusso in Città Metropolitana il 16 Marzo
scorso, durante l'udienza conoscitiva sul tema Sanità.
La
riorganizzazione sanitaria così come proposta è carente nel
trovare un ruolo definito ai piccoli ospedali sebbene il
Decreto Balduzzi dica che vi è possibilità di manovra in
questo senso. Ciò che ho presentato, con la mia interrogazione, è
un progetto di massima sulle attività specialistiche
complementari alle attuali attività presenti nell'Ospedale di
Vergato; si tratta quindi di un POTENZIAMENTO e non di uno
smembramento, di quanto presentato inizialmente dall'Ausl. Questa
proposta potrebbe essere quindi una soluzione che consentirebbe di
riqualificare l'Ospedale preservando i recenti investimenti edili e
tecnologici, potendo così inserire in modo compiuto il Presidio
vergatese nella rete ospedaliera metropolitana dandogli un'identità
utile non solo alla popolazione locale ma all'intera area
metropolitana.
Auspico
che la mia interrogazione sia interpretata quale contributo da
portare nelle sedi opportune come un valore aggiunto a quanto
votato mercoledì, soprattutto per mettere 'in sicurezza'
il futuro dell'Ospedale di Vergato. Spero non vi sia
miopia politica e che questa non sia vista come una
richiesta di prevaricare nessuno, non lo è. Questo è solo il mio
contributo di Consigliere Comunale, che ha preso un impegno con la
cittadinanza nel 2014 e che, dopo la raccolta firme, ha
maggiormente accresciuto il proprio senso del dovere e delle
Istituzioni.
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